Le retorica delle élites  e la Milano che soffre
































MERCOLEDÌ 13 LUGLIO 2022

risponde Aldo Cazzullo


Caro Aldo,

sono anni che non vado a Milano, ma le ultime volte che ci sono stato ho avuto una sensazione di una città degradata. Il suo reportage dimostra che la mia sensazione era corretta, non solo, con un grave peggioramento negli ultimi anni. Ormai siamo alla deriva.

Franco Garreri

Questa Milano di notte è un mondo a me sconosciuto. Vado a letto presto perché al mattino mi alzo presto per andare a lavorare. Sono stupito.

Marco Ganzi

Quando ero giovane vivevo la città anche la notte ma non era così, per fortuna.

Giovanni Marra

Cari lettori,

Esiste una Milano percepita, e un Milano reale. Non una città invisibile; una città tutta da raccontare, come fa benissimo ogni giorno la cronaca del Corriere. Accanto alla retorica del populismo, esiste una retorica delle élites: la Milano del design, delle 44 facoltà universitarie, delle eccellenze… Tutto vero, per carità. Se uno straniero ha qualche euro da investire in Italia, lo farà a Milano; il boom edilizio, con i nuovi bellissimi grattacieli, è nato così. Ma le eccellenze sono, per definizione, poche. Il milanese medio non è un designer, un professore universitario, un architetto di grattacieli. Il milanese medio è una persona intelligente, che è felice di vivere nella città del design eccetera, perché capisce che un ambiente creativo e vivace può migliorare anche la sua esistenza. Ma il milanese medio patisce molto il fenomeno del nostro tempo: il degrado dei rapporti umani. Anche la folle speculazione sui prezzi — che abbatte il potere d’acquisto del ceto medio, che svuota i centri storici — ne fa parte. Ma l’aspetto principale è la mancanza di rispetto. Per le regole, e per le persone. Il pensionato, l’impiegato, lo studente che magari non è un genio ma fa bene il proprio dovere non si sente rispettato in una città dove il prepotente, quello che viola sistematicamente le regole, il fracassone della moto, lo spacciatore, l’inquinatore, o anche semplicemente quello che tutte le sere ti fa la pipì sotto il portone di casa, non viene mai sanzionato. Non è solo questione di ordine pubblico, ma di qualità della vita sociale. La prostituzione c’è sempre stata, la droga pure, l’alcol anche. Dobbiamo tentare di limitarle; ma è una dimensione del vivere che non può essere sradicata da una grande città. Quello che il tassista Corrado ha tentato di raccontare è che, la notte, un numero non enorme ma crescente di milanesi cerca proprio e solo questo: prostituzione, droga, alcol. Se ciò accade, è all’evidenza perché non ha una vita sociale soddisfacente. Perché fare incontri interessanti e vivere rapporti umani sereni è più difficile di un tempo. Forse la Milano dei decenni passati era davvero più violenta ma meno aggressiva, più insicura ma umanamente più ricca.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

«Venezia, un’area strategica soprattutto industriale»

Caro Aldo, ho letto con attenzione la sua risposta a un lettore che la interrogava sul tema della capitale del Veneto. Quanto a Porto Marghera, oggi le aree industriali sono occupate all’85%. Le aziende insediate, negli ultimi 5 anni, hanno investito oltre 3 miliardi di euro e stanziato risorse per ulteriori 2 miliardi. Basti pensare alla prima riconversione, al mondo, di una raffineria tradizionale in bioraffineria; alla costruzione di un impianto per lo stoccaggio e la distribuzione del Gnl; alla realizzazione, da parte di una multinazionale, di un piano innovativo per diventare il produttore di riferimento dei sali di litio, componenti essenziali per le batterie dei motori elettrici e, quindi, per la transizione ecologica; così anche alla riconversione delle centrali — per generare energia elettrica con impianti all’avanguardia — che ci ha regalato il primato in Europa per la più grande turbina costruita, alimentata anche ad idrogeno; all’ecodistretto, nel quale si riutilizza la maggior parte dei rifiuti prodotti; al primo distributore di idrogeno in Italia. Ricordo, inoltre, il consorzio Hydrogen Park, che sta svolgendo un ruolo fondamentale per la creazione a Marghera dell’hub veneto dell’idrogeno, attivando progetti per 21 milioni di euro. Segni tangibili di quanto il nostro tessuto produttivo abbia avuto la capacità di riconvertirsi e di svilupparsi, facendo di Venezia un’area strategica non solo dal punto di vista turistico ma soprattutto industriale, il polo nel quale si investe di più in Europa sotto il profilo dell’innovazione.

Vincenzo Marinese Presidente di Confindustria Venezia


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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.





MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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