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L’autopsia sul corpo di Andrea, l’intossicazione, il resort: i punti da chiarire sulla morte del bimbo a Sharm. I genitori rientrano in Italia

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di Lara Sirignano

Lo zio: «Il piccolo è morto in 36 ore, non riusciamo a capire il motivo». Si muove la Farnesina. Nessun altro caso di intossicazione nell’hotel

È un appello disperato quello di Rosalia Manosperti, 35 anni, madre di Andrea Mirabile, il bambino di sei anni morto sabato scorso nell’ospedale internazionale di Sharm el-Sheik a seguito di un’intossicazione alimentare durante il soggiorno con la famiglia al resort «Sultan Gardens». «Sono Rosalia Manosperti — dice la donna, incinta del secondo figlio, in un audio —messaggio affidato ai familiari in Italia — e da sabato sono ricoverata all’Ospedale di Sharm el-Sheik insieme a mio marito dove abbiamo anche perso nostro figlio di sei anni. Richiedo a tutte le istituzioni competenti di attivarsi — afferma — affinché ci riportino in Italia il prima possibile con un volo di linea speciale. Perché le nostre condizioni di salute non ci permettono di prendere un volo di linea normale. Aiutateci per favore a rientrare a casa».La risposta è arrivata in serata: Rosalia e il marito faranno rientro in Italia nella giornata di venerdì.

L’ambasciata d’Italia in Egitto e il console onorario a Sharm el Sheik, Fabio Brucini, hanno lavorato per prestare la massima assistenza possibile ai genitori del piccolo Andrea. Sul piccolo è già stata disposta un’autopsia d’urgenza da parte della Procura egiziana per determinare il prima possibile le cause del decesso. «L’ambasciata, insieme al console onorario, ha prestato assistenza per individuare un legale che potesse aiutare la famiglia nei rapporti con la Procura di Sharm el Sheikh, che ha ovviamente aperto un’inchiesta», ha fatto sapere la Farnesina.

Resta comunque il mistero sulle cause dell’intossicazione, che, come detto, ha coinvolto tutta la famiglia, colpendo in modo grave anche il padre del bambino, Antonio Mirabile, 46 anni, attualmente in rianimazione (anche se in lieve miglioramento). Fonti di agenzia hanno rilevato che nessun altro ospite della struttura ha accusato sintomi di intossicazione. «Sulla morte di Andreuccio avvenuta nel giro di sole 36 ore dalla manifestazione
dei primi sintomi — dice Roberto Manosperti, fratello di Rosalia e zio del bambino — non c’è ancora alcuna certezza così come non abbiamo la tempistica per conoscere il referto dell’autopsia eseguita dai medici egiziani. Non appena la salma tornerà in Italia ci adopereremo per far eseguire un altro esame da medici di fiducia». «La tragedia — prosegue lo zio — segnerà per sempre la vita delle nostre famiglie. Una ferita che ci porteremo a lungo. Per fortuna lo stato di mio cognato Antonio registra lievi miglioramenti anche se persiste un basso valore di ossigenazione del sangue non appena gli viene tolta la mascherina dell’ossigeno. Una situazione che non gli permette di prendere il primo volo di linea con mia sorella e ritornare a casa».

7 luglio 2022 (modifica il 7 luglio 2022 | 22:08)

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