L’Argentina umilia l’Italia: a Wembley finisce 3 a 0. Giorgio Chiellini saluta la Nazionale
L’Argentina si aggiudica la ‘Finalissima 2022‘. Ma non è la notizia peggiore per l’Italia, perché a Wembley si è visto un divario enorme tra gli azzurri e l’albiceleste. Messi e compagni si sono imposti con un netto 3 a 0, hanno dominato la partita, a tratti anche umiliato la squadra del ct Mancini. La gara è stata anche l’ultima con la maglia della Nazionale italiana per Giorgio Chiellini: un saluto amaro per il capitano, che solo 325 giorni fa nello stesso stadio alzava al cielo il trofeo di Euro 2020, dopo il successo in finale contro l’Inghilterra. Chiellini aggancia Daniele De Rossi a quota 117 presenze con l’Italia, meno solo di Gianluigi Buffon (176), Fabio Cannavaro (136) e Paolo Maldini (126). Prima degli inni nazionali ha ricevuto un premio dal presidente della Figc Gabriele Gravina per celebrare la sua carriera con la maglia azzurra.
Meno di un anno dopo, l’Italia non è più la stessa: davanti il trio Bernardeschi-Raspadori-Belotti praticamente non si vede. Il centrocampo non detta i ritmi, la difesa è traballante: Emerson e Di Lorenzo non riescono nemmeno a contenere Messi e Di Maria, Chiellini e Bonucci presi in velocità vanno spesso in difficoltà. Contro la tecnica argentina, non c’è stata partita. Il primo gol lo firma al 28esimo l’interista Lautaro Martinez, che deve solo spingere in rete un assist di Messi, reduce da una scorrazzata sulla fascia sinistra. Poi al 46esimo, su rilancio del portiere, è Lautaro a trasformarsi in un uomo assist: Di Maria trafigge ancora Donnarumma in uscita con un bel tocco sotto.
Ad inizio ripresa Mancini cambia e inserisce Scamacca, Lazzari e Locatelli al posto di Belotti, Chiellini e Bernardeschi. L’Italia cerca di organizzare il gioco ma rischia l’imbarcata e non subisce un passivo peggiore solo grazie a qualche grande parata di Donnarumma. Ci prova ancora Di Maria, poi Lo Celso, almeno un paio di volte lo stesso Messi. Il definitivo 3 a 0 arriva al 94esimo: Paulo Dybala appena entrato prende la mira e con un sinistro all’angolino batte il portiere azzurro. La formazione di Scaloni vince così la terza edizione del trofeo, una sfida che tornava ad essere disputata a 29 anni di distanza dall’ultima volta: in quel caso ad aggiudicarsi la vittoria era stata proprio l’Argentina, nel 1993 per 5-4 ai rigori contro la Danimarca.
Sostieni ilfattoquotidiano.it:
portiamo avanti insieme
le battaglie in cui crediamo!
Sostenere ilfattoquotidiano.it significa permetterci di continuare a pubblicare un giornale online ricco di notizie e approfondimenti, accessibile a tutti.
Ma anche essere parte attiva di una comunità e fare la propria parte con idee, testimonianze e partecipazione.
Grazie
Articolo Precedente
Milan, il nuovo proprietario si presenta: “Odio perdere, voglio vincere. Mi sento responsabile per il futuro della squadra”