La proposta: “Palermo-Catania in aereo da Boccadifalco”

image_pdfScarica articolo/Blogimage_printStampa articolo/Blog

La proposta: “Palermo-Catania in aereo da Boccadifalco”
„Voli da 19-37 posti, sempre nelle ore diurne, per dribblare l’emergenza regionale causata dal cedimento del viadotto Himera sulla A19. Il coordinatore del comitato Cosab: “In poco più di 60 minuti dal centro di Palermo si arriverebbe al centro di Catania e viceversa”.La proposta: “Palermo-Catania in aereo da Boccadifalco”.
Rispolverare l’aeroporto di Boccadifalco per volare sulle difficoltà di una Sicilia spezzata in due. Mentre l’Isola si lecca le ferite, a distanza di un mese esatto dal cedimento del viadotto Himera sulla A19, arriva una proposta per “legare” le due città più importanti della Regione. Da Palermo a Catania in aereo sì, ma senza mettere in mezzo la “lontana” Punta Raisi e rendere complicato lo spostamento. E cioè utilizzare Boccadifalco per raggiungere Fontanarossa. La Cosab (Comitato salvare l’aeroporto di Boccadifalco) ci prova. E lancia la proposta alle autorità cittadine. Obiettivo: sopperire all’emergenza collegamenti tra Palermo e Catania con voli di aerei da 19-37 posti.

Un’idea che riporta i riflettori su Boccadifalco. Lo scalo dal 2009 è di proprietà dell’Enac, dopo l’abbandono dell’Aeronautica Militare. “Quasi sei mesi fa – spiega Cesare Calcara, coordinatore del comitato Cosab e presidente dell’associazione Vol.A.Re. – è iniziato un braccio di ferro tra Enac e la Protezione Civile Regionale. L’esito di tale controversia è inverosimile: i circa 5 km di perimetro dell’aeroporto cittadino sono privi di qualsiasi controllo e, già da tempo, l’aeroporto appare in abbandono: strade disfatte, erbacce, incuria e desolazione ovunque“.

“Boccadifalco – continua Calcara – è un sito aeroportuale che in caso di emergenze risulta l’unico spazio efficacemente operativo della città, capace di accogliere velivoli, mezzi, impianti e popolazione disastrata. Attualmente l’emergenza regionale per l’interruzione del collegamento autostradale tra Palermo e Catania mette in ginocchio la già disperata economia siciliana. Boccadifalco, raggiungibile in pochi minuti dal centro città potrebbe essere valida alternativa al lontano “Falcone e Borsellino” (45 minuti di treno o di auto più ricerca parcheggio, tempi lunghi per check-in e per controlli di sicurezza volo di un grande aeroporto) con velivoli ad atterraggio-decollo corto richiedendone il servizio a compagnie aeree che dispongono di tali aeromobili. In poco più un’ora, dal centro di Palermo si arriverebbe al centro di Catania e viceversa. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Enac potrebbero, con modalità e tempi operativi di “stato d’emergenza” correlati alla duratura impraticabilità autostradale, richiedere l’attivazione del servizio aereo, almeno nelle ore diurne (Boccadifalco non dispone di illuminazione della pista principale). Il tutto con pochi addetti Enac-Enav, esigue attrezzature per lo scalo passeggeri. La fase di emergenza potrebbe risultare,ottima verifica sul campo per l’eventuale mantenimento e intensificazione delle operatività di linea e commerciali operabili sull’impianto, così rivalutato anche per il remunerativo turismo aeronautico dall’estero”.

 Quindi l’appello al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’Enac “affinché si intervenga con modalità e tempi di stato d’emergenza per il ripristino operativo ed il controllo dello scalo di Boccadifalco”, e al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che “magari potrebbe prendere visione dei luoghi in questione, durante una della frequenti visite nella sua Palermo”.

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Translate »