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La pericolosa rotta migratoria verso Porto Rico

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Questa settimana la Guardia costiera statunitense ha rimpatriato 54 cittadini dominicani e 4 haitiani che stavano cercando di entrare in maniera illegale in territorio americano tramite il canale della Mona, il tratto di mare che separa la Repubblica Dominicana dalle isole di Porto Rico, che fanno parte degli Stati Uniti. Domenica aveva intercettato ed espulso 11 uomini dominicani sempre nella stessa area, dove il fine settimana precedente erano stati trovati e rimpatriati altri 56 migranti che stavano provando a entrare in territorio statunitense a bordo di una barca malandata.

Il canale della Mona è uno stretto lungo circa 110 chilometri che divide l’isola di Hispaniola – occupata da Haiti e Repubblica Dominicana rispettivamente nella parte ovest ed est – da Porto Rico, e collega l’oceano Atlantico con il mar dei Caraibi. Fa parte di una rotta migratoria di cui si sente parlare molto poco, soprattutto se confrontata con quelle che passano attraverso il Messico, ma particolarmente pericolosa: ogni anno vi muoiono decine di persone che cercano di raggiungere in maniera illegale gli Stati Uniti.

Secondo Gregory Magee, un capitano della Guardia costiera statunitense con base a Porto Rico, il tratto di mare nel canale della Mona è molto pericoloso proprio perché è il punto in cui si incontrano i venti e le correnti dell’oceano Atlantico e del mar dei Caraibi, che possono mettere in difficoltà anche navi più grosse e attrezzate delle barche con cui viaggiano i migranti. Una ventina di chilometri a ovest di Porto Rico, in particolare, c’è una piccola isola chiamata “isla Desecheo”, il cui mare è considerato uno dei punti più complicati da attraversare per via delle correnti molto forti e delle onde alte.

È proprio vicino a isla Desecheo che lo scorso 12 maggio la Guardia costiera aveva soccorso 38 migranti che stavano provando a raggiungere gli Stati Uniti su una barca che si era capovolta, recuperando anche 11 cadaveri, tutte donne di nazionalità haitiana.

«Quando si cominciano a vedere le luci di Porto Rico, bisogna ancora passare attorno a Desecheo», ha detto in un’intervista a BBC Mundo Irisbel Herrera, una donna dominicana che nel 2001 era riuscita a raggiungere Porto Rico attraverso un lungo e complicatissimo viaggio su una piccola barca. «È lì che tutti cominciano ad andare nel panico. La maggior parte dei viaggi finisce a Desecheo», ha commentato Herrera.

A cercare di raggiungere gli Stati Uniti su questa rotta non sono solo le persone di Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo, che negli ultimi decenni è stato colpito da una serie di gravissimi disastri naturali, epidemie e crisi politiche. Ci sono anche migranti della Repubblica Dominicana e persone che arrivano da più lontano, per esempio da Cuba, dal Venezuela o dall’Ecuador, tutte con la speranza di migliorare le proprie condizioni di vita.

I viaggi dei migranti attraverso il canale sono complicati dal fatto che spesso le persone che guidano le imbarcazioni hanno una scarsissima conoscenza del mare, non hanno radar o telefoni cellulari e fanno viaggiare i migranti senza giubbotti salvagente, ha osservato Magee: «Alcune delle persone coinvolte nella tratta di esseri umani sono più preoccupate di non farsi scoprire dalle autorità che di percorrere rotte sicure», ha aggiunto.

Secondo dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, finora quest’anno nel tratto di mare del canale sono morti o sono stati dati per dispersi almeno 71 migranti, sei in più dei morti registrati in tutto il 2021. Il numero effettivo però potrebbe essere molto più alto, anche perché durante la pandemia il numero dei migranti che hanno provato ad attraversare lo stretto è aumentato.

La Guardia costiera degli Stati Uniti ha detto che dal primo ottobre dell’anno scorso al 31 maggio ha fermato in totale 1706 cittadini stranieri che stavano provando a entrare in maniera illegale nel paese attraverso il canale della Mona, tra cui 1235 dominicani, 370 haitiani e 52 venezuelani. Nel 2020 erano riusciti a raggiungere Porto Rico 1122 migranti: nel 2019 ne erano arrivati 1041. L’aumento di barche e migranti riscontrato negli ultimi mesi è stato «significativo», ha detto al Miami Herald Carlos Antonetti, operatore della Marina militare statunitense: «Vediamo una barca quasi ogni giorno».

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