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La NASA creerà un gruppo di lavoro per studiare i fenomeni aerei non identificati

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La NASA creerà un gruppo di lavoro per studiare i fenomeni aerei non identificati



La NASA ha annunciato che in autunno inizierà il lavoro di una squadra per la realizzazione di uno studio legato ai fenomeni aerei non identificati (UAP) per migliorarne la comprensione e spiegarne l’origine (probabilmente non aliena).


di pubblicata il , alle 17:22 nel canale Scienza e tecnologia





NASA











Attualmente non ci sono certezze che esista vita oltre a quella che si è sviluppata sulla Terra. Certamente l’indagine non è completata (viste anche le dimensioni dell’Universo) e le ricerche continuano non senza qualche “ipotesi particolare” come quella legata a Oumuamua. Un esempio è la missione Mars 2020 con il rover Perseverance che sta proprio cercando forme (microbiche) di vita passata su Marte. E quando si pensa agli alieni spesso li si associa a termini come oggetti volanti non identificati (UFO) o il più moderno fenomeni aerei non identificati (UAP).

nasa extraterrestre

La NASA vuole dare un’ulteriore spinta alla conoscenza con un nuovo gruppo di lavoro dedicato agli UAP precisando però che “non ci sono prove che gli UAP siano di origine extraterrestre”. Non si tratta di uno stranezza in quanto le agenzie spaziali e quelle legate alla difesa da sempre sono interessate a sapere se velivoli non autorizzati volano nel proprio spazio aereo, causando potenziali pericoli (e creando più di una leggenda metropolitana).

La NASA vuole chiarezza sui fenomeni aerei non identificati

Secondo quanto riportato nel comunicato stampa ufficiale da parte dell’agenzia spaziale statunitense, un gruppo di studio verrà creato a partire da questo autunno per indagare gli UAP. Si tratta, come precisato, di studiare fenomeni aerei che non sono identificabili come aerei, droni o fenomeni naturali già noti.

nasa perseverance

Una delle difficoltà, come raccontato dalla NASA, è che attualmente i dati disponibili sono pochi (ndr. e spesso di bassa qualità). Questo non ha permesso di categorizzare il fenomeno o i fenomeni e le loro cause. L’interesse principale è la sicurezza nazionale e quella aerea oltre che da un punto di vista scientifico.

A parlare di fenomeni aerei non identificati è stato Thomas Zurbuchen (amministratore associato della NASA) che ha ricordato come più la Scienza e gli strumenti scientifici evolvono, più possono essere impiegati anche in questi casi. “Abbiamo gli strumenti e la squadra che possono aiutarci a migliorare la nostra comprensione dell’ignoto. Questa è la definizione stessa di cosa sia la Scienza. Questo è quello che facciamo“.

nasa extraterrestre

La nuova unità non sarà parte dell’Airborne Object Identification and Management Synchronization Group che fa capo dal Dipartimento della Difesa statunitense anche se ci saranno attività coordinate tra le varie strutture del governo (così anche da escludere potenziali velivoli sperimentali o esercitazioni di vario genere legate alla difesa e alle varie agenzie secondarie legate a quest’ultima).

A guidare la squadra sarà l’astrofisico David Spergel mentre Daniel Evans sarà colui che dovrà poi gestire la realizzazione dello studio. Come spiegato da Spergel, si tratterà di raccogliere molti più dati rispetto a quelli attualmente disponibili e iniziare a catalogarli per fare in modo che non siano più “non identificati”. Ci vorranno nove mesi per il suo completamento con la relazione finale che sarà pubblicamente disponibile e accessibile a tutti.

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