La morte di Alberto Balocco, il Piemonte sotto choc lo ricorda: «Ci ha portati in tutto il mondo»
di Floriana Rullo
L’industriale colpito da un fulmine in Val Chisone. Il presidente della Regione Alberto Cirio: era un simbolo della nostra terra
«Quella dei Balocco era una dolce storia di famiglia». Amava definire così la sua azienda Alberto Balocco, 56 anni compiuti due giorni fa, morto mentre in bicicletta insieme con un amico, Davide Vigo, 55 anni, percorrevano la via dell’Assietta che porta a Pragelato. La notizia ha scosso l’intero Piemonte.
Un’azienda, quella fossanese, conosciuta in tutto il mondo quella guidata da Balocco e che lui, con lungimiranza e passione aveva trasformato negli anni aumentando le linee di produzione, aprendo all’export e dando così lavoro a più di 500 operai «tutti residente a Fossano e provincia» come amava sottolineare.
Un cuneese doc che non aveva voluto lasciare la sua azienda nemmeno quando una multinazionale gli aveva proposto di acquistarla ma che, invece, aveva di investirci. Diplomato al Liceo Scientifico «Ancina» di Fossano, prima della laurea in Economia e Commercio a Torino, Balocco era da anni al timone dell’azienda di famiglia con la sorella Alessandra e il padre Aldo, morto il 2 luglio scorso.
«Una notizia che ci lascia senza parole— afferma il sindaco di Fossano, Dario Tallone—. Un grande dolore per la comunità». Alberto Balocco era «un amico. Un imprenditore simbolo della nostra terra che ha portato il Piemonte nelle case di tutto il mondo» sottolinea il governatore Alberto Cirio. A fargli eco il vice ministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto: «Va via un pezzo importante di storia piemontese. Lo ricorderemo sempre per la sua competenza e per la lungimiranza» e Matteo Salvini, leader del Carroccio: «Il Piemonte e l’Italia perdono una brava persona e un grande imprenditore. Una morte assurda: una preghiera per lui e un abbraccio affettuoso ai suoi familiari».
Balocco, alla guida dell’azienda dagli anni Novanta, «era un fuoriclasse — ricordano da Confindustria Cuneo —. Una persona di grande umanità, marito e padre amorevole, oltre che una guida visionaria. Ricopriva il ruolo di amministratore delegato dell’impresa fondata dal nonno nel 1927 che ha fatto diventare uno dei modelli di maggior successo».
Era stato proprio Balocco a volere le campagne social e pubblicitarie, così come anche il suo «Fate i buoni». Un animo «disponibile, capace, integerrimo,— afferma Giancarlo Fruttero, presidente Ascom Fossano — . Ciò che ha dato a Fossano è una unicità nel campo imprenditoriale e commerciale».
27 agosto 2022 (modifica il 27 agosto 2022 | 10:24)
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