La lotta al reddito di cittadinanza di Renzi? Si fa inquinando col jet privato. Il leader d’Italia viva insiste: aereo a noleggio per Palermo

Per la sua lotta contro il reddito di cittadinanza Matteo Renzi usa tutti i mezzi. Anzi, il mezzo preferito rimane sempre lo stesso: il jet privato. L’emergenza climate change può essere messa da parte. Atteso in una Palermo blindata (per alcune minacce ricevute sui social dopo la polemica sul reddito di cittadinanza con Giuseppe Conte), l’ex presidente del Consiglio arriva in Sicilia con il tanto criticato e inquinante jet privato a noleggio. Inutili le polemiche dei giorni scorsi: “Scelte logistiche non ideologiche“, si era difeso dopo le critiche Renzi.

La sua agenda di domenica prevedeva un comizio a Cagliari e, poco più di un’ora dopo, l’evento a Palermo. Impossibile partecipare a entrambi se sulla pista dell’aeroporto sardo “Mario Mameli”, ad attenderlo non ci fosse stato il Dassault Falcon 2000 della compagnia di aerotaxi Leader srl di Ciampino: il jet bimotore utilizzato come aerotaxi è partito alle 17:57 e atterrato a Punta Raisi alle 18:34. Ed è l’unico volo proveniente da Cagliari atterrato all’aeroporto di Palermo dopo la fine dell’incontro in Sardegna dell’ex premier. E’ lo stesso Matteo Renzi, nel punto stampa prima dell’evento siciliano, a rivendicare la sua scelta di utilizzare jet privati durante la campagna elettorale. A chi gli chiede come risponde alle polemiche per essere arrivato con un aereo privato, il leader di Italia viva replica “sì, è vero“, iniziando poi a criticare i soggetti politici che contestano l’utilizzo di aerei privati. “E’ una barzelletta” e un “ennesimo atto populista” la posizione di “chi dice che per combattere il climate change bisogna abolire i jet privati”, ha sottolineato. “I jet privati li usano tutti. Si può andare in tutti modi a degli incontri”, ha aggiunto.

Poco più di 35 minuti di volo e altre emissioni di tonnellate di C02. Il profilo Twitter “Jet dei ricchi” – che sabato aveva parlato del jet privato in affitto utilizzato l’11 settembre scorso dal leader di Italia viva per i suoi eventi elettorali da Napoli a Lugano – aveva stimato per quel volo circa 3,8 tonnellate di CO2 emesse, compreso lo spostamento “a vuoto” da Roma a Napoli, per un costo di circa 12 mila euro per il noleggio. “Una quantità di emissioni di CO2 superiori a quelle di una persona in un intero anno“, veniva sottolineato. Nonostante il polverone sollevato e le critiche, ecco comunque Renzi risalire sul comodo aerotaxi questa volta per andare in Sicilia. E le giustificazioni rimangono sempre le stesse come quelle utilizzate per rispondere alle accuse di “climafreghismo” di Fratoianni e Bonelli: la sinistra e i Verdi chiedono di “abolire i jet privati, è una delle cose più ridicole del mondo. Allora aboliamo il trasporto su auto e torniamo al calesse“, era stato il suo commento sabato.

Ad attenderlo a Palermo c’era una città blindata. Già dal primo pomeriggio le forze di polizia hanno cominciato a presidiare la zona intorno al Teatro Massimo di Palermo. Un imponente dispiegamento di forze, con camionette piazzate nelle vie di accesso e uomini in divisa attorno ai cancelli del Teatro, soprattutto nella parte che costeggia I Giardini del Massimo, il ristorante e bar scelto da Renzi per il suo incontro elettorale. Alla ministra dell’Interno il leader di Italia viva aveva chiesto “particolare attenzione” a quell’incontro, dopo il violento botta e risposta con il leader del Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza. “Conte è un irresponsabile che usa il linguaggio come minaccia”, ha detto Renzi da Palermo.”Se vuole fare un dibattito sul reddito di cittadinanza, lo possiamo fare a teatro o in una delle vostre redazioni, ma ci rispettiamo. Dire ‘vieni in piazza ma senza scorta’ – ha aggiunto – che vuol dire, che vuol picchiarmi? Questa è mediocrità”.

(Ha collaborato Manuela Modica)

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