La Linux Foundation lancia un progetto per standardizzare le DPU
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C’è grande confusione nel mondo delle DPU, a partire dal nome. Non c’è uno standard di settore per scrivere software per questi dispositivi, quindi la Linux Foundation ha lanciato un progetto per fare ordine
di Riccardo Robecchi pubblicata il 05 Luglio 2022, alle 17:31 nel canale Device
Open Source
Si chiamano in vari modi, a seconda del produttore: SmartNIC, DPU, IPU… Il concetto alla base è sempre lo stesso: schede di rete “avanzate” a cui i server possono delegare alcuni compiti, lasciando libera la CPU per impieghi più proficui. C’è molto disordine in questo ambito e la Linux Foundation ha quindi lanciato il progetto Open Programmable Infrastructure (OPI) che punta, invece, a offrire maggiore ordine e supporto per quanto riguarda il software.
La Linux Foundation lancia un progetto per supportare meglio le DPU
Le DPU sono nei fatti una sorta di server all’interno del server: sono sistemi indipendenti dotati di una propria CPU, di RAM e così via, e il loro scopo è quello di gestire i trasferimenti di rete alleggerendo il carico di lavoro che queste operazioni andrebbero invece a mettere sulla CPU del server.
Il problema è che finora la mancanza di uno standard ha fatto sì che ci fosse una proliferazione di piattaforme chiuse, sia a livello di codice che di specifiche, cosa che rende molto più complesso sviluppare software per questi dispositivi. Il progetto della Linux Foundation punta invece a creare uno standard che consenta agli sviluppatori, almeno come obiettivo di lungo periodo, di creare software che può essere eseguito su DPU di diversi produttori.
Il percorso per giungere a tale obiettivo è ancora piuttosto lungo e accidentato ma, vista la crescente domanda di DPU, in particolare da parte degli hyperscaler che offrono servizi di cloud pubblico, è lecito ritenere che il settore arrivi a convergere su specifiche che, in fin dei conti, permetteranno di semplificare l’adozione di questi dispositivi.
Mettersi d’accordo sul nome non sarà forse possibile, ma è possibile che arriveremo ad API comuni e architetture del software indipendenti dall’hardware che consentiranno alle DPU di andare oltre i data center degli hyperscaler per diventare più comuni anche negli altri ambienti. Ulteriori informazioni sono sul sito del progetto OPI.