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La cucina «come un salotto» e la cameretta che diventa cabina armadio: i segreti della casa della Milanese

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di Michela Proietti

Nel terzo episodio del podcast «La Milanese», l’interior designer Andrea Castrignano e la gallerista Nina Yashar raccontano le nuove tendenze nell’arredamento della casa. Per farsi ispirare nella settimana del Salone del Mobile (e del Fuorisalone)

Sessant’anni di Salone del Mobile e trentuno di Fuorisalone, che poi è dove la milanese ama andare veramente. Una serie di eventi satelliti sparsi nei quartieri della città, con una mappa di indirizzi da passaparola. La Milano del design è protagonista del terzo episodio del podcast «La Milanese» (scritto e condotto da Michela Proietti, autrice dell’omonimo libro edito da Solferino Libri, ndr). Ospiti della puntata Nina Yashar, la gallerista fondatrice di Nilufar, lo spazio in via della Spiga, e l’interior designer Andrea Castrignano.

(Qui sotto il nuovo episodio della serie, «Le case delle Milanesi», in uscita mercoledì 8 giugno. Qui la serie completa)

«La milanese ha sempre adorato seguire una propria scaletta, soprattutto del Fuorisalone, perché il vero Salone del Mobile è più da addetti ai lavori. E ha sempre fatto tutto il giro di tutti gli eventi, studiando attentamente tutto», spiega Nina Yashar che registra un cambio nelle abitudini della milanese. «In passato si dava all’ingresso una certa importanza: spesso c’era il bel tavolo, ma anche dell’Ottocento o Biedermeier o Impero, con sopra un bel vaso di fiori Venini: era un pochino la presentazione della casa della classica donna milanese. Negli ultimi anni un luogo della casa è diventato particolarmente domestico ed è la cucina. Esistono queste cucine meravigliose, costose, importantissime, che diventano proprio dei luoghi di ricevimento: un secondo salotto della casa».

Una visione più conviviale della casa, ma anche più personale, con il recupero di un senso estetico proprio. «La casa della Milanese è una casa che ospita, quindi assolutamente ha bisogno di avere quel giusto appeal: la casa ti dice chi sei — osserva Castrignano —. Siamo in un momento dove la milanese si vuole esprimere. Prima c’era la tendenza di prendersi il grande architetto e avere una casa con un taglio che a volte non ti rappresentava. Era la casa dell’architetto. Oggi sempre di più c’è la voglia dell’unicità. Un nuovo focus su se stessi che nasconde anche qualche stravaganza. Appagata dal palcoscenico social, la milanese cerca in casa il suo angolo segreto. Abbiamo tante amiche che ormai hanno i figli grandi e le loro camerette sono diventate le nuove cabine armadio: così usciti i ragazzi di casa la milanese si riprende spazio per scarpe e borse».

8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 01:55)

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