Kirill esorta i fedeli ad arruolarsi, se muori sarai con Dio

“Vai coraggiosamente a compiere il tuo dovere militare. E ricorda che se muori per il tuo Paese, sarai con Dio nel suo regno, gloria e vita eterna”: il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill esorta così gli uomini della Federazione alla mobilitazione lanciata dal presidente Vladimir Putin, invitando i fedeli a “non avere paura della morte”. Lo riporta in un tweet il media indipendente bielorusso Nexta.

Il Cremlino intanto ha ammesso per bocca del suo portavoce, Dmitry Peskov, che tra la popolazione russa c’è stata “una reazione isterica” alla dichiarazione della mobilitazione parziale del presidente Vladimir Putin, che ha dato origine a una ridda di voci su quanti e quali cittadini potranno essere richiamati alle armi. Secondo Peskov, “si poteva in qualche modo capire la reazione isterica ed estremamente emotiva delle prime ore dopo l’annuncio, o anche nella prima giornata, perché vi era
una certa mancanza di informazioni, ma già dalla giornata di ieri sono state attivate tutte le linee di informazione” necessarie. Lo riferisce la Tass.

L’organizzazione non governativa Guide to the Free World che aiuta i russi che si oppongono alla guerra a lasciare il Paese, stima che sarebbero circa 70mila gli uomini
fuggiti dalla Russia o che stanno escogitando un piano di fuga.

Agenzia ANSA

Lunghe code nella notte al confine tra Russia e Georgia, secondo quanto riferisce la Bbc, che mostra anche le immagini di file interminabili di auto con a bordo soprattutto uomini russi che stanno tentando di lasciare il Paese per evitare di essere arruolati (ANSA)

Il principale oppositore di Putin, Alexey Navalny, detenuto in Russia per motivi politici, è stato mandato in cella di punizione per 12 giorni dopo aver condannato la mobilitazione ordinata dal Cremlino per il conflitto in Ucraina durante un’udienza in tribunale. Lo ha dichiarato la portavoce del dissidente, Kira Yarmish, ripresa da Novaya Gazeta Europa, precisando che i funzionari del centro detentivo hanno detto a Navalny che viene mandato di nuovo in cella di punizione per “aver parlato di mobilitazione nell’ultimo processo”. Yarmish ha rimarcato che Navalny aveva appena terminato un periodo di 15 giorni in cella di punizione.

E’ la quinta volta in un mese e mezzo che Navalny viene mandato in cella di punizione. Secondo l’edizione in lingua russa della Deutsche Welle, dal 12 agosto al 22 settembre l’oppositore ha trascorso ben 35 giorni in cella di punizione. Questi continui provvedimenti nei suoi confronti sono ovviamente ritenuti un sopruso delle autorità e Navalny li sta contestando in tribunale. Navalny ha affermato di essere stato mandato in una cella di isolamento per tre giorni ad agosto soltanto perché “il bottone superiore del suo abito” era “sbottonato”. “Non piace quello che ho detto sulla mobilitazione: prendi 12 giorni, Navalny”, ha dichiarato oggi il dissidente in collegamento video col tribunale stando a quanto riporta Mediazona. “Se ho il diritto di oppormi a questa mobilitazione criminale, a causa della quale decine di migliaia di persone moriranno senza motivo, starò 12 giorni” in cella di punizione “o quanto ancora servirà. E non mi chiuderete la bocca con la vostra cella di punizione”, ha detto inoltre Navalny sempre secondo Mediazona.

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