Iss: mai tanti fumatori dal 2006. Con il vizio un italiano su quattro
ServizioGiornata senza tabacco
Un segnale «che desta preoccupazione», secondo il presidente Silvio Brusaferro. «Importante attivare azioni di prevenzione»
di Nicola Barone
3′ di lettura
È in una dinamica di preoccupante risalita il numero dei fumatori. Sono circa 800mila in più rispetto al 2019 e, in Italia, il 24,2% della popolazione ha il vizio del fumo. I dati sono dell’Istituto superiore di sanità che, nel report diffuso in occasione della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Oms (in programma martedì 31), rileva come la percentuale di fumatori sia la più alta registrata dal 2006.
Il presidente Iss: partire dai più giovani
Dopo un lungo periodo di stagnazione, sottolinea l’Iss, si assiste quest’anno a un incremento di 2 punti percentuali: i fumatori infatti erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione prepandemica. In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto all’1,1% del 2019, più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali. «L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione – dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss – e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto».
I numeri del report
Sono 12,4 milioni i fumatori in Italia: si fumano in media 11,5 sigarette al giorno. Il consumo medio giornaliero di sigarette si conferma in diminuzione, sebbene tale diminuzione consista di fatto nella riduzione di 2 sigarette in 10 anni (erano 13,6 sigarette al giorno nel 2011), con ancora il 20,4% di fumatori che consumano più di 20 sigarette al giorno.In Italia gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, questi nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). L’81,9% di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, dunque un consumatore duale che fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. Il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali.Gli ex fumatori sono il 14,9% della popolazione italiana e i non fumatori il 60,9%.
Online la piattaforma “Smettodifumare”
Smettere di fumare rappresenta un cambiamento importante nella vita dei tabagisti e a volte possono essere necessari più tentativi prima di riuscirci. Per questo è online la piattaforma “Smettodifumare” che offre la mappa geolocalizzata dei centri antifumo presenti sul territorio nazionale, fornendo indicazioni pratiche per un facile accesso.
In dieci anni 880mila morti evitabili
Negli ultimi 10 anni sono morte a causa del fumo di sigaretta almeno 880mila persone solo in Italia e circa 7 milioni in Europa: decessi evitabili. Dopo la pubblicazione del best seller “101 motivi per non fumare” (Guerini editore), gli autori e i membri del board scientifico del Mohre, Osservatorio mediterraneo per la riduzione del danno in medicina, fanno il punto sulle nuove scoperte partendo dall’analisi del contesto. «Qualcosa nell’ultimo decennio è cambiato e non è rassicurante – afferma Oscar Bertetto, oncologo medico ex direttore Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta -. Abbiamo notato un aumento dell’incidenza di cancro nelle donne, specialmente polmone e vescica. Nonostante ad ammalarsi siano soprattutto gli uomini, sono le donne a rischiare di più la vita perché nel sesso femminile la diagnosi arriva troppo spesso in ritardo». E «l’aumento dei casi tra le donne è in gran parte spiegabile con il numero crescente di fumatrici». Le stime Airtum (Associazione italiana registri tumori) parlano di 40.800 nuove diagnosi di tumore del polmone nel 2020 (27.500 negli uomini e 13.300 nelle donne), ricordano dal Mohre. Il carcinoma della vescica è la quinta forma di cancro più frequente in Italia, con circa 27.100 nuovi casi diagnosticati nel 2018 nel nostro Paese: 21.500 tra gli uomini e 5.600 tra le donne. I tabagisti hanno da 4 a 5 volte più probabilità di ammalarsi rispetto ai non fumatori.