Intel, non solo cattive notizie: cosa c’è di buono nell’ultima trimestrale

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Intel, non solo cattive notizie: cosa c'è di buono nell'ultima trimestrale



Processi produttivi in linea con le tempistiche, Meteor Lake l’anno prossimo e nuovi prodotti in distribuzione o sul mercato entro l’anno sono tra le buone notizie che si possono trovare, spulciando, nella brutta trimestrale di Intel.


di Manolo De Agostini pubblicata il 29 Luglio 2022, alle 10:11 nel canale Processori



Intel











Lo “shock” per i conti trimestrali di Intel, con un calo dei ricavi e una perdita netta di 500 milioni di dollari, porta facilmente a concentrarsi sulle problematiche che l’azienda statunitense deve affrontare. Non tutto è però nero in casa Intel in quanto ci sono anche buone notizie, a partire da quelle sui processi produttivi.

Dopo un periodo lungo e difficile nella messa a punto del processo a 10 nanometri, sembra che gli ingegneri dell’azienda abbiano trovato la quadra per imboccare una traiettoria di innovazione a ritmi sostenuti nei prossimi anni, a confermare quanto già detto nel primo trimestre ed emerso dalle indiscrezioni.

L’anno scorso l’azienda statunitense ha varato una nuova strategia che prevede un rinnovato focus sui processi produttivi per tornare a guidare il settore della produzione di semiconduttori. Tale impegno è funzionale non solo ai suoi prodotti, ma anche alla produzione per conto terzi, ambito in cui Intel ha messo piede con la divisione IFS (Intel Foundry Services).

Intel dichiara di aver fatto “progressi significativi” per aumentare la produzione con processo Intel 7, tanto che l’azienda ha già spedito oltre 35 milioni di unità di chip Alder Lake. La casa di Santa Clara sta anche mettendo a punto il nuovo processo Intel 4, con una produzione in volumi prevista per la seconda metà di quest’anno. “Intel 3, 20A e 18A”, aggiunge l’azienda, “sono tutti al passo o in anticipo rispetto alle previsioni. […] Rimaniamo sulla buona strada raggiungere la parità prestazionale nei processi produttivi nel 2024 e la leadership indiscussa nel 2025. Questo obiettivo è la nostra vera stella polare”.

Intel 7 non è solo il processo produttivo alla base delle CPU di 12-esima generazione Alder Lake, ma anche del successore Raptor Lake. L’azienda, nelle sue dichiarazioni, fa sapere che il lancio della prossima famiglia di prodotti inizierà dai modelli desktop questo autunno, seguito dalla famiglia mobile entro la fine dell’anno. “La famiglia Raptor Lake offrirà vantaggi significativi ai clienti, tra cui prestazioni in crescita a doppia cifra rispetto alla generazione precedente e compatibilità con Alder Lake per quanto riguarda il socket”, dichiara Intel.

Per quanto riguarda il dopo Raptor Lake, ovvero Meteor Lake, la prima CPU “modulare” di Intel per il settore client, si prevede un debutto nel 2023. Il già citato processo Intel 4 servirà per produrre la Compute Tile con i core x86 e poiché la produzione in volumi con tale tecnologia è prevista per quest’anno, non sembrano esserci intoppi all’orizzonte. Ulteriori dettagli tecnici su Meteor Lake e non solo li trovate in questo articolo.

“La nostra prima CPU disaggregata basata su Intel 4 – Meteor Lake – sta dimostrando buona salute nei laboratori nostri e dei nostri clienti“, fa sapere Intel. Ad aprile la casa di Santa Clara ha eseguito con successo il tape out del “Compute die” di Granite Rapids, una CPU server in arrivo nel 2024, basata interamente su P-core di nuova generazione e realizzata con processo Intel 4. L’obiettivo è raggiungere la fase di “power on” in questo trimestre. Per quanto riguarda la seconda metà dell’anno, Intel si aspetta di eseguire il “tape in” di “numerosi chip di test interni e di clienti su vari processi inclusi Intel 3 e Intel 18A”.

Al fresco annuncio della partnership tra IFS e MediaTek per la produzione di chip “smart edge” si aggiungono le parole di Gelsinger sullo stato della produzione per conto terzi. “Abbiamo impegni attivi con sei dei primi 10 clienti fabless, anche per il processo Intel 18A. Nel complesso, siamo impegnati con 30 clienti su chip di test e ora abbiamo più di 10 soluzioni qualificate in fase avanzata nella nostra offerta di processi e package che rappresentano in totale un valore superiore a 6 miliardi di dollari”.

La divisione server ha esteso i suoi accordi con Meta e AWS per fornire CPU Xeon “custom” e non solo. Durante il secondo trimestre Intel ha lanciato anche l’acceleratore di intelligenza artificiale Gaudi 2 che migliora le prestazioni di circa 4 volte rispetto alla generazione precedente. Lato software, l’acquisizione di Granulate inizia a dare frutti con clienti raddoppiati e fatturato triplicato.

Bene anche l’ambito delle soluzioni programmabili, ossia gli FPGA, con ricavi record per il Q2 (vicini ai massimi di sempre) e l’avvio della distribuzione delle soluzioni Agilex. NVIDIA, inoltre, ha selezionato le CPU Xeon Sapphire Rapids per il nuovo DGX H100 basato su acceleratori Hopper. “Mentre ricostruiamo il nostro portfolio di prodotti server, nei prossimi due anni prevediamo di crescere più lentamente rispetto al mercato generale dei datacenter. Non è qualcosa che ci piace, ma sono le stime che prevediamo”, ha dichiarato Gelsinger preparando il mondo a mesi complessi.

Intel ha iniziato a distribuire una serie di prodotti, dall’acceleratore basato su GPU Arctic Sound-M per servizi di cloud gaming e streaming, alla IPU Mount Evans, fino ad arrivare all’ASIC Blockscale per accelerare la blockchain. Quest’ultimo è già nelle mani dei primi clienti e la previsione è quella di spedire milioni di unità entro l’anno.

In questo discorso non possiamo non citare le GPU dedicate Arc, che come sappiamo hanno iniziato a fare capolino nei notebook di Samsung, Lenovo, Acer, HP e ASUS in Asia, così come sotto forma di scheda video dedicata in Cina. Questo debutto non è esente da problemi e procede a rilento, tanto che ancora non abbiamo potuto provare le nuove GPU, ma l’arrivo sul mercato è da considerarsi comunque un passo avanti e l’avvio di un percorso di ampio respiro.






















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