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In 4 contro la capotreno e il macchinista: la furia degli stranieri

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Paura martedì scorso alla stazione ferroviaria di Poggio Rusco, in provincia di Mantova, dove una capotreno è stata assalita da quattro cittadini stranieri, probabilmente magrebini, intenzionati a bloccare una delle porte di accesso al treno. In quei momenti tesi, anche un macchinista, intervenuto in soccorso della collega, è stato aggredito dagli extracomunitari.

I fatti, come abbiamo detto, si sono verificati lo scorso 9 agosto, quando il treno della linea Verona-Bologna, in procinto di partire, si trovava fermo al binario. Notato un gruppo di stranieri impegnati a trafficare intorno a una delle porte, una giovane capotreno di 26 anni si è avvicinata, scoprendo che i quattro stavano cercando di manomettere la porta del treno con una chiave usualmente in dotazione al personale delle ferrovie. Gli stranieri stavano cercando di aprire forzatamente uno scomparto.

La donna ha quindi cercato di fermarli e per tale ragione è stata vittima di insulti e apprezzamenti di carattere sessuale. In soccorso della 26enne è quindi intervenuto il macchinista, che per tale ragione è stato accerchiato e picchiato dagli extracomunitari.

Il ferroviere ha poi spiegato al Corriere della Sera di essersi accorto che la collega si trovava in difficoltà perché questa non stava rispondendo al telefono. Affacciatosi dal treno per parlarle a voce, aveva visto che la giovane veniva presa di mira dai quattro stranieri. Quanto alla chiave in possesso degli extracomunitari, il professionista non ha dubbi: “L’avevano rubata a un capotreno a Milano qualche ora prima e le avevano detto di averla usata per cercare di manomettere anche un altro treno“.

Volevo aiutare la collega in difficoltà, allontanare quello che la stava insultando e me li sono trovati addosso“, ha quindi raccontato l’uomo al Corriere. “Uno mi ha trascinato a terra, quando mi sono rialzato ne avevo già un altro alle spalle. Così mi sono girato e mi ha assestato un pugno. Risultato: tre punti di sutura e dieci giorni di prognosi“.

A peggiorare la situazione e a rendere così violenti gli stranieri il fatto che sia il macchinista che la capotreno avessero disperatamente cercato di contattare le forze dell’ordine. “Tanto non mi puoi fare niente”, avrebbe dichiarato uno degli stranieri, come ricostruito dal macchinista. E ancora: “Io ho solo 15 anni”.

La situazione, insomma, è ormai insostenibile. “Le aggressioni al Personale Viaggiante è ormai all’ordine del giorno. Basta chiedere di indossare la mascherina o di mostrare il biglietto e c’è chi reagisce con violenza”, si è sfogato il professionista. “Abbiamo sempre più paura di andare al lavoro”.

Quanto ai quattro extracomunitari, questi sono purtroppo riusciti a fuggire, disperdendosi nelle campagne vicine alla stazione. Del fatto sono state informate le forze dell’ordine – stanno indagando i carabinieri di Poggio Rusco – , ed è stato denunciato l’accaduto alla Fit-Cisl dell’Emilia Romagna, che esprime seria preoccupazione.

È l’ennesimo caso di aggressione nel giro di pochi mesi“, dichiara il segretario generale Aldo Cosenza. “Se, nel 2019, nella regione i casi denunciati sono stati 18, nel 2020 sono saliti a venti, nel 2021 addirittura a 62 e nel primo semestre del 2022 sono stati 35“.

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