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Imprenditore ucciso a Grumello, confessa Hamedi El Makkaoui, l’ex della figlia: «Lite per la macchina»

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di Fabio Paravisi

Bergamo, svolta nell’omicidio di Anselmo Campa: Hamedi El Makkaoui, 22 anni, crolla davanti al pm. Con l’uomo tensioni da tempo: l’ha colpito con un martello

A quell’auto teneva molto. Quando l’ha portata a casa aveva anche postato il video su Facebook. Ed è stata una lite scoppiata proprio per quella Renault Clio rossa che gli ha fatto allungare la mano verso un martello e sfondare la testa al padre della sua ex fidanzata. Hamedi El Makkaoui, operaio di 22 anni, che si fa chiamare Luca fin da quando era ragazzino a Castelli Calepio, ha confessato l’omicidio dell’imprenditore di Grumello Anselmo Campa, 56 anni. Negli anni scorsi il ragazzo ha avuto una storia con Federica, la primogenita della sua vittima, che oggi ha 21 anni.

Un rapporto teso

Una storia che all’imprenditore non va giù. Ma è pur sempre il ragazzo della figlia e lo aiuta: lo assume per un breve periodo nella sua ditta, gli fa diversi prestiti e nel 2017 gli dà in uso la Clio. Al ragazzo l’auto piace e cerca di acquistarla, versando delle rate che arrivano ad alcune migliaia di euro. Ma quando la storia fra i due giovani finisce, pochi mesi fa, Campa si fa restituire l’auto e la vende a un amico. El Makkaoui gli chiede indietro il denaro versato, e l’altro gli rinfaccia i prestiti fatti. La questione è alla base di numerosi diverbi, e chissà se è con lui che Campa litiga al telefono la sera di Pasquetta, con grida che vengono sentite dai vicini. Infine i due concordano di vedersi per chiarire.

L’appuntamento

Martedì scorso alle 18.30 Anselmo Campa saluta gli amici del circolo Arci dove trascorre molta parte delle giornate: «Passo da casa per una doccia poi torno per Milan-Inter». Gli amici però lo rivedranno solo la sera del giorno dopo a faccia in giù in una pozza di sangue sul pavimento di casa. Questo perché martedì Campa ha aperto la porta del suo appartamento di via Nembrini a El Makkaoui. Il giovane cerca un accordo sui soldi, ma i toni si fanno accesi, si passa agli insulti, poi agli spintoni e alle botte. Infine il ragazzo vede un martello su un mobile del soggiorno e lo usa per colpire l’uomo alla testa. Non si sa ancora quanti siano stati i colpi: le condizioni della vittima erano tali che non è stato possibile accertarlo, lo farà l’autopsia di domani. Prima di scappare, il giovane mette la casa in disordine per simulare un furto, prende il portafogli della vittima ma lascia sul posto il cellulare e le chiavi della costosa Range Rover Velar rimasta parcheggiata in strada.

I sospetti

La scena del crimine fa nascere dubbi nei carabinieri di Nucleo investigativo di Bergamo: la serratura senza segni di effrazione e il fatto che siano state sparse in giro delle pentole non fanno pensare a un ladro sorpreso durante un furto. Sentono gli amici della vittima, vengono a sapere degli screzi, mettono sotto controllo il telefono del ragazzo e controllano le immagini di tutte le telecamere del paese. Alcune hanno ripreso il giovane in bici nella zona di via Nembrini la sera del delitto, quando lui dice di essere stato da tutt’altra parte. Sabato mattina i militari lo convocano in caserma e per tutto il giorno lo mettono di fronte alle contraddizioni. In serata lo portano alla perquisizione di casa sua, e davanti ai suoi familiari il giovane fa parziali ammissioni. Anche il fratello gli dice di confessare eventuali responsabilità. E Hamedi El Makkaoui crolla.

La confessione

Porta gli inquirenti sul posto di lavoro dove, nel suo armadietto, ci sono il portafogli e le chiavi di casa della vittima oltre ai pantaloni che indossava la sera del delitto. Poi a notte fonda li accompagna nei boschi che costeggiano il fiume Oglio a Castelli Calepio: qui aveva nascosto il martello e altri vestiti, sporchi di sangue. Conferma poi tutto all’alba di ieri davanti al pm Maria Eposito e all’avvocato Fabio Marongiu. Dice di non essere andato a casa di Campi per fargli del male ma che era scoppiata una lite, con l’uomo che gli aveva rivolto insulti già sentiti in passato e che durante la colluttazione aveva trovato quel martello. Il pm ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto. Il giovane è in carcere a Bergamo.

24 aprile 2022 (modifica il 24 aprile 2022 | 23:37)

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