Il primo vocabolario italiano che non privilegia il maschile
Caricamento player
Dopo quattro anni dall’ultima edizione, domenica è stata annunciata l’uscita di una versione aggiornata del Dizionario italiano di Treccani che verrà pubblicata a ottobre. I due direttori del progetto, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, hanno anticipato che includerà una grossa novità: sarà infatti il primo in Italia a registrare le forme femminili di nomi e aggettivi insieme a quelle maschili.
Nei dizionari italiani pubblicati fino a oggi, la maggior parte dei femminili (alta, bassa, bella, buona, gatta, fioraia, amica, etc) o non compaiono come voci, oppure compaiono ma con il riferimento al termine maschile (per esempio: “alta, femminile singolare di alto”). Treccani ha dato a femminili e maschili la stessa importanza indicandoli entrambi in un’unica voce (o in due voci separate, in alcuni casi specifici) e disponendoli in ordine alfabetico: “amica, amico” oppure “direttore, direttrice”.
Giuseppe Patota ha spiegato al Corriere che «questa organizzazione delle voci non crea assolutamente una difficoltà per chi consulta il vocabolario, ma restituisce alle parole verità e realtà negate, cancellate per secoli».
Questo approccio, che tiene conto di alcune consapevolezze recenti emerse dal dibattito sul sessismo del linguaggio, dà spazio e dignità anche ai femminili di molte professioni che pur esistendo nella lingua italiana fanno fatica ad affermarsi nel linguaggio comune, perché rimandano a lavori che storicamente erano considerati solo maschili: alcuni ormai sono molto diffusi come “avvocata”, “sindaca”, “ministra”, altri meno come per esempio “medica” o “soldata”. Della Valle ha specificato che questa scelta si spiega con la volontà di registrare parole grammaticalmente corrette, anche se suscitano in molti un senso di fastidio: «Se suonano male o sembrano brutte è solo perché sono usate poco».
Allo stesso tempo non ci sarà più solo “casalinga”, ma anche “casalingo”.
Nel nuovo Vocabolario Treccani la gatta ha battuto il gatto: per la prima volta le voci sono presentate in ordine alfabetico. Su «La Lettura» oggi in anteprima nell’App, l’articolo di @damianofedeli e sette pagine su @pordenonelegge, al via il 14 settembre https://t.co/uSk1f4fatI pic.twitter.com/EYrpRoS2PO
— la_lettura (@La_Lettura) September 10, 2022
Un’altra cosa a cui è stata data molta attenzione è la sostituzione della parola “uomini” nei casi in cui viene usata per indicare gli esseri umani in generale, quindi anche le donne: in questi casi si è preferito “essere umano”, appunto, o “persona”. Per esempio la definizione di “bontà”, che prima era “qualità dell’uomo” nella nuova edizione sarà “qualità della persona”.
Valeria Della Valle è stata la prima linguista a dirigere un’edizione del vocabolario di Treccani nel 2008 e ha raccontato che «il fatto che i vocabolari registrassero aggettivi e nomi al maschile corrisponde a una visione androcentrica [cioè incentrata sul maschile, ndr]» che si spiega in gran parte col fatto che «i vocabolari sono sempre stati diretti unicamente da uomini».
Nell’edizione aggiornata di Treccani saranno inoltre eliminate alcune formule considerate dagli autori arcaiche e di difficile comprensione: più gergalmente il «vocabolariese». Tra gli esempi di Della Valle ci sono “atto ed effetto del”, “l’operazione di”, oppure le abbreviazioni come «aul.», aulico, o «lett.», letterario. Lo scopo è quello di rendere il dizionario più facilmente consultabile anche da persone giovani o in generale poco pratiche di questo tipo di codici.
I dizionari Treccani – che sono pubblicati dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, la casa editrice nota soprattutto per l’enciclopedia più famosa in Italia – non sono tra i più accessibili in commercio. Non si trovano in libreria, ma possono essere acquistati solo contattando la casa editrice, che li vende usando una rete di agenti sul territorio. Lo stesso varrà anche per il nuovo volume, anche se la casa editrice ha fatto sapere che ha intenzione di cominciare a vendere i suoi dizionari anche online e in versione digitale. Il dizionario da solo costerà 200 euro, mentre il costo dei tre volumi (quindi con anche il Dizionario storico etimologico e la Storia dell’italiano per immagini) sarà di 590 euro.
Oltre alle novità più strutturali, nel dizionario saranno inseriti come di consueto anche alcuni termini nuovi che nell’ultima edizione non c’erano perché non esistevano o non si erano affermati nel linguaggio. Molti di questi si sono diffusi durante la pandemia, come dad (didattica a distanza), distanziamento sociale, infodemia, lavoro agile, smartworking, lockdown, spillover e termoscanner. Altri riguardano temi di attualità più generali come reddito di cittadinanza, revenge porn, rider e terrapiattismo (la teoria secondo cui la terra sarebbe piatta).
«Le altre case editrici dovranno tenere conto di quello che abbiamo fatto. Indietro non si può più tornare» ha detto Della Valle.