Il ponte in Crimea, perché Kiev deve distruggerlo
Kiev, 2 maggio 2022 – Nella guerra in Ucraina il ponte sullo stretto di Kerch, che collega la Crimea alla Russia, ora più che mai è l’obbiettivo principe delle forze di Kiev. Infatti l’avanzata russa a sud est sembra inarrestabile, ma è stata molto rallentata e l’intelligence ucraina ha messo in guardia: Mosca sta usando il ponte in Crimea costantemente per rifornire l’esercito di armi e per portare in patria quanto razziato in Ucraina.
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Importanza strategica
Distruggere il ponte sullo stretto di Kerch per Kiev sarebbe una mossa fondamentale, forse non risolutiva, ma certamente importante per il proseguo della guerra. Infatti il ponte di Putin, come lo definiscono alcuni analisti, è la via più veloce per rifornire le truppe russe che stanno puntando a Mariupol e oltre, a Odessa. Armi, proiettili e carri armati giungono dalle retrovie di Krasnodar, ma anche rifornimenti e medicine per le truppe. E colpi e missili proprio per colpire Odessa. E in senso contrario, diretti in Russia, attraversano lo strategico stretto che divide il mar Nero dal mare di Azov, carichi di grano ‘sequestrato’ in Ucraina, macchinari vari e altri bottini di guerra.
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Smacco a Putin
Il ponte di Crimea è l’orgoglio di Putin, e simbolo della conquista russa della stessa penisola nel 2014. La struttura è composta da un doppio ponte stradale e ferroviario costruito per unire la penisola di Kerch con quella russa di Taman, nel territorio di Krasnodar. E’ il ponte più lungo d’Europa: 18,1 km. I lavori sono stati appaltati proprio alla fine del 2014, ed è stato inaugurato il 16 maggio 2018, con sei mesi di anticipo e con lo stesso Putin che si era messo alla guida di un camion alla testa di un convoglio per attraversarlo. Poi lo zare era tornato all’inaugurazione del collegamento ferroviario il 23 dicembre 2019. Putin è stato tra i maggiori sponsor del ponte, fondamentale per gli spostamenti tra Crimea e Russia, studiato con l’Ucraina e dopo l’annessione della Crimea costruito dalla Federazione russa.
Non è un segreto: prima o poi
A fine aprile il segretario del Consiglio di difesa e sicurezza nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, lo aveva dichiarato apertamente che il ponte faceva e fa gola: “Se avessimo avuto la capacità di farlo, lo avremmo già fatto. Se vi sarà un’occasione lo faremo”, ha detto Danilov citato da Ukrinform. E il rischio c’è, se si pensa che Kiev è riuscita a bombardare impianti petroliferi in territorio russo, e ad affondare l’incrociatore Moskva nel Mar Nero. Inoltre stanotte droni armati Bayraktar TB-2 hanno colpito due motovedette di classe Raptor vicino a Snake Island, l’isola ucraina che le forze russe avevano catturato il primo giorno di guerra il 24 febbraio. E dove un capitano si distinse per l’eroismo dimostrato davanti all’ammiraglia russa Moskva, tanto da finire su un francobollo.
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