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Il passaggio della nave russa davanti alla Puglia. Cosa succede nel Mediterraneo

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Roma, 14 giugno 2022 – Guerra in Ucraina e navi da guerra russe. Come l’incrociatore Varyag, gemello del Moskva affondato al largo di Odessa – che nei giorni scorsi è stato segnalato a 150 miglia dalle coste di Santa Maria di Leuca, in Puglia. Poi si è allontanato verso Creta. Ma l’avvistamento, solo l’ultimo, ha creato una certa tensione. Naturalmente sempre sotto gli occhi attenti della nostra Marina.

Cosa sta succedendo nel Mediterraneo?

Alla domanda Gianandrea Gaiani, direttore di ‘Analisi difesa’, spiega: “Quello che accadeva ai tempi della guerra fredda, quando le flotte russe dal Mar Nero entravano nel Mediterraneo, avevano una base d’appoggio in Siria, a Tartus, che ancora oggi è la loro grande base nel Mediterraneo. Facevano manovra nel canale di Sicilia, tra Gibilterra e Suez, si facevano vedere e soprattutto mandavano navi a tenere d’occhio le esercitazioni della Sesta flotta americana”. 

Qual è l’obiettivo di Putin?

“L’obiettivo dei russi – chiarisce Gaiani – è quello di mostrare bandiera, raccogliere informazioni, intercettare le comunicazioni. Un po’ quello che fanno le nostre flotte quando vanno a curiosare nel Mar Nero o nel Baltico, non lontano dalle basi navali russe”.

Cosa prevede il diritto del mare?

“A 150 o 300 miglia dalla costa la circolazione è libera, non sono acque territoriali. In un momento di guerra, Nato e Russia mostrano i muscoli a vicenda e lo fanno anche nel mare. Il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Enrico Credendino, ha dichiarato che ci sono attualmente 18 navi da guerra e due sottomarini russi nel Mediterraneo. Servono a dimostrare che ci sei, hai delle forze navali importanti, ti fai vedere a ridosso delle acque dell’avversario così come l’avversario fa con te. Insomma, è il principio della deterrenza. La stessa cosa che succede in cielo, con duelli aerei settimanali”.

L'incrociatore russo Moskva, affondato da Kiev e gemello del Varyag
L’incrociatore russo Moskva, affondato da Kiev e gemello del Varyag

Ma queste prove di forza possono sfuggire di mano?


“Tutti – precisa Gaiani – hanno delle regole di ingaggio per evitare gli scontri. Quando l’anno scorso una nave inglese ha violato queste regole non scritte in Crimea, i russi hanno tirato delle cannonate, delle bombe d’aereo intorno, non addosso, per intimargli di andarsene”.

Cosa ci dobbiamo aspettare?

“Che questo braccio di ferro continui finché ci saranno le tensioni tra Russia e Nato”.

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