“Il labirinto del fauno”
“Il labirinto del fauno” e’ l’opera che più ha entusiasmato la critica nel suo anno di uscita nelle sale (2006), nonché una delle realizzazioni più affascinanti del genere fantasy. L’ambientazione, definita durante la guerra civile spagnola, rispecchia perfettamente una distinzione netta tra buoni e cattivi, che serve allo spettatore per addentrarsi con la giovane protagonista nel labirinto sotterraneo in cui a dominare sembra essere un fauno che propone tre prove da superare per ritrovare un passato perduto e un’identità da restaurare. Vediamo situazioni sconvolgenti, violenza e creature mostruose che riempiono lo sguardo dello spettatore, il quale deve mostrarsi pronto a calarsi in un orizzonte che sa di indefinito e di poetico. Inseriamo questo capolavoro di Guillermo Del Toro in un filone cinematografico che comprende “Prometheus”, “Fai bei sogni” e “Acciaio”, per il senso di giustizia che sembra voler emergere dopo diverse sofferenze patite. I giovani dovrebbero conoscere “Il labirinto del fauno” per impegnarsi a non dare mai per scontata una ricerca di equilibrio del proprio Io, che non va mai abbandonata, specialmente in un’epoca come la nostra in cui, attraverso tablet e smartphones, crediamo di intuire qualcosa e diamo per scontata la parte migliore della realtà.