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Il feretro della regina Elisabetta giunto a Westminster Hall

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Il feretro di Elisabetta II, partito da Buckingham Palace in solenne corteo per l’ultimo addio a Londra, ha raggiunto Westminster Hall, portata a spalla da un picchetto della Guardia Reale dove viene esposto all’omaggio popolare per 4 giorni, prima dei funerali di Stato di lunedì 19 settembre. Le porte saranno aperte all’afflusso del pubblico, mentre migliaia e migliaia di persone sono già in attesa da ore in coda, dopo un breve rito di suffragio celebrato nella sala – alla presenza dei reali e di ospiti d’onore – dall’arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, e dal rettore dell’abbazia di Westminster.

Il rito, breve quanto toccante, è durato una ventina di minuti in tutto. E si è chiuso con la scena della deposizione finale del vessillo personale di Elisabetta II, con le iniziali cucite in oro su sfondo rosso, deposto da due Royal Guards della sua scorta ai piedi della bara: con un genuflessione, seguita dal saluto militare. In precedenza, fra il canto di alcuni inni sacri intonato da un coro di adulti e uno di bambini, l’arcivescovo Welby aveva ricordato “la fede in Dio” della sovrana scomparsa, richiamando l’orizzonte di una vita oltre la morte. Mentre il rettore dell’abbazia, David Hoyle, aveva recitato il Padre Nostro, riecheggiato ad alta voce da tutti i presenti, membri della Royal Family in primis. I media britannici sottolineano l’espressione profondamente commossa di re Carlo e degli altri reali, in particolare la tristezza dipinta sul volto di Harry.

La processione è stata seguita a piedi solo dai 4 figli di Elisabetta (Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo) in prima fila; da William e Harry (figli di Carlo) in seconda, con accanto Peter Phillips (figlio di Anna e nipote più anziano della sovrana); e in terza dal duca di Gloucester (cugino della monarca), il conte di Snowden (figlio di sua sorella Margaret) e il vice ammiraglio Tim Laurence (consorte di Anna). A loro, dentro Westminster Hall, si sono unite, accanto ai rispettivi mariti e una dietro l’altra, la regina consorte Camilla; la consorte d’Edoardo, Sophie; quella di William, Catherine (o Kate); e quella di Harry, Meghan.

E’ affidato ai vertici politici del Regno Unito al gran completo il primo turno di veglia dinanzi al feretro di Elisabetta II, sotto le volte medievali di Westminster Hall, la parte più antica del complesso in cui ha sede il Parlamento britannico, in attesa che il pubblico pazientemente allineato in coda in massa all’esterno inizi a poter accedere. Le file si sono messe in moto per gli ultimi controlli dopo la fine del rito religioso, ma gli ingressi saranno consentiti dalle 17 locali, le 18 in Italia. Intanto nella sala sono rimasti schierati fra gli altri la premier conservatrice britannica, Liz Truss, il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, i presidenti della Camera dei Lord e di quella dei Comuni, John McFall e Lindsay Hoyle, il numero uno dei liberaldemocratici, Ed Davey, i first minister dei governi locali di Scozia e Galles, Nicola Sturgeon e Mark Drakeford, e i capifila dei principali partiti dell’Irlanda del Nord, dall’unionista del Dup, Jeffrey Donaldson, alla repubblicana dello Sinn Fein, Michelle O’Neill. La scorta militare è invece sotto la supervisione della Royal Guard; non senza la presenza attorno al catafalco di custodi della Torre di Londra nel loro caratteristico costume d’epoca colorato.

CODE FINO A 30 ORE DI ATTESA – Michelle Donelan, ministra della Cultura del governo britannico di Liz Truss, ha avvertito che le code per l’ingresso a Westminster Hall potranno raggiungere, in questi giorni, tempi di attesa “fino a 30 ore”, stando agli apparati organizzativi. Intanto i dispositivi di sicurezza sono già in piedi, con transenne e schieramenti di polizia: i visitatori sono stati preavvertiti che dovranno avere pazienza e sottoporsi a controlli analoghi a quelli degli aeroporti, oltre a essere invitati a un contegno silenzioso di rispetto e non a filmare o fotografare con i telefonini nelle vicinanze del feretro. 

Tutti con gli occhi puntati sui telefonini anche lungo la fila in attesa di Elisabetta II a Westminster Hall, per seguire la processione del feretro partito da Buckingham Palace. Si creano capannelli attorno ai dispositivi che prendono meglio il segnale, visto che le reti sono sovraccariche a causa delle migliaia di cellulari attivi in zona. Si indicano, riconoscendoli, i membri della famiglia reale. Un momento di condivisione che vede insieme chi è in coda da ore, i volontari, le forze dell’ordine.

LA PETIZIONE PER IL GIORNO DELLA REGINA – Più di 110.000 persone in poche ore hanno firmato la petizione che chiede di creare il “Queen Elizabeth II Day”, una festività annuale nel Regno Unito dedicata alla defunta sovrana. La campagna è stata lanciata sul sito Change.org dal fan dei reali John Harris per celebrare la vita della monarca britannica “più grande”.

Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il re Carlo III e gli ha offerto le sue condoglianze per la morte della regina Elisabetta. Lo comunica la Casa Bianca, sottolineando che il presidente americano ha ricordato con il re la gentilezza e l’ospitalità della regina quando lo ha ospitato insieme alla First lady Jill Biden al castello di Windsor.

La Cina intanto sta “considerando attivamente l’invio di una delegazione di alto livello” in Gran Bretagna per partecipare ai funerali di Stato della regina. Lo ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel briefing quotidiano. Lunedì, il vicepresidente cinese Wang Qishan ha visitato l’ambasciata britannica a Pechino per rendere omaggio alla regina, firmando il libro delle condoglianze: a nome del presidente Xi Jinping, del governo e del popolo cinesi, ha espresso “profondo condoglio” e “sincere condoglianze alla famiglia reale, al governo e al popolo britannici”, nel resoconto dei media statali.

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