“Il Donbass? Pensa sia un prete spagnolo”. Renzi annienta così Toninelli in tv

19 Giugno 2022 – 17:37

Il leader di Italia Viva scatenato in tv sui Cinque Stelle. “Utilizzano la vicenda ucraina per regolare i loro conti”. Poi lo sfottò a Toninelli e gli affondi su Conte e Di Maio

Siamo di fronte a un partito finito, che si sta dividendo al proprio interno“. Matteo Renzi va all’affondo e sui Cinque Stelle non ha pietà. La spaccatura ormai insanabile tra i grillini sta facendo gongolare moltissimo il leader di Italia Viva, il quale non perde l’occasione per sottolineare la situazione allo sbando all’interno del Movimento. L’ex premier lo ha fatto anche oggi durante la sua ospitata a Mezz’ora in più, su Rai3. Nel programma condotto da Lucia Annunziata, il senatore fiorentino non si è trattenuto quando gli è stato chiesto di esprimersi sulle vicissitudini pentastellate. Ed è partito all’attacco.

I Cinque Stelle stanno utilizzando la vicenda ucraina per regolare i loro conti. A loro non interessa nulla delle questioni ucraine o della geopolitica. Non stanno discutendo se la Crimea e il Donbass devono rimanere in Ucraina, ma stanno discutendo se Taverna e Toninelli devono rimanere in Parlamento“, ha sferzato Renzi. Poi lo sfottò all’esponente grillino ed ex ministro dei Trasporti. “Toninelli nemmeno sa dov’è il Donbass, pensa sia un prete spagnolo“, ha chiosato il leader di Italia Viva, parlando dei 5s come di un “partito finito“. “L’unico loro obiettivo è capire se portano a casa la pelle alle prossime elezioni, ma io dico di no“, ha aggiunto l’ex premier, scatenatissimo.

Su Rai3, poi, Renzi non ha risparmiato frecciate nemmeno all’inviso Giuseppe Conte, nei confronti del quale ha rispolverato una battuta già abbozzata nei giorni scorsi sempre in tv. In riferimento al recente viaggio di Draghi, Macron e Scholz verso Kiev, in particolare, il leader di Italia Viva ha ironizzato: “Se Conte fosse stato su quel treno, non l’avrebbero messo nemmeno in una cuccetta“. E ancora: “Il mio non è un insulto, dico che Conte è contraddittorio perché ha detto no a nuove armi ed è quello che ha messo più armi di tutti“.

Al contempo, facendosi più serio, l’ex premier ha sostenuto e previsto che il governo non subirà scossoni sull’imminente voto alla risoluzione sull’invio di nuove armi in Ucraina. “Draghi va avanti. Ma di che parliamo? Nessuno è così pazzo da aprire una crisi di governo adesso. Conte non farà un Papeete 2“, ha profetizzato il senatore, che nelle sue bacchettate non si è poi dimenticato di Di Maio.

In particolare, a una domanda sulla possibile ricollocazione in area centrista dell’attuale ministro, Renzi ha risposto seccamente: “È una persona in cerca di autore. Se potessi dirgli una cosa, noi ci aspettiamo le scuse su vicende nostre dal caso Etruria al giustizialismo, ma soprattutto in questa fase la discussione vorremmo che fosse sui temi veri dell’atlantismo e non sul doppio mandato, perché trovo avvilente che loro discutano di questo“.

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