“Il corriere”

Clint Eastwood firma un nuovo capolavoro, esempio di ragionata pazienza artistica e creativa. Un pensionato americano che ha fatto la guerra accetta un lavoro delicato per dare sostegno alla sua famiglia, con cui ha rapporti controversi. I viaggi in macchina che il protagonista compie per lavoro sono un progetto di vita filosofico molto intenso poiché il personaggio interpretato da Clint ama fermarsi lungo la strada e godersi l’esperienza del viaggio. Per il protagonista, muoversi attraverso gli Stati Uniti diventa una vera e propria missione esistenziale e questo lo porterà a scontrarsi duramente con i datori di lavoro, che lo minacciano apertamente di eliminarlo qualora non rispetti le scadenze in tempo. Nasce così il corriere della droga più ricercato, con un giovane agente di polizia intento a rintracciarlo il prima possibile. Mentre il tempo stringe e i rapporti familiari del protagonista si modificano, la storia procede decisa verso il finale, sorprendendo lo spettatore, donando un insieme di emozioni che sfociano nella nostalgia e nella tenerezza. Un grande film, con un Clint Eastwood in stato di grazia.