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Governo e politica verso le elezioni, Meloni avverte il centrodestra: “Senza accordo sul premier alleanza inutile”. E Salvini: “Chi avrà un voto in più indicherà il premier”

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“Se non dovessimo riuscire a metterci d’accordo” sul nodo della premiership nel centrodestra “non avrebbe senso andare al governo insieme”: Giorgia Meloni rompe il silenzio sulla questione della scelta del leader del centrodestra con una specie di ultimatum nel giorno in cui Forza Italia continua a perdere pezzi: oggi ha ufficializzato il suo addio la deputata Anna Lisa Baroni, coordinatrice forzista a Mantova, considerata molto vicina a Gelmini e in una nota la deputata ed ex atleta paralimpica Giusy Versace che militava nel partito dal 2018. Il leader della Lega, Salvini risponde: “Chi avrà un voto in più sceglierà il premier”. La giornata si era aperta nel segno di una prima apertura a sospresa di Carlo Calenda verso Enrico Letta“È una persona seria e siamo disponibili a discutere”, aveva detto. Per poi stuzzicare Luigi Di Maio con un provocatorio“Non so chi sia”. E il ministro degli Esteri ha risposto: “Tutti noi dobbiamo capire che unirci come Paese e nei programmi è un grande valore”. Si muovono dunque i primi passi verso la grande alleanza contro la destra. Terminata la presentazione del Manifesto del fronte repubblicano, illustrato insieme a Emma Bonino, su Twitter si fa sentire Mariastella Gelmini che dice di aver avviato un dialogo con Azione di Calenda. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti si dichiara disponibile per un’eventuale ingresso nella partita elettorale. Il suo nome circola con insistenza per un ruolo di primo piano sulla politica nazionale. Il coordinatore di FI, Antonio Tajani, che il Ppe vorrebbe a Palazzo Chigi, fa sapere di stare bene al suo posto, poi parlando delle fuoriuscite dal partito di Gelmini e Renato Brunetta commenta: “Passare da Berlusconi a fare il fiancheggiatore del Pd non mi pare una grande carriera politica”. 

Partito Gay, avverte Calenda: “Azione con Gelmini imbarca omofobi e poi dice di essere pro diritti Lgbt “

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay Lgbt , Solidale, Ambientalista, Liberale interepella Calenda sollevando il tema dei diritti e delle possibili allenaze che stanno prendendo forma. “Calenda invita Maria Stella Gelmini a candidarsi in Azione – dice Marrazzo – Ricordiamo che Gelmini è contraria al matrimonio Lgbt, alla legge contro l’omofobia, alle unioni civili, alle adozioni Lgbt e quando era Ministra dell’Istruzione non ha sostenuto i progetti contro il bullismo verso le persone lesbiche, gay, bisex e trans. Calenda mostra il suo volto populista, da un lato dice di essere a favorevole ai diritti Lgbt e poi vuole candidare Gelmini. Pertanto chiedo a chi ha a cuore i diritti Lgbt di sapere che i nostri diritti non possono essere garantiti da Azione”. 

Pd a Calenda, la scelta del premier non è un tema ora in agenda

“Noi non siamo la destra che litiga su Palazzo Chigi e sugli incarichi prima ancora di fare le liste. Noi siamo impegnati a testa bassa a parlare agli italiani e ce la metteremo tutta per convincerli a scegliere la nostra proposta politica. Poi, in merito al giudizio su Mario Draghi, nessuno certo può avere dubbi su ciò che pensano Letta e il Pd sul suo profilo e la sua caratura. Ma non è un tema in agenda ora”. E’ quanto precisa il Pd in merito alle parole di Carlo Calenda.

Elezioni, Toti: io di centrodestra ma penso a una coalizione moderata

“Il centrodestra è il mio schieramento di elezione, ma vedremo che cosa succederà nelle prossime ore. Questa legge elettorale costringe talvolta ad alleanze innaturali, bisogna capire quale è quella più ragionevole”. Così il presidente della regione Liguria e di Italia al centro, Giovanni Toti, a Metropolis su Repubblica, poco prima di riunire i suoi in piazza De Ferrari a Genova per iniziare a discutere del collocamento in vista delle prossime elezioni politiche. “E’ chiaro che all’interno del centrodestra Forza Italia abbia interesse a chiudere il centro e tenerlo solo per sé, ma tutti gli altri protagonisti dovrebbero avere interesse ad avere il massimo contributo sul lato sinistro della loro coalizione – ragiona il governatore – invece li trovo un pò arcigni e asserragliati”. In ogni caso, aggiunge Toti, “io non ce l’ho con Lega e Fratelli d’Italia, ma il tema è che abbiamo lasciato totalmente scoperta l’area moderata, a fronte di una flessione di Forza Italia che ha rappresentato per molto tempo i valori in cui credo. Che la Meloni sfiduciasse Draghi era nelle cose, che la Lega avesse qualche difficoltà a fare propri i risultati di questo governo lo si era ben compreso, ma l’agenda Draghi è quella del centrodestra moderato, per questo non ho capito la scelta di Forza Italia”.

Centrodestra: Salvini risponde a Meloni, “chi ha un voto in più indicherà il premier”

“Lasciamo a sinistra litigi e divisioni: per quanto ci riguarda, siamo pronti a ragionare con gli alleati sul programma di governo partendo da tasse, lavoro, immigrazione e ambiente. Chi avrà un voto in più, avrà l’onore e l’onere di indicare il premier”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

Meloni, nel programma di Fratelli d’Italia ci sarà presidenzialismo

“C’è il tema dell’assetto istituzionale italiano e di una riforma in senso presidenziale: dal presidenzialismo e da un rapporto diretto tra governo e cittadini dipende anche la possibilità di fare tutte le altre grandi riforme. Poi ci sono i temi economici: sostegno all’economia reale, a chi vuole lavorare, alle aziende che assumono. Chi in questa nazione vuole fare non deve essere disturbato dallo Stato. E c’è ovviamente tutto il tema sociale che va dagli anziani, ai giovani, ai nuovi poveri. Ormai non esiste più un ceto medio e una forza sociale come la nostra non può fingere di non vedere”. Ha detto Giorgia Meloni nell’intervista che andrà in onda nell’edizione del Tg5.

Bonino, non sento Letta da tempo, ma necessario dialogo

“L’obiettivo di Europa è quello di portare un gruppo di europeisti anche a scudo di derive populiste che saranno un pò abbacchiate ma non sono sparite. Letta se vorrà noi siamo degli interlocutori. Io non lo sento non so da quando tempo. Pure nelle nostre diversità un dialogo con Letta, anche per Letta, una necessità”: lo dice Emma Bonino a Metropolis, la web Tv di Repubblica.

Meloni sulle elezioni: “Pd e FdI primi partiti, la scelta sarà tra questi due”

“Non ho bisogno dei regali di Enrico Letta, né dei loro riconoscimenti” agigunge Meloni al Tg5. “Letta fotografa la realtà quando dice che bisognerà scegliere tra Fratelli d’Italia e il Pd: sono i due principali partiti che si confronteranno in queste elezioni in un sistema che potrebbe tornare bipolare. Considero questa una buona notizia perché nel bipolarismo si confrontano identità: centrodestra contro centrosinistra, progressisti contro conservatori. Questo è lo scontro e gli italiani sceglieranno da che parte stare”.

Centrodestra destra: Meloni avverte, senza accordo su premier alleanza inutile

“Se non dovessimo riuscire a metterci d’accordo” sul nodo della premiership nel centrodestra “non avrebbe senso andare al governo insieme”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi in una intervista che andrà in onda questa sera nel corso dell’edizione delle ore 20 del Tg5, il cui testo è stato anticipato. “Confido che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel centrodestra hanno sempre funzionato, che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi”, conclude.

Elezioni: Gelmini, con Calenda oggi è iniziato un percorso

 “Diciamo che oggi è iniziato un percorso e sicuramente seguirò con attenzione il lavoro che Calenda sta facendo”. A dirlo è la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini a margine di un evento a Bologna. “Condivido l’appello che Calenda ha rivolto sia ai cittadini sia ai partiti, mi sembra un’iniziativa seria, concreta e molto vicina all’agenda Draghi. Penso che oggi non ci sia bisogno di propaganda e facili slogan, ma di continuare il lavoro che il governo Draghi aveva iniziato e soprattutto di non gettare alle ortiche le riforme e anche le risorse del Pnrr”. “Quello che è avvenuto in Forza Italia – ha continuato la ministra – non può essere derubricato a ragioni personali. Mi pare che la scelta di far cadere il governo Draghi nel momento più difficile per il Paese sia una scelta che volta le spalle agli italiani e rispetto alla quale purtroppo la deriva populista e sovranista di Salvini ha avuto la meglio”. “Ma non è questo – ha concluso Gelmini – quello che serve al Paese quindi rispetto a queste scelte io prendo le distanze”.

Salvini: “Con il centrodestra torneranno dl Sicurezza”

“Sono ormai quotidiane le notizie di violenza che arrivano dalle città: non vediamo l’ora di tornare al governo con il centrodestra per riportare buonsenso e regole con i nuovi decreti Sicurezza. Le nostre città, a partire dalla splendida Bologna, non possono essere ostaggio di clandestini e delinquenti. Lo meritano gli italiani e i tanti stranieri perbene, perfettamente integrati, che lavorano onestamente e pagano le tasse”, dice il leader leghista Matteo Salvini dopo la rapina in via Mazzini a Bologna.

Possibile Cdm domani su assestamento di bilancio

Si riunirà domani mattina alle 11 il Consiglio dei ministri. Sul tavolo del governo l’assestamento di bilancio che poi verrà votato dal Parlamento. Il provvedimento consentirà di capire a quanto ammontano le risorse a disposizione, circa 10-11 miliardi, da destinare al decreto aiuti 2 che l’esecutivo dovrebbe varare la prossima settimana.

Renzi: “Vogliamo riportare Draghi a palazzo Chigi”

“Prima settimana di campagna elettorale. Ma, tranquilli, mancano solo 60 giorni. Due mesi e tutto sarà finito. Due mesi in cui l’Italia si gioca moltissimo. Il nostro obiettivo è chiaro: noi non vogliamo portare Meloni o Salvini a palazzo Chigi ma riportarci Draghi. E poi fare finalmente la riforma costituzionale del sindaco d’Italia”. Il leader di Italia viva Matteo Renzi lo scrive nella sua Enews. “Nel frattempo, dovremo affrontare molti problemi: inflazione, crisi energetica, le conseguenze della guerra sul cibo e sulla migrazione, gli effetti del clima impazzito e la necessità di una svolta ambientale, una giustizia che spesso rischia di diventare ingiusta”, prosegue Renzi, “questa campagna elettorale sarà molto difficile. Ma sarà anche breve e dovrà essere ispirata a due parole: coraggio e libertà”.

Anche Giusy Versace lascia Forza Italia

“Era nostro dovere garantire stabilità al Paese e continuità a questo governo che ben stava lavorando, portando al termine naturale la legislatura, fra qualche mese, con altruismo e coerenza”. Così, tramite una nota la deputata ed ex atleta paralimpica Giusy Versace annuncia il suo addio a Forza Italia, partito nel quale militava dal 2018. “Mai avrei immaginato di terminare questa legislatura con tale amarezza e delusione, sentimenti che oggi mi portano a lasciare il gruppo ed a dimettermi dagli incarichi che mi sono stati affidati ringraziando per la fiducia che mi è stata riposta”, conclude Versace.

(ansa)

Calenda: “Forzare su Letta premier chiude il confronto”

“Discutiamo di cose concrete, non di nomi e alchimie. Per Azione e Più Europa il candidato presidente del Consiglio non può essere Enrico Letta. Cercare di forzare su questo punto chiuderebbe immediatamente la discussione. Il nostro obiettivo è convincere Mario Draghi a rimanere a palazzo Chigi, portando voti su un’agenda coerente con quella portata avanti dal suo governo”, ha chiarito all’Agi Carlo Calenda, leader di Azione, rispondendo a Matteo Ricci che ha sottolineato come, da statuto del Pd, il candidato premier sia il segretario Enrico Letta.

Ricci a Calenda: “Il candidato premier del Pd è Letta”

“Il candidato premier del Pd è Enrico Letta, non ci sono altri candidati premier”, ha detto all’Agi Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem (dopo le parole di Carlo Calenda: “Se vinciamo, indichiamo Draghi premier”). Ricci sottolinea che “per statuto, il candidato premier è il segretario del Partito democratico, quindi più rafforziamo Letta e il Pd e più saremo competitivi. L’obiettivo è essere il primo partito e Letta è l’alternativa politica e culturale alla destra sovranista di Meloni”.

Zingaretti: “Si riproponga campo largo per vincere”

“La maggioranza nel Lazio è morta? È vero esattamente l’opposto, malgrado una oggettiva crisi nazionale della maggioranza parlamentare nel Lazio c’è una maggioranza larga e unita da un programma che sta attuando tutti i giorni a favore delle famiglie, delle imprese e della nostra comunità. Mi auguro, ma questo dipenderà dai protagonisti della futura avventura, che questa maggioranza larga che ha ben governato il Lazio si confermi e si riproponga per vincere”, ha detto ancora il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti parlando a margine di una conferenza stampa in Campidoglio.

Zingaretti: “Le mie dimissioni? Problema che affronteremo dopo l’eventuale elezione in Parlamento”

Sulla tempistica delle sue eventuali dimissioni da presidente della Regione Lazio nel caso di una sua elezione in Parlamento, Nicola Zingaretti, a margine di un evento in Campidoglio, ha detto: “Io credo che anche per il rispetto della legge questo problema ce lo porremo dopo l’eventuale elezione al Parlamento, se sarò candidato. Sia perché lo prevede la legge, in caso di incompatibilità, sia per non scaricare sul governo regionale e sui cittadini del lazio fibrillazioni e crisi che non dipendono da noi ma dal quadro politico nazionale”.

Elezioni, Zingaretti: “Se candidato, dimissioni dopo elezione. Intanto nel Lazio avanti con il M5s”

Di Maio: “Sarò candidato per un progetto giovani-territorio”

“Ovviamente sarò candidato con tutti coloro che vorranno candidarsi con me per un progetto sul territorio, i giovani e le imprese italiane”. Lo ha detto il leader di Ipf Luigi Di Maio su La7 a L’aria che tira.

Di Maio: “Grillo-Di Battista? Li vedo nervosi, hanno sfasciato tutto”

“Li vedo un pò nervosi, hanno capito come sempre di aver sfasciato tutto”. Lo ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Ipf, ospite de L’aria che tira, su La7, dopo aver visto i recenti video in cui è stato criticato dal garante M5S Beppe Grillo e dall’ex deputato del Movimento Alessandro Di Battista. “Il nostro sogno era andare al governo, fare le riforme e cambiare l’Italia, poi sono diventati il partito di Conte, che ha buttato giù Mario Draghi, non un premier qualsiasi – ha spiegato Di Maio – A Grillo vorrò sempre bene, di Conte ha detto cose peggiori”. Di Battista può diventare leader del Movimento? “Decideranno loro, ma ora è un partito padronale – ha risposto il ministro – li porta a litigare con tutti, forse il problema è proprio Conte”.

Zingaretti: “Nel Lazio maggioranza con M5S va avanti”

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha aggiunto: “Nel Lazio nessun trauma e nessuna scossa. C’è una alleanza larga che prevede la presenza del M5S sostenuta in maggioranza anche da altre forze politiche, che si basa su un programma che stiamo attuando con spirito di forte solidarietà. Tutte le forze politiche hanno confermato la volontà di rispettare i patti della realizzazione del programma. Andremo avanti fino al termine di questa fase”. 

Zingaretti: “Se sarò candidato dopo le elezioni affronteremo il tema di come portare la Regione al voto”

“Nel Lazio c’è un’alleanza larga che prevede la presenza dei 5 stelle che si basa su un programma che stiamo attuando. Andremo avanti, se sarò candidato dopo le elezioni affronteremo il tema di come portare la Regione al voto. Poi si aprirà un’altra fase dove le forze politiche troveranno il modo e le forme per rilanciare questo progetto unitario. Questo non dipenderà da me ma dalle scelte che si faranno. La Regione Lazio continua ad essere governata da una maggioranza che vuole continuare a rispettare gli accordi con i cittadini. Non ci sono traumi o scosse. Andiamo avanti rispettando i patti”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti poco prima della firma del Protocollo d’Intesa tra Regione Lazio e Roma Capitale in merito a “La Promozione e Attuazione degli Accordi di Insediamento e Sviluppo delle Imprese nel Territorio di Roma Capitale” in Campidoglio.

Calenda a Gelmini: “Vediamoci con grande piacere”

Carlo Calenda risponde a Maria Stella Gelmini, che in un tweet si è resa disponibile a discutere con il leader di Azione dopo aver letto il Manifesto del fronte repubblicano: “Con grande piacere”, ha scritto su Twitter Calenda.

Di Maio: “Il partito di Conte è diventato di estrema sinistra”

“Conte e Salvini si sono messi agli estremi. Il partito di Conte è diventato di estrema sinistra, e il centrodestra è un’alleanza di estrema destra. In mezzo c’è l’alleanza dei moderati, noi che dobbiamo dare un’alternativa al Paese, anche nel solco dell’agenda Draghi”, ha continuato Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Ipf, ospite de L’aria che tira, su La7.

Di Maio: “Calenda? Essere uniti è un valore”

“Le coalizioni si presentano fra il 12 e il 14 agosto, nelle prossime settimane ci sarà un dibattito. Le coalizioni sono fondamentali per stare uniti contro gli estremismi. Essere uniti, fra coloro che hanno provato a salvare il governo di unità nazionale, è un valore. Ci lavoreremo, poi gli italiani  decideranno”. Così Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Ipf, ospite de L’aria che tira, su La7, commentando le dichiarazioni del leader di Azione Carlo Calenda, che a una domanda di un giornalista su Di Maio ha risposto “Non so di chi lei stia parlando”. Calenda va convinto? “Il tema non


è convincere una persona, tutti dobbiamo convincerci che essere uniti attorno ai programmi e a una visione del Paese è un valore”, ha replicato Di Maio.

(ansa)

Gelmini a Calenda: “Bene il vostro Manifesto: io ci sono”

“Ho letto il manifesto di Azione. Europeismo e atlantismo, infrastrutture, Pnrr, industria 4.0, revisione del reddito di cittadinanza. È l’agenda Draghi ed è quello che serve all’Italia. Carlo Calenda io ci sono, vediamoci”, scrive su Twitter il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini.

Mastella: “Berlusconi? Vuole fare il presidente del Senato”

Il comportamento di Forza Italia? “Era scritto negli astri, poi c’è questa voglia di Berlusconi di tornare, vuole fare il presidente del Senato”, dice Clemente Mastella segretario di Noi di centro. “Maiora premunt, in questo caso tra l’essere senatore … ha preferito far così – dice – dopodiché abbiamo assistito a cose abbastanza improvvide”. A chi gli chiede se non andranno al centrodestra, risponde: “Noi siamo al centro. Ho combattuto e vinto a Benevento contro centrodestra e centrosinistra, vinceremo le provinciali, non c’è due senza tre, andremo avanti tranquillamente al centro. In Campani, Puglia, Basilicata e Molise si registrano consensi buoni che faranno la differenza”. Tra gli ex del centrodestra, cita solo la Carfagna: “Una chiacchierata me la farei, persona che stimo”.

Mastella: “Alleanza con il M5S? Un disastro”

“L’alleanza con il M5S sarebbe innaturale, sarebbe un disastro anche se aritmeticamente valgono ancora qualcosa. Poi lo vedete Di Battista alleato con me – ha chiesto il segretario di Noi di centro, Clemente Mastella – Peraltro gli consiglio di stare in Siberia, qui fa molto caldo lì si sta freschi, anziché tornare in Italia restasse in lì, se mi invitano a pigliare un caffè a Vladivostok ci vado volentieri, porto il caffè napoletano e glielo consegno”.

Mastella a Letta: “Basta veti o vince il centrodestra”

Se si fa un’alleanza “deve essere seria e un’alleanza seria presuppone che non ci siano veti per tentare di vincere altrimenti è inutile partecipare alla gara. Se Letta non elimina i veti che ci sono rispetto agli altri, è meglio non presentarsi al voto, vince il centrodestra tranquillamente”. Lo ha detto Clemente Mastella, a Napoli, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo simbolo di “Noi di centro” e per la discesa in campo per le prossime elezioni. “Hanno l’ossessione della Meloni che io non ho, bisogna presentarsi con un programma serio che non è soltanto l’agenda Draghi ma che guardi le diseguaglianze al Sud in particolare, alle famiglie che hanno difficoltà anche con figli con handicap”, sottolinea. E a chi gli chiede se questo centro non sia troppo affollato, risponde: “Centro affollato? Io lo vedo abbastanza sgombro perché uno pone veti rispetto agli altri”. “lo dico anche a letta, mi auguro forte della sua esperienza da democristiano e di grande intelligenza, che eviti e faccia evitare i veti- ribadisce- deve mettere dentro i sindaci, chiedere ad altri sindaci di trovare personalità di rango che hanno consenso elettorale, altrimenti perdono. E lui sarà la prossima vittima, perché dopo le elezioni se non farà questo lui sarà l’ex segretario del Pd”.



Calenda: “Berlusconi è impazzito e fa la ruota di scorta a Salvini”

“Oggi noi siamo l’unica lista che può rappresentare, popolari, liberali e i liberal democratici. Se poi qualcuno cerca un approccio più socialista c’è il Pd con cui parlare – ha continuato il leader di Azione Carlo Calenda presentando il Patto repubblicano con Europa – Noi abbiamo sempre teorizzato la maggioranza Ursula, ma Berlusconi è impazzito e si è messo a fare la ruota di scorta di Salvini”.

Calenda: “FI entrato in area populista e sovranista”

“Forza Italia è entrato a pieno titolo nell’area populista, sovranista, anti-europea e anti atlantica. Non è un caso che Draghi sia stato fatto cadere da tutti partiti in qualche modo filo-putiniani”. Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, alla presentazione del “Patto Repubblicano”, con Europa, in vista delle elezioni del prossimo settembre. “Berlusconi? Ha fatto una cosa folle”, ha aggiunto Calenda.

Calenda: “Sfiducia a Draghi scena miserabile”

” Europa e Azione hanno una cosa in comune: sono gli unici due partiti a non aver mai fatto alleanze con politiche a non aver fatto alleanze con sovranisti e populisti, in questa legislatura. Abbiamo sostenuto per molto tempo che i 5 Stelle erano un partito populista, anti-atlantico e anti-europeo. Tutto questo è stato verificato con la sfiducia a Mario Draghi, una scena miserabile”, ha detto il leader di Azione Carlo Calenda.

Calenda: “Patto repubblicano chiuso a chi ha fatto cadere Draghi”

Il patto repubblicano con Europa, “non è aperto a chi ha fatto cadere Draghi, con certezza matematica, quindi è ‘auto-escludente’. I no sono a chi ha fatto cadere Mario Draghi”, ha detto ancora il leader di Azione Carlo Calenda, rispondendo ai giornalisti della stampa estera.

Calenda: “Patto repubblicano aperto a chi vuole esserci”

“I contenuti che presentiamo oggi non sono contenuti generici. Si tratta di rigassificatori, termovalorizzatori, se necessario militarizzando le aree in cui devono esserci. Vuol dire revisione del reddito di cittadinanza, anche salario minimo. Facciamo un patto repubblicano aperto ai cittadini e alle personalità politiche, chi ci vuole stare ci sta e siamo molto contenti – ha spiegato il leader di Azione Carlo Calenda durante la conferenza stampa di presentazione del Manifesto del fronte repubblicano – Non so se Bonelli e Fratoianni nel frattempo vogliano i termovalorizzatori ma so che sono quelli che stanno dicendo che l’agenda Conte era meglio dell’agenda Draghi, ma questi sono fatti che riguardano il Pd non noi”. 

(ansa)

Calenda: “Letta presidente del Consiglio? No, Mario Draghi”

“Letta può essere presidente del Consiglio? C’è una sola persona che bisogna tenere a fare il presidente del Consiglio, si chiama Mario Draghi e se i cittadini italiani ci faranno vincere prometto che andremo a chiuderlo a chiave nella presidenza del Consiglio. È quello che occorre e che serve – commenta Carlo calenda, leader di Azione – Draghi è una persona responsabile. Ora pensiamo a prendere voti sulle cose necessarie per il Paese poi si porrà il problema di chi lo gestisce”. 

Bonino: “Patto repubblicano Europa-Azione, aperto ad altre forze”

“Siamo qui con Azione e Europa per presentare un ‘patto repubblicano’ di temi che noi riteniamo siano prioritari per il Paese”. Emma Bonino apre così l’incontro con i giornalisti della stampa estera, alla quale partecipa anche Carlo Calenda (Azione). Il documento, presentato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, “non sono le tavole della legge e neanche un manifesto elettorale, è un tentativo di mettere per iscritto 11-12 punti su cui invitare alla riflessione altre forze politiche, sbrigandosi però, perché non abbiamo tempi biblici”, ha aggiunto Bonino.

Bonino: “Draghi a Palazzo Chigi? Se si creano le condizioni”

“L’obiettivo è riportare Mario Draghi a Palazzo Chigi? Io non voglio tirare la giacchetta a nessuno, si vedrà se si creano le condizioni”. Così Emma Bonino, leader di Europa, durante la conferenza stampa alla sala stampa estera dove è stato presentato il manifesto del fronte repubblicano.

Bonino: “Auspichiamo con forza interlocuzione con il Pd”

“È iniziata da 24 ore la prima interlocuzione con il Pd, che in tutti questi anni ha preferito altri, i 5 stelle fino all’inverosimile o l’estrema sinistra – ha detto Emma Bonino presentando, con Carlo Calenda, il Patto repubblicano – ha detto Emma Bonino presentando, con Carlo Calenda, il Patto repubblicano – Con il Pd per parlare bisogna essere in due, se no è monologo. Starà anche al Pd aprire se vuole una interlocuzione che noi auspichiamo con forza, ma non mi posso presentare nella sede del Pd con un bazooka”. 

Calenda: “Di Maio non so chi sia, Letta persona seria”

“Non so di chi lei stia parlando”. Così risponde Carlo Calenda ai cronisti che gli chiedono se la presenza di Luigi Di Maio, possa essere un problema in una eventuale alleanza alle prossime elezioni. “Ad Enrico Letta gli vogliamo bene, éè una persona seria e siamo disponibili a discutere con tutti sulle cose da fare”, ha aggiunto Calenda.

Calenda a Ronzulli: “Da tre mesi trattavo con Gelmini? Una beata idiozia”

“Cara Licia Ronzulli, questa è una beata idiozia. Per il resto buona vita come ruota di scorta di Salvini che fa la ruota di scorta della Meloni. Mandate Tajani a spiegarlo in Europa, dove tuona regolarmente contro i sovranisti”. Così Carlo Calenda replica alla senatrice azzurra, fedelissima del Cav, Licia Ronzulli, che oggi in una intervista a Repubblica dice che Maria Stella Gelmini “trattava da 3 mesi con Calenda”..

Tajani (FI): “Berlusconi presidente del Senato? Non c’è alcun patto”

“Berlusconi presidente del Senato? Ma per carità. Berlusconi può fare tutto. Tutti gli riconosco il ruolo che ha avuto. Starà a lui decidere. Ma non c’è alcun accordo alcun patto. Ma lui che ha fatto il presidente del Consiglio per 10 anni, l’imprenditore, sport… si mette a trattare per fare il presidente del Senato? Mi sembra riduttivo – ha osservato Antonio Tajani, coordinatore nazionale di FI – Evidentemente certa stampa di sinistra lo vede come collante del centrodestra e il fatto che non siano riusciti ad eliminarlo dalla vita politica dà fastidio. Mi sembra davvero una bassezza”. 



Forza Italia perde pezzi, lascia anche Baroni vicina a Gelmini: “Non c’è spazio per i moderati”

Forza Italia continua a perdere pezzi. La deputata azzurra Anna Lisa Baroni, coordinatrice forzista a Mantova, considerata molto vicina a Maria Stella Gelmini, ha detto addio al partito di Silvio Berlusconi. “La posizione politica assunta dal partito in piena crisi di governo è stata sconcertante. Mai mi sarei aspettata che Forza Italia scippasse a Conte e ai 5 Stelle la responsabilità di far cadere l’esecutivo guidato da Draghi, condannando il Paese all’instabilità e mettendo a rischio importanti provvedimenti a favore di famiglie e ceti produttivi. Non mi riconosco più in questa Forza Italia, che ormai da tempo insegue Salvini e il suo populismo – ha spiegato Baroni – Stupore e delusione arrivano anche dai territori, dagli amministratori locali e dai tanti imprenditori della mia provincia, Mantova, che ho avuto modo di sentire in questi giorni. Ha ragione Mariastella Gelmini quando dice che in Forza Italia non c’è più spazio per i moderati. Da oggi non faccio più parte di Forza Italia e lascio ogni carica all’interno del partito”. 

Tajani (FI): “Gelmini-Brunetta passati da Berlusconi a fiancheggiatori del Pd”

“Per me è incomprensibile. Se si è creduto in un progetto mi pare difficile comprendere si passi dall’altra parte della barricata, io se non fossi d’accordo con una decisione del mio partito rimarrei di centrodestra”, ha commentanto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, tornando a parlare, con Radio Anch’io, delle fuoriuscite di Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. “Magari rinuncio a tutti gli incarichi ma non è che divento di sinistra perché non sono d’accordo con una scelta del mio partito. Passare da Berlusconi a fare il fiancheggiatore del Pd non mi pare una grande carriera politica”, ha concluso Tajani.

Zingaretti: “Il Pd può farcela se mettiamo al centro la persona”

“Il Pd, che è stato il pilastro della lotta al Covid e forza fondamentale per gli investimenti del Pnrr, ce la può fare se però mettiamo al centro la persona e la sua dignità. Il che significa scuola, salario giusto e attenzione a chi non ce la fa, che è sia l’escluso sia il piccolo imprenditore che ha paura perché la piccola azienda di famiglia è messa in crisi”. Lo dice a Radio Rai 1, a proposito delle prossime elezioni politiche di settembre, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Come contro la tragedia del Covid, noi saremo la forza che sarà da garante del fatto che nessuno sarà lasciato solo. Contro il Covid lo abbiamo fatto, ora la pandemia ci ha lasciato di fronte un’emergenza sociale e la paura delle imprese di non farcela. Abbiamo gli strumenti per combattere ma devono essere messi al servizio di tutti. Quindi nessuno deve essere lasciato solo- aggiunge zingaretti- questo vuol dire affrontare il tema del lavoro povero, della povertà educativa, serve una politica che metta in campo provvedimenti che trasformino quella rabbia che c’è in milioni di italiani in speranza di potercela fare. Penso sia possibile”.

Dl Aiuti, Castelli: “Si studia azzeramento Iva su pane e pasta”

Il governo studia la possibilità di azzerare l’Iva su pane e pasta e ridurla dal 10 al 5% su carne e pesce. Lo ha confermato la vice ministra dell’economia Laura Castelli. “È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro – ha detto a Radio 24 a chi le chiedeva se nel decreto Aiuti si stia ragionando a queste ipotesi – si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio”.

Zingaretti: “Alleati di chi sarà d’accordo con idea di Italia”

Per le alleanze alle prossime elezioni “guardiamo a chi sarà d’accordo con una idea di Italia, di un Paese giusto che guardi al futuro e affronti il tema della rivoluzione ambientale, della lotta alle disuguaglianze come pilastro di un nuovo modello di sviluppo. Abbiamo alle spalle anni drammatici in cui parlare di gente povera era percepito come un errore del passato. Una specie di persecuzione. Metteremo in campo questa idea di Italia. Credo che la cosa importante sia parlare con le persone. Il messaggio deve essere chiaro: il Pd è stata la forza pilastro fondamentale nella lotta al Covid e nel Pnrr, ora ce la può fare. E saremo garanti del fatto che nessuno verrà lasciato solo”. Lo ha detto Nicola Zingaretti su Rai Radio1, ospite della trasmissione Radio Anch’io.

 Zingaretti: “M5S? Non ci sono condizioni per l’alleanza”

“Con il Movimento 5 Stelle non ci sono in questo momento le condizioni per allearci, anche se abbiamo fatto un percorso insieme”, ha detto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ai microfoni di Radio Anch’io. Per il governatore una alleanza con i pentastellati comporterebbe il “venir meno della credibilità di una proposta politica”.

Zingaretti: “Io candidato alle elezioni? Sono a disposizione del Pd”

“Io candidato in Parlamento? Guardi dipende molto dal mio partito. Io sono amministratore grazie ai cittadini della mia comunità ormai da 14 anni perché abbiamo sempre vinto insieme le elezioni. Io sono a disposizione di un progetto politico, poi dipenderà da Enrico, dal gruppo dirigente del Pd. La mia consiliatura è finita, perché nel Lazio dopo due mandati non ci si può ricandidare e penso che due mandati per un presidente di regione siano sufficienti. Sicuramente combatterò, strada per strada e nelle piazze per ridare speranza a questo paese che è la mia gente e alla mia comunità”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a Radio Anch’io.

Pd: domani alle 9 Direzione Nazionale

È stata convocata per domani, martedì26 luglio dalle ore 9 in modalità ibrida, nella sede di via Sant’Andrea delle Fratte 16, la Direzione nazionale del Partito democratico. All’ordine del giorno l’analisi della situazione politica, le elezioni e il regolamento per le candidature. La relazione e la replica del segretario saranno trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Pd.

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