Gli specialisti della truffa dello specchietto: ecco come operano due pregiudicati
La tecnica è semplice: si fa segno a un’auto di accostare, mentre il proprietario scende si graffia il suo specchietto e, mostrando quello che manca sulla propria auto, si chiede un risarcimento per il danno. Ma questa volta i due truffatori non hanno fatto i conti con due poliziotti che hanno visto tutto.
La Polizia di Stato ha arrestato a Milano due cittadini italiani di 37 e 48 anni, entrambi pregiudicati, per truffa aggravata in concorso. Venerdì sera, infatti, gli agenti della Squadra Mobile hanno notato in viale Tunisia un’auto intestata a una società di noleggio, con i due uomini a bordo, che si è affiancata a una seconda autovettura guidata da un 20enne chiedendo di accostare, cosa che il ragazzo ha fatto in viale Regina Giovanna. Il 37enne, seduto sul lato passeggero della prima macchina, è sceso ed è andato verso l’auto della vittima e, con un sasso che aveva in mano, ha graffiato con violenza lo specchietto approfittando del momento in cui il ragazzo scendeva. A quel punto gli ha mostrato il graffio sullo specchietto e ha fatto vedere che lo specchietto della sua auto era stato completamente divelto, sostenendo evidentemente che fosse colpa dell’impatto. La vittima è andata così al bancomat prelevando 200 euro da consegnare come risarcimento danni al 37enne che, di gran corsa, si è rimesso a bordo del mezzo dove c’era il suo complice ed è ripartito. Ma i poliziotti non li hanno mai persi di vista e, una volta appurato dalla vittima che effettivamente aveva consegnato i soldi chiesti a titolo di risarcimento del danno causato allo specchietto, hanno provveduto a fermarli. La perquisizione ha permesso di recuperare i 200 euro e due sassi, “attrezzi del mestiere”, utilizzati per simulare l’impatto lanciandoli all’indirizzo della macchina del malcapitato e poi per graffiare lo specchietto. Al ragazzo, che solo dopo l’arrivo degli operanti ha realizzato di essere stato vittima di una truffa, sono stati riconsegnati i 200 euro. I due malviventi, entrambi pregiudicati anche per reati anche specifici, specialisti dello “specchietto” sono stati tratti in arresto e giudicati per direttissima.