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Gara di mangiatrici di banane: è bufera contro la festa degli uomini in Friuli

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Roma, 2 agosto 2022 – È oggi la “gara di mangiatrici di banane” in Friuli Venezia Giulia, un’iniziativa che è stata inserirta nella Festa degli uomini di Monteprato di Nimis (Udine) scatenando un’accesa polemica. Da giorni si ripetono le accuse di sessismo contro una festa nata a fine anni ’70 come evento goliardico da celebrare il 2 agosto ma che quest’anno ha sollevato forti proteste, assieme a una campagna online per disertarla e una petizione per impedire che venga svolto l’evento di maggiore richiamo. Quello pubblicizzato dalla locandina della festa a Monteprato che, con l’immagine di una ragazza in bikini che mangia una banana, annuncia per il 2 agosto l’appuntamento con la “gara di magiatrici di banane”.  

Sulla questione è stata coinvolta la presidente della Commissione per le Pari opportunità tra uomo e donna del Friuli Venezia Giulia (Crpo), Dusolina Marcolin, che è intervenuta stigmatizzando l’iniziativa del 2 agosto e l’immagine data dalla locandina dell’evento. “Molte saranno sicuramente le occasioni di festa tra uomini in questa data, ma di questo particolare evento si scopre che addirittura avrebbe origini leggendarie. Tuttavia – aggiunge Marcolin – dall’ultima locandina se ne evince solo un gravissimo abbassamento culturale, anche di comunicazione, che ha toccato livelli incredibili”.

La nota di Marcolin ricorda anche l’origine di questa ricorrenza che, a quanto appurato, rientra nel contesto locale del primo dopoguerra con condizioni disagiate di clima, povertà, e un unico punto di aggregazione sociale della comunità (osteria). Negli anni ’70, un gruppo di ragazzi inventò una festa goliardica attribuendogli anche radici leggendarie e, nel corso degli anni, l’evento ha acquisito fama internazionale ma – evidenzia ancora la Crpo Fvg – è decisamente scesa di livello, stante la locandina scelta e il video pubblicato in rete. Di qui una denuncia non per la festa in sé, precisa, “quanto dell’organizzazione di una gara ben particolare e il conseguente uso di immagini e di un linguaggio che offendono e violano la cultura di parità di cui tutti si fanno paladini”.

Non solo, aggiunge Marcolin, “mortificano e infieriscono sul sacrosanto diritto delle donne a non essere continuamente soggette a violenza, nonché ridicolizzate e banalizzate, come nel caso in questione”, traducendo la festa in una forma di “denigrazione e di sessualizzazione della donna“. Anche questo agire, prosegue ancora Marcolin, “costituisce una forma, neanche tanto subdola, di violenza alla quale è necessario mettere fine e, per tale motivo, la Commissione invita le donne – conclude – a non partecipare a competizioni di questo bassissimo livello, ma anche, a tutti in generale, di disapprovarne l’organizzazione perché, senza la pretesa di fare la morale a nessuno, si tratta di una questione di mancato rispetto“.

Tra coloro che in questi giorni hanno aderito alla petizione online per chiedere la cancellazione della “gara di mangiatrici di banane” c’è anche Patrick Zaki: “Organizzare una ‘Gara di mangiatrici di banane’, aperta a sole donne, in occasione della celebrazione della festa degli uomini è del tutto inappropriato e inaccettabile. Chiedo gentilmente a tutti di firmare la petizione per impedire che questo evento si verifichi”, ha scritto su Twitter lo studente egiziano dell’università di Bologna sotto processo in Egitto e specializzato in studi di genere.

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