Finanziaria, bagarre sulle partecipate E su Sicilia e-Servizi arriva la stangata – Giornale di Sicilia

Non passa la proposta del governo di dare la possibilità ai lavoratori dell’ente Vivaio Vite americano e dell’Istituto zootecnico dall’appartenenza a più bacini di precari

 Al primo emendamento discusso in Aula il governo va subito ko. Quando Sala d’Ercole era ancora deserta non è passata la proposta del governo di dare la possibilità ai lavoratori dell’ente Vivaio Vite americano e dell’Istituto zootecnico di appartenere a più bacini di precari.

Aprendo i lavori, il presidente Giovanni Ardizzone, ha richiamato l’Aula al rispetto dei tempi per l’approvazione della manovra finanziaria che “va approvata entro il prossimo sabato, ma se lavoriamo bene anche venerdì”.

Il deputato Giovanni Greco ha chiesto all’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, di ritirarlo ma l’assessore ha spiegato che si tratta di un gruppo di lavoratori con alcune specialità e che dunque andavano tutelati. L’emendamento del governo è stato dunque bocciato con nove voti contro otto.

A quel punto il parlamentare del Pd, Filippo Panarello, ha chiesto di non discutere più proposte importanti ma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha bacchettato i deputati: “Si era detto di iniziare i lavori alle 11 per sospenderli alle 14 e riprenderli alle 16”. Si erano invece fatte le 11,15 e l’Aula era ancora semideserta.

Polemica sulle nuove assunzioni di testimoni di giustizia previste per il 2016. I deputato hanno chiesto che le risorse vengano stanziate dal governo nazionale. Si tratta di 290 mila euro per il 2016 e 510 mila per il 2017. L’articolo alla fine è stato approvato.

Il dibattito in Aula s’infiamma sul tema delle società partecipate. Da Sviluppo Italia Sicilia e i suoi 76 dipendenti a Riscossione Sicilia che conta 800 impiegati, i deputati chiedono interventi per salvare il personale. Numerose le proposte che potrebbero essere approfondite in commissione Bilancio e tornare in Aula per essere discusse.

Tra queste anche la norma per stanziare risorse per Sviluppo Italia Sicilia, che nonostante i tagli e il piano di risparmi accusa un deficit finanziario perché i dipartimenti non hanno affidato commesse alla società ma si sono rivolti ad altri enti. Nel mirino della Cgil è finita una commessa affidata a Invitalia e non a Sviluppo Italia Sicilia.

Scontro anche su Riscossione Sicilia, per la quale il governo Crocetta vuole assicurare 2,5 milioni per la ricapitalizzazione che scongiurerebbe la chiusura.  Francesco Cascio di Ncd ha chiesto inoltre di salvare i circa 20 dipendenti licenziati dopo che alcune società partecipate sono state liquidate.

Stangata in Finanziaria su Sicilia e-Servizi, società informatica guidata da Antonio Ingroia che già è in rotta con la Regione per il taglio dei trasferimenti. L’Aula ha confermato la norma “ammazza-Sicilia e-Servizi”, che consentirà ai dirigenti dei dipartimenti di avvalersi non solo della società di Ingroia ma anche di altre società.

La proposta è del renziano Luca Sammartino e ha sollevato la polemica di Ingroia per il quale si rischia così il caos e non si garantisce la massima trasparenza.
Bocciato anche il tentativo di far transitare l’ufficio informatico dal quale dipende Sicilia e-Servizi alla Presidenza della Regione, dunque direttamente alle dipendenze di Crocetta. La proposta era dei deputati autonomisti. Al momento è previsto invece che l’ufficio transiterà all’assessorato all’Economia, con cui la società di Ingroia è in guerra da tempo.

Crocetta. Sul tema delle partecipate in Aula è intervenuto anche il presidente Rosario Crocetta: “Chiedo ai deputati di non vanificare lo sforzo di risanamento di finanza pubblica. Se chiude Riscossione Sicilia per mesi non avremo soldi per pagare nessuno e avremmo problema di chi ci riscuote le tasse. La società incamera 500 milioni e ne perde 15, non è che non ci garantisce entrate. La cancellazione di Riscossione non sarebbe indolore. Io dico di salvare la società ma chiarisco che non stiamo dando soldi in più, stiamo dicendo di fare un’operazione di revisione della spesa e di usare una parte dei trasferimenti per vecchi debiti per ripianare i debiti”. E dopo l’intervento di Crocetta, l’aula ha deciso di accantonare l’articolo della finanziaria su Riscossione Sicilia; la norma sarà affrontata più avanti.

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