Tecnologia

Facebook, Instagram e WhatsApp non sono “indispensabili” per Apple: ecco perché

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Apple è uno dei giganti più influenti a livello mondiale per quanto riguarda le app mobile, visto che possiede uno dei due principali store delle app. Questo la eleva ad una posizione importante anche in termini di influenza sugli utenti.

Recentemente Apple ha pubblicato sul suo App Store la lista di app che secondo l’azienda di Cupertino sono un “must-have“. Si tratta di una lista di app abbastanza lunga, la quale include le app più popolari e che probabilmente già conoscete. Trovate l’elenco completo proprio qui in basso.

  • Snapchat
  • Discord
  • Cash App
  • TikTok
  • YouTube
  • Gmail
  • Amazon
  • Bumble
  • Reddit
  • Hulu
  • Disney+
  • Venmo
  • Tinder
  • Shein
  • Pandora
  • Starbucks
  • SoundCloud
  • Widgetsmith
  • Walmart
  • Picsart
  • Amazon Prime Video
  • HBO Max
  • YouTube Music
  • Duolingo
  • Twitch
  • LinkedIn
  • ESPN
  • Hinge
  • Calm
  • Paramount+
  • Crunchyroll
  • DAZN

Nella lista troviamo delle assenze importanti: notiamo subito che non c’è alcuna app di Meta, ovvero Facebook, Instagram e WhatsApp. Queste app sono più che popolari a livello mondiale e pertanto suona strano non vederle nella lista di app indispensabili selezionata da Apple, anche perché presumiamo che la maggior degli utenti iOS e iPadOS le utilizzi.

La loro esclusione potrebbe quindi dipendere dai recenti screzi che sono intercorsi tra Meta e Apple. I due giganti sono entrati apertamente in contrasto dopo l’introduzione dell’opzione App Tracking Transparency (ATT) in iOS da parte di Apple. Questa permette agli utenti di disattivare il tracking automatico delle preferenze da parte delle app installate. Una scelta del genere penalizza particolarmente i servizi e le app che con il tracciamento delle preferenze degli utenti fanno molto business, esattamente come Meta.

Zuckerberg ha criticato aspramente la scelta di Apple, sostenendo che avrebbe danneggiato anche le piccole realtà imprenditoriali con sul tracciamento delle preferenze attuato da Facebook e Instagram fanno molto affidamento per il loro business.

Pertanto, è possibile che Apple non abbia incluso le app Meta nella lista citata per una sorta di vendetta nei confronti di Zuckerberg, o semplicemente perché non vuole pubblicizzare un’azienda che, almeno in passato, ha avuto problemi di gestione dei dati personali dei suoi utenti.

Nella lista che abbiamo citato vediamo altre assenze pesanti come quelle di Spotify e di Netflix. Anche in questo caso l’esclusione potrebbe dipendere dai recenti contrasti avuti con Apple, visto che sono ancora in corso discussioni sulla riduzione delle commissioni richieste da Apple per gli acquisti in-app effettuati sulle app che ospita sul suo App Store.

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