Europei di nuoto, le medaglie di oggi: oro Ceccon nei 50 farfalla, Panziera nei 200 dorso, Martinenghi nei 100 rana, Quadarella 800 stile
di Arianna Ravelli
Nella seconda giornata di gare agli Europei di Roma in acqua tutti i big, tanti successi per l’Italia del nuoto. Argenti per Poggio e la staffetta 4×100 mista mista
Non sono campionati Europei, sono un happening, un bagno di folla, una festa collettiva (e quando sul maxischermo compare la madrina Federica Pellegrini parte un boato spontaneo) che neanche l’acquazzone quotidiano riesce a spegnere. L’Italia del nuoto non fa promesse che non sa mantenere e anche il secondo giorno va a raccogliere tutte le medaglie per le quali si era candidata: oro Margherita Panziera nei 200 dorso, oro Thomas Ceccon nei 50 farfalla, oro Nicolò Martinenghi nei 100 rana, oro Simona Quadarella negli 800. Serve altro? Sì, c’è l’argento di Federico Poggio nei 100 rana e, per aumentare lo spettacolo, la prestazione monstre di David Popovici, 17enne fenomeno romeno che entra nel club ristrettissimo di chi è sceso sotto i 47’’ nei 100 metri stile (46’’98, a 7 centesimi dal record del mondo del brasiliano Cielo).
Oro Panziera
Comincia Margherita Panziera, che era stata la grande delusione delle Olimpiadi, ma sembra rinata agli Europei che, non a caso, vince per la terza volta consecutiva (dopo Glasgow 2018 e Budapest 2021): sorridente, manda cuoricini al pubblico che la trascina («Ancora prima di vedere il tempo ho sentito il boato, mi sono detta, ok è andata bene»), nel giorno del suo 25° compleanno vince i 200 dorso in 2’07’’13 davanti alla britannica Katie Shanahan (2’09”26) e all’ungherese Dora Molnar (2’09”73). «Mi sono fatta proprio un bel regalo, è stata una stagione intensa, ci sono stati tanti giorni in cui odiavo nuotare, ma ho resistito, anche grazie al mio fidanzato Alessandro (Baffi, anche lui nuotatore, ndr) e adesso sono qui — racconta Margherita, che è anche dottoressa in Economia aziendale internazionale con 108/110 —. Sapevo di non valere un gran tempo, ma va benissimo così».
Oro Ceccon
E in uno stadio impazzito Thomas Ceccon dà prova ancora una volta della sua splendida poliedricità: il campione del mondo dei 100 dorso (con record) vince i 50 farfalla — è la prima medaglia del nuoto italiano in questa specialità agli Europei — in 22”89, davanti al francese Maxime Grousset (22’’97) e al portoghese Diogo Matos Ribeiro (23”07). «I 50 si posso vincere o perdere. Oggi mi è andata bene, forse ho sbagliato un po’ la partenza — spiega il gigante veneto, seguito da Alberto Burlina, che dopo i Mondiali si è tagliato i baffi —. Il tifo si è fatto sentire tantissimo: è sempre bello gareggiare in Italia».
Oro Martinenghi
La grande Italia prosegue con i 100 rana: Nicolò Martinenghi non sente le pressioni di dover vincere per forza, non sente la stanchezza di una stagione infinita e supera anche il contraccolpo dell’assenza di Adam Peaty, il re che — sembra strano — lui avrebbe preferito affrontare per avere un termine di confronto («Mi dispiace avrei preferito sfidarlo, è tanto che non gareggiamo assieme, volevo sapere quanto valeco»): per non sbagliare ripete la stessa identica prestazione che gli era valsa la medaglia d’oro ai Mondiali, 58”26, e si prende anche gli Europei in casa, trascinandosi l’altro azzurro Federico Poggio, 24 anni di Pavia, argento a sorpresa con 58”98. Chiude il podio il lituano Andrius Sidluskas (59”50). «Sono felicissimo, anche se mi aspettavo di nuotare più veloce. Questa medaglia ha un peso importante, poiché arriva al termine di una stagione lunga — spiega Tete, bronzo alle Olimpiadi di Tokyo con la 4×100 mista —. L’anno post olimpico è sempre delicato, il rischio è di abbassare il livello: invece sono rimasto competitivo. Il pubblico è commovente: è venuto qui a tifarci, nonostante sia agosto, mese generalmente in cui si sta in vacanza. Sono contento di essere tornato con Federico che si merita questa medaglia». Commosso Poggio: «È tutto incredibile. Mi sono tornati in menti i tempi degli Eurojunior quando gareggiavamo insieme a Nico ed eravamo sempre sul podio. Dedico questa medaglia alla mia società, all’allenatore, al mio gruppo sportivo, ai fisioterapisti che in questi giorni mi hanno aiutato e alla mia famiglia».
Oro Quadarella
E sono quattro. Perché c’è un’imbattibilità da salvare. Simona Quadarella, romana, ha iniziato la sua caccia alla terza tripletta di fila: sembra uno scioglilingua ma è facile da capire, nelle ultime due edizioni degli Europei di Glasgow e Budapest nessuna l’ha mai battuta nei 400, negli 800 e nei 1500 metri. A Roma ha cominciato mettendosi dietro tutte negli 800, la gara dove ha anche un bronzo mondiale e olimpico (dietro alla cannibale americana Ledecky): SuperSimo non corre rischi e conduce una gara in testa dall’inizio alla fine, tallonata all’inizio dalla tedesca Isabel Marie Gose che nulla può nell’allungo negli ultimi 200 metri. Tocca in 8’20’’54, con oltre due secondi di vantaggio. In cima all’Europa, per davvero.
Argento 4×100 mista mista
Non è finita. La staffetta 4×100 mista mista (significa uomini e donne assieme, in tutte e quattro le specialità) mette in acqua l’infaticabile Ceccon nei 100 dorso che prende subito la testa, il solito Martinenghi nei 100 rana che la mantiene, Elena Di Liddo nella frazione a farfalla e Silvia Di Pietro a stile che difendono il secondo posto in 3’43’’61, dietro l’Olanda (3’41’’73) davanti all’Inghilterra (3’44’’59).
(in aggiornamento)
12 agosto 2022 (modifica il 12 agosto 2022 | 20:56)
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