Emmy, stanotte la cerimonia di consegna degli Oscar delle serie tv
A poche ore dalla cerimonia al Microsoft Theater di Los Angeles, dove verranno assegnati gli Emmy Award, i premi della tv americana che negli ultimi anni sono diventati sempre di più il metro di successo di serie a livello internazionale, i media americani affinano le loro previsioni. Con il boom delle piattaforme e il lockdown da pandemia la serialità si è accaparrata un ruolo fondamentale nell’industria dei media e dell’intrattenimento e la cerimonia di consegna degli Emmy è ormai attesa come quella degli Oscar. Non soltanto negli Stati Uniti. Sui social, anche italiani, si fa il tifo per i propri beniamini come si esprime la propria delusione per le mancate nomination, vedi Sadie Sink di Stranger Things (la rossa Max così centrale per la quarta stagione). In compenso la serie Netflix ha fatto incetta nelle categorie tecniche una settimana fa con cinque riconoscimenti tra stunt, montaggio del suono, mix del suono, supervisione musicale e makeup prostetico.
Emmy, dove e quando vedere la serata in diretta
La notte tra lunedì 12 e martedì 13 settembre, dalle 3 in contemporanea su Sky Uno e Sky Atlantic e in streaming su Now, disponibile anche on demand ci sarà la diretta della 74esima edizione degli Emmy Award. La serata sarà accompagnata in studio dalla conduzione di Federico Chiarini, con collegamenti da Los Angeles e ospiti.
Pronostici per gli Emmy: Squid Game farà la storia?
Negli ultimi giorni si sono alzate le quote della serie coreana Squid Game, primo titolo non in lingua inglese a ottenere una nomination. Che se dovesse vincere come miglior serie drammatica diventerebbe il nuovo Parasite, il film coreano che nel 2020 ha trionfato agli Oscar detenendo il record di primo film a vincere il massimo premio pur non essendo girato in inglese. Se non dovesse farcela come miglior serie drammatica potrebbe vincere come miglior regia ovvero Hwang Dong-hyunk o come miglior attore con Lee Jung-jae anche se le previsioni in realtà danno come vincitore Bob Odenkirk per il suo addio al triplice personaggio di Better call Saul. La serie di Hwang Dong-hyuk ha fatto la storia imponendosi in tutto il mondo con le sue maschere inquietanti diventate trend, i giochi per bambini che si rivelano trappole mortali e la crisi di una società basata sulla corsa al successo – intercettando la curiosità di milioni di spettatori nel mondo.
Succession, 25 nomination: quanti premi vincerà?
Degli otto titoli candidati come miglior serie drammatica (Better call Saul, Euphoria, Ozark, Scissione, Stranger Things, Squid Game, Succession, Yellowjackets) la saga sulla famiglia del tycoon dei media Logan Roy con le sue 25 nomination è quello che in teoria ha più chance di vincere. In teoria, perché un numero molto alto di nomination non equivale automaticamente a essere favoriti. Eppure i bookmaker continuano a darlo per vincitore. Un successo cresciuto nel corso del tempo dalla prima a questa terza stagione – una quarta è già in lavorazione – che ha visto accaparrarsi due Emmy nella prima stagione e ben sette nella seconda.
Tedd Lasso o Abbot Elementary
Con le venti nomination per la serie inguaribilmente ottimista Ted Lasso di Jason Sudeikis (Apple tv ), già trionfatrice della scorsa edizione, e le venti per la serie commedia dark The White Lotus, gli Emmy fotografano un bisogno di evasione. In tempi di pandemia globale il pubblico ha respirato una boccata d’aria attraverso le vicende dell’allenatore di football universitario americano scaraventato in Inghilterra ad allenare una squadra di calcio professionista e ha viaggiato nel resort di lusso hawaiano di White Lotus, la cui seconda stagione è stata girata in Sicilia. I bookmaker danno vincente Ted Lasso ma non molto distante c’è anche la sitcom scolastica inedita in Italia Abbot Elementary, che con un occhio a The Office racconta la scuola dal punto di vista di una maestra nera in un istituto della periferia di Filadelfia. L’attrice Quinta Brunson ha fatto la storia: le sue tre candidature (anche serie comica e sceneggiatura) sono un record per un’artista afro-americana e potrebbe aggiudicarsene un altro se vincesse in qualcuna delle tre categorie. Ad oggi solo Winifred Hervey ha vinto come produttrice afroamericana nel lontano 1987 per The golden girls. L’Emmy per la sceneggiatura secondo i pronostici dovrebbe essere suo.
Le miniserie da Emmy
Le miniserie candidate sono solo cinque: Dopesick, The Dropout, Inventing Anna, Pam&Tommy e The white lotus, ma per i media americani i favoriti sono due. La serie con Amanda Seyfried che racconta la storia vera di Elisabeth Holmes, una studentessa di Harvard che nel 2003 mollò gli studi di ingegneria chimica per fondare Theranos, una società basata su un macchinario e una app che permetteva esami clinici accurati con una piccolissima quantità di sangue, in realtà una grandissima truffa (The Dropout, in Italia su Disney ). L’attrice potrebbe spuntarla anche sulle altre colleghe. L’altra miniserie che potrebbe puntare all’Emmy è la commedia dark White lotus, ambientata in un resort di lusso hawaiano.
Gli attori in corsa per gli Emmy
Sul fronte attori di serie drammatica oltre al patriarca di Succession interpretato da Brian Cox si fa insistentemente il nome di Lee Jung-jae di Squid Game che nelle ultime settimane ha guadagnato punti rispetto ai colleghi. Per la categoria commedia, la gara sembra essere tra Bill Hader per Barry (la terza stagione ancora inedita in Italia dovrebbe arrivare in autunno su Sky) e Jason Sudeikis per Ted Lasso. Barry, ex marine diventato killer a basso costo a Los Angeles diviso fra la sua quotidianità di criminale e la passione per la recitazione. Esilarante. Per quel che riguarda le miniserie sembra che Michael Keaton nei panni del dottor Finnix, il medico di una comunità di minatori che prescrive medicinali che danno assuefazione, in The Dopesick sia il favorito. Lo insidia però Sebastian Stan che interpreta Tommy Lee nella miniserie Pam&Tommy sulla storia d’amore e il videotape rubato di Pamela Anderson e il batterista dei Motley Crue.
Le attrici in corsa per gli Emmy
La giovane diva Zendaya due anni fa ha conquistato il record dell’attrice più giovane a vincere un Emmy da protagonista e già alle nomination ha ottenuto un altro primato come più giovane produttrice candidata, 25 anni, per Euphoria. La serie che racconta gli adolescenti americani tra tossicodipendenza e depressione, cyberbullismo e ossessione social, sesso e violenza ha incassato sedici candidature, due per Zendaya che ha firmato anche le canzoni. E potrebbe farle fare la doppietta. Molti osservatori americani vorrebbero però che l’Emmy per la miglior attrice drammatica andasse a Melanie Lynskey, Yellowjackets, la serie disponibile su Now che racconta le conseguenze di un incidente aereo su un gruppo di giocatrici di calcio femminile abbandonate per mesi a loro stesse. Sul fronte commedia la favorita è Jean Smart, già vincitrice lo scorso anno (4 Emmy nella sua lunga carriera) per la commedia Hacks, è lei la favorita ma chissà che invece non torni sul palco Rachel Brosnahan per La fantastica signora Maisel (Prime Video) o Elle Fanning, Caterina di Russia in The Great o ancora Kaley Cuoco per il thriller in forma di commedia L’assistente di volo.