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Elisabetta II e il suo amore per Roma: le cinque visite ufficiali in un arco di 63 anni

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di Paolo Conti

Elisabetta II approda per la prima volta nella Capitale il 16 aprile del 1951 ancora da Principessa ereditaria, ad accoglierla il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e il presidente della Repubblica Luigi Einaudi

Il legame di Elisabetta II con Roma è stato fortissimo, fino agli ultimi anni della sua lunghissima vita. Le sue visite ufficiali furono cinque, la prima nel lontano 1951 e l’ultima nel 2014. Un arco di 63 anni: si dice sempre in questi casi che si tratta di un pezzo di storia. Ma basta riguardare le immagini e i video del suo primo approdo nella Capitale
il 16 aprile 1951, ancora da Principessa ereditaria ma a un passo dal trono, per ritrovare il volto del presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del presidente del Consiglio Alcide de Gasperi: una ragazza giovane, elegante, snella, accanto a un Filippo di Edimburgo a sua volta ragazzo.

I due si affacciano alla loggia di Villa Wolkonsky, la splendida residenza romana dell’ambasciatore britannico. Sono innamorati, sposati solo dal 1947, la loro visita è privata e appaiono rilassati, sorridenti, ancora senza pensieri. Suo padre il Re Giorgio VI morirà il 6 febbraio 1952 e lei diventerà Regina, per più di 70 anni. Dieci anni dopo, nel 1961, prima visita ufficiale di Stato di Elisabetta come Regina, sempre con Filippo accanto. Ad accoglierla alla Stazione Ostiense, dopo il volo, il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Ci fu una visita all’Altare della Patria e la accompagnò l’allora ministro della Difesa Giulio Andreotti. Poi, una lunga sosta al Colosseo e all’area dei Fori: la sua sterminata collezione d’arte, famosa nel mondo, aveva fatto di lei una donna colta, consapevole dell’importanza del patrimonio culturale. Lo dimostra anche il suo sguardo attentissimo durante la visita ai musei Capitolini. Il Teatro dell’Opera di Roma ha messo su Instagram una bella foto di lei in abito azzurro, con le insegne dell’Ordine della Repubblica, una delle sue preziose tiare accanto all’allora presidente del Consiglio Amintore Fanfani per una serata di gala in onore suo e di Filippo: un Falstaff di Verdi con Tito Gobbi, Rolando Panerai, Alfredo Kraus, Renata Scotto, Fedora Barbieri, cast superbo e irripetibile .

Le immagini della Settimana Incom riportano tanta folla lungo il tragitto tra la stazione e l’Arco di Costantino. Il sindaco di Roma Urbano Cioccetti la accoglie in tight, come da protocollo del tempo, e la saluta a nome della città accanto al Colosseo. Lei, sulla Flaminia presidenziale, è costretta ad alzarsi per salutare: appare colpita, chissà se commossa, i suoi sentimenti non trapelano mai. La folla rompe i cordoni delle forze dell’ordine e la insegue di corsa fino al Quirinale. Colpisce una scelta oggi impensabile, per i pericoli legati alla sicurezza, esporsi senza pensieri così in piedi: ma in quel 1961 c’era un’altra Roma, un’altra Italia, un altro mondo. Poi la visita del 1980: molto cordiale il vertice con Giovanni Paolo II. Lei non solo come Capo di Stato ma anche come Defensor Fidei e capo della Chiesa Anglicana (era già avvenuto con Giovanni XXIII nel 1961) . Come sempre il vestito è nero con un velo (solo le regine cattoliche possono usare il bianco col Papa).

Cordialissima la cena d’onore con il presidente della Repubblica Sandro Pertini, i sorrisi tra i due appaiono schietti e autentici. Lei si muove ovviamente a bordo della sua Rolls Royce e soprattutto l’arrivo in Vaticano blocca il traffico romano, per la curiosità e stavolta anche per la sicurezza, siamo subito dopo gli anni di piombo. Elisabetta incontra anche il sindaco di Roma, Luigi Petroselli.

Quarta visita nel 2000, anno del Giubileo: stavolta c’è un appuntamento in piazza di Siena per il Carosello dei Carabinieri a cavallo, la passione della regina per il mondo equino è notissima. E anche qui lei, accanto al presidente Carlo Azeglio Ciampi (sua moglie è al braccio del principe Filippo) appare felice e interessata. Una foto durante il banchetto al Quirinale la ritrae accanto a Carla Fracci: ed è di nuovo un momento autentico, a giudicare dallo sguardo tra queste due fantastiche primedonne. Ultima visita quella del 2014, la più recente. Al Quirinale ci sono Giorgio e Clio Napolitano. Lui parla notoriamente un impeccabile inglese, lei è di nuovo a suo agio, l’Ansa registra un clima particolarmente amichevole. Anche i regali, spiega l’agenzia, non sono troppo ufficiali: la signora Clio riceve una bella stola di cachemire beige, a pranzo si mangia risotto alle erbe e agnello arrosto con millefoglie di patate. Infine il Vaticano, con pochissima formalità: nessun abito nero, nessun velo: uno dei suoi completi lilla con cappello e borsa, quanto tempo è trascorso dal severo cerimoniale del 1961, dal tight del sindaco Cioccetti. Papa Francesco le regala una pergamena del 1679 con l’immagine di Edoardo il Confessore. C’è anche un piccolo globo di lapislazzuli destinato al piccolo futuro re, George, il figlio di William. Un pensiero proiettato verso le nuove generazioni, per chiudere un cerchio romano cominciato nel 1951.

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11 settembre 2022 (modifica il 11 settembre 2022 | 12:19)

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