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Elicottero disperso: “Monti impervi, boschi fitti e canaloni. Trovarlo è un’impresa”

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Pievepelago, 10 giugno 2022 – «La morfologia del territorio dove da giovedì sono in corso le ricerche dell’elicottero decollato da Lucca e scomparso probabilmente nella zona del crinale che unisce l’Emilia e la Toscana, non aiuta le squadre di soccorso formate da elicotteri, droni e uomini”. Giovanni Battista Pasini, presidente dell’Ente Parchi Emilia Centrale, del quale fa parte il Parco regionale del Frignano, un’area naturale protetta con una superficie di 15mila ettari di cui 9mila sopra i mille metri sul livello del mare, a ridosso del crinale, che comprende la zona dove sono concentrate le ricerche del velivolo scomparso con le sette persone a bordo, chiarisce: “È la zona più alta di quell’area di Appennino modenese, molto ampia e impervia, con montagne che salgono a 1500-1600 metri, pendii scoscesi attraversati da corsi d’acqua, canaloni molto incisi, profondi. É scarsamente abitata e attraversata da poche strade, da pochi sentieri e piste forestali”.
Quindi le difficoltà non mancano ai soccorritori?
“Quel territorio è difficile da perlustrare visivamente, perché coperto da bosco ad alto fusto molto fitto. Se l’elicottero che si sta cercando è nascosto dalle fronde degli alberi diventa difficile scorgerlo”.
È molto ampia la parte del parco interessata dalle ricerche?
“Il parco copre l’intera zona nella quale si sta cercando l’elicottero, che va da San Pellegrino in Alpe a Piandelagotti di Frassinoro e a Sant’Anna Pelago, la parte più caratteristica dal punto di vista paesaggistico, ma anche la più impervia. É difficile stabilirne l’estensione da prendere in considerazione nelle ricerche, perché ogni cella telefonica copre tre chilometri di raggio, che in montagna possono corrispondere a un chilometro o a 5 o 6 chilometri. Una volta c’erano molte radure lassù, molti prati a pascolo, mentre ora quei pendii sono quasi interamente coperti da faggeti e da qualche abetaia. La vegetazione copre …

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