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Edoardo si laurea nel Metaverso, la fidanzata assiste dal Giappone

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di Chiara Sandrucci

A Torino per la prima volta in Italia la discussione è anche con l’avatar

«Nessuno sa se il futuro sarà nel metaverso, ma intanto sono molto soddisfatto di aver sperimentato la discussione della mia tesi di laurea in questo universo parallelo». All’uscita dalla sala del Campus Einaudi, Edoardo Di Pietro, senese di Colle Val d’Elsa, 25 anni, sembrava un neo laureato del corso di studi magistrale in Comunicazione, ICT e Media come gli altri. Corona d’alloro in testa, tesi in mano. Eppure è stato il primo studente in Italia e forse nel mondo a laurearsi anche nel metaverso, con il suo avatar in azione in una sala virtuale allestita sulla piattaforma Spatial.io. Una laurea in due mondi paralleli. «L’ho fatto perché la mia stessa tesi riguarda il metaverso, ma anche perché volevo che potesse partecipare il resto della famiglia dalla Toscana, gli amici e la fidanzata che si trova in Giappone».


Ormai le tesi si discutono in presenza, ma le regole dell’Università per le lauree limitano ancora il pubblico ad un massimo di 4 persone. Nella realtà fisica sono stati ammessi soltanto i genitori e il fratello. I suoi stessi compagni di corso non sono potuti entrare, ma lo hanno fatto nel metaverso. «Ci ha mandato l’invito e noi abbiamo creato l’avatar a nostra somiglianza con la fotocamera, non è stato difficile», spiegavano gli studenti seguendo da fuori con il portatile in mano. «Per lui è risultato un po’ più complicato perché ha dovuto gestire la presentazione sia dal vivo che nello spazio virtuale». Cuffiette, microfono e videocamera accesi, Edoardo ha cambiato le slide anche nel metaverso con il computer. Ma senza ricorrere ad un visore o altri sensori. «È molto meglio rispetto alle piattaforme di videoconferenza online a cui siamo abituati, la partecipazione con l’avatar garantisce un maggior senso di presenza», ha spiegato Edoardo.

Nella sala virtuale, allestita come un’arena a gradoni, erano presenti 40 persone tra le quali si è visto anche un orso rosa e un personaggio alato. Il laureando era in jeans e felpa, mentre nella realtà fisica portava un completo blu. C’era anche il suo relatore, Michele Cornetto, professore a contratto in Social media management e CEO dell’agenzia di comunicazione torinese Tembo dove il neo laureato già lavora e continuerà a lavorare. Durante il secondo lockdown, l’azienda aveva sperimentato la propria festa di Natale nel mondo virtuale di Minecraft. Il «caso studio» presentato nella tesi. «È stato divertente discuterla in presenza e dare la possibilità alle persone che volevano seguirla a distanza di entrare in questo ambiente», ha commentato Cornetto, presente in entrambe le realtà.

«Ma questa tesi non è stata un’apologia del metaverso, non è a favore né contro: è nostro compito capire che cosa ci aspetta, studiare e anticipare il futuro». Al momento ci sono oltre 40 metaversi, Travis Scott ha tenuto un concerto con 12 milioni di persone, ha aperto il primo «meta-bar» di Heineken, si è celebrato il matrimonio tra il calciatore Boateng e l’influencer bergamasca Valentina Fradegrada. Alla lista si è aggiunta anche la prima discussione di tesi. «Ci vediamo alla mia meta festa», era scritto sull’ultima slide di Edoardo nella stanza virtuale. Ma gli amici, inutile dirlo, sperano che si faccia dal vivo. Altrimenti che gusto c’è.

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1 luglio 2022 (modifica il 1 luglio 2022 | 20:12)

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