Draghi: Russia non è invincibile, cominciare a costruire la pace. Nessuna recessione quest’anno
ServizioLa visita negli Usa
Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Washington dopo la visita alla Casa Bianca
11 maggio 2022
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Sulla guerra in Ucraina, è arrivata forte la richiesta di «cominciare a chiedersi come costruire pace. All’ inizio della guerra in parlamento si diceva in l’Italia che dovevamo avere un ruolo, io risposi che non bisogna cercare un ruolo, bisogna cercare la pace, chiunque siano le persone coinvolte l’importante è che cerchino la pace, non affermazioni di parte». Così il premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa all’Ambasciata d’Italia a Washington dopo la visita alla Casa Bianca. E ancora: «Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto è come costruire questo percorso negoziale. Deve essere una pace che vuole l’Ucraina, non una pace imposta da altri né tantomeno dagli alleati».
Quanto alle possibili differenze di vedute tra Usa e Ue, «l’Europa è l’alleato degli Usa, quindi le sue visioni non sono in contrasto, ma stanno cambiando e dobbiamo parlarne. È una riflessione preventiva, bisogna riflettere sugli obiettivi di questa guerra e poi decidere».
«Russia non è più Golia, non è invincibile»
Resta il fatto che «la guerra ha cambiato fisionomia». Inizialmente, ha detto Draghi «era una guerra in cui si pensava ci fosse un Golia e un Davide, essenzialmente di difesa disperata che sembrava anche non riuscire, oggi il panorama si è completamente capovolto, certamente non c’è più un Golia, certamente quella che sembrava una potenza invincibile sul campo e con armi convenzionale si è dimostrata non invincibile».
«Da Usa ok a tetto prezzo gas, lavorano a tetto petrolio»
Sul capito energia e sanzioni, Draghi ha aggiunto: «Ho anche ricordato a Biden il tema della possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas, ipotesi accolta con favore, anche se l’amministrazione Usa sta riflettendo più su un tetto al prezzo petrolio che su gas, si è deciso che ne riparleremo presto insieme».
«Grande incertezza ma non vedo una recessione quest’anno»
Quanto alle ripercussioni della guerra sull’economia, «a oggi non vedo una recessione quest’anno: il motivo è che abbiamo chiuso l’anno scorso molto molto bene e ci portiamo dietro una crescita acquisita. Mi pare molto difficile che quest’anno ci possa essere una recessione. È una situazione di grande incertezza ma non possiamo dire che andrà al peggio per tutta l’economia» ha aggiunto il premier.