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Draghi ha dato le dimissioni: il governo è in carica solo per gli affari correnti. Si va verso il voto anticipato

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“Mi recherò al Quirinale per comunicare le mie determinazioni”. Un discorso brevissimo per annunciare alla Camera l’intenzione di recarsi al Colle per rassegnare le dimissioni. Mario Draghi parla davanti ai deputati dopo la giornata drammatica di Palazzo Madama. Sorride, si lascia andare a una battuta: “Qualche volta il cuore dei banchieri
Centrali viene usato…”, dice richiamandosi alla barzelletta già raccontata davanti alla stampa estera qualche giorno fa. Dall’Aula arrivano applausi sparsi. Dai ministri, l’unico 5 Stelle a battere le mani è Federico d’Incà, titolare dei rapporti col Parlamento. Ma sono gli applausi che arrivano dall’emiciclo a indignare Enrico Letta, segretario del Pd: “La cosa più grottesca sono stati gli applausi di coccodrillo di stamani a Draghi da chi è stato responsabile a pieno titolo della caduta del governo”.

L’esecutivo, insomma, è a fine corsa, dopo quanto emerso nella lunghissima giornata di ieri al Senato. Le forze politiche già pensano al voto, probabilmente il 2 ottobre o 9 ottobre. Ma non è ancora chiaro cosa succederà formalmente al governo, che ha ottenuto una fiducia con tre delle principali forze di maggioranza che non hanno votato, decidono così di non sfiduciare esplicitamente il premier con un voto contrario.

Mario Draghi stamattina è arrivato a Palazzo Chigi, un passaggio prima di andare a Montecitorio. Non sarà necessario un nuovo passaggio in consiglio dei ministri, avendo il premier annunciato alla sua squadra le dimissioni già la settimana scorsa. Il presidente del Consiglio esce da una giornata convulsa e ne inizia un’altra. Al Colle, il capo dello Stato ha accolto le dimissioni del premier. Come da comunicato del Quirinale il governo resta in carica “solo per gli affari correnti”. Non è escluso, però, che Draghi possa addirittura varare la manovra ai primi di settembre, in attesa del voto politico. Nel pomeriggio il Quirinale ha convocato i presidenti di Camera e Senato “ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione” che disciplina lo scioglimento delle Camere. Intanto Letta ha convocato i gruppi dem: “Il campo largo è finito, ora dobbiamo fare noi”, ha detto. E anche i 5 Stelle si sono riuniti con Conte.

Mattarella vedrà nel pomeriggio Fico e Casellati. Camere verso lo scioglimento

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale i Presidenti delle Camere, ai sensi dell’art. 88 della Costituzione. 88 della Costituzione. Così riporta una nota diffusa dal Colle. A quanto si apprende il presidente del Senato Elisabetta Casellati salirà al Quirinale alle 16.30. Alle 17 toccherà invece al presidente della Camera Roberto Fico.

(ansa)

Il Comunicato del Quirinale

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha ribadito le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto.
Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Così recita il comunicato del Quirinale

Draghi al Senato dalla presidente Casellati

Dopo aver lasciato il Colle, il presidente del Consiglio Mario Draghi sì è recato a palazzo Giustinani per incontrare il presidente del Senato Elisabetta Casellati.

Il faccia a faccia con Mattarella

(agf)

Letta: “Noi soli a difendere le scelte giuste per il Paese”

“Voglio esprimere un grande grazie a tutti voi per come abbiamo vissuto anche questo passaggio così impegnativo. In questa stessa sala sei mesi fa applaudivamo la scelta che avevamo accompagnato di rieleggere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Eravamo convinti di aver fatto bene il nostro dovere. Siamo in questa stessa sala oggi, abbiamo un sentimento diverso, ma l’orgoglio di aver fatto il nostro lavoro ed essere stati coerenti è lo stesso”. Così Enrico Letta ai gruppi parlamentari Pd. “Siamo stati soli a difendere la linearità delle scelte giuste per il nostro Paese”, ha aggiunto il segretario dem.

Tajani: “Meloni? Non c’è nessun volto nel centrodestra”

“Non c’è nessun volto del centrodestra, si vedrà quando si andrà a votare. Il centrodestra avrà un programma politico ed economico, fondamentale la scelta Europeista e Atlantista, il nostro principale interlocutore sono gli Stati Uniti”. Nel centrodestra che ieri ha fatto cadere Mario Draghi iniziano le precisazioni. La prima la fa Antonio Tajani ai microfoni di Rtl 102.5 questa mattina durante la trasmissione “Non stop news”. “Berlusconi è sempre stato molto preciso su questo, FI è un partito liberale”, aggiunge.

Lupi, Noi con l’Italia: “Non è morto nessuno”

“Non è morto nessuno. Bisogna avere rispetto per la democrazia. A ottobre potremmo avere le nuove Camere”. Così, al Tg1, il leader di Noi con L’Italia ed ex ministro forzista, Maurizio Lupi.

La commozione del premier

Standing ovation per Draghi alla Camera: “Vedete che anche il cuore dei banchieri viene usato”

Draghi ringrazia la Camera: “Anche i banchieri hanno un cuore”. Lungo applauso

“Anche i banchieri usano il loro cuore…”. Con queste parole il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ringraziato l’aula della Camera che gli ha tributato un lungo applauso. Il riferimento è alla barzelletta sul cuore del banchiere “mai usato” che il premier aveva raccontato davanti alla stampa estera qualche giorno fa

Il premier alla Camera: “Comunicherò al Quirinale le mie determinazioni”. Seduta sospesa fino alle 12

“Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato della Repubblica chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal Presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni”. Così il premier Mario Draghi intervenendo a Montecitorio. La seduta alla Camera è stata sospesa fino alle 12. Il premier è stato accolto da applausi provenienti dai banchi del centrosinistra

Borsa in calo, Milano apre a -2,01%. Lo spread a 222 punti

In attesa dell’intervento del presidente del Consiglio alla Camera, la Borsa di Milano scivola in apertura. Il primo indice Ftse Mib cede il 2,01% a 20.918 punti. Sotto pressione le banche con lo spread tra Btp e Bund a 222 punti e il rendimento del decennale italiano al 3,48%.

Renzi: Forza Italia si è consegnata alla Lega

“La Gelmini da 25 anni sta in Forza Italia, è una delle più fedeli di Berlusconi, se oggi sbatte la porta e se ne va dà il senso di quello che è successo”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Rtl 102.5. “Forza Italia ha scelto di stare con Salvini, si è consegnata a Salvini”.

Letta convoca i gruppi

Il segretario del Pd, Enrico Letta, riunirà oggi i gruppi parlamentari dem e la segreteria del Partito per fare il punto sulla crisi di governo. L’assemblea dei parlamentari avrà luogo, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio alla Camera, nella Sala del Mappamondo di Montecitorio. La segreteria si riunirà, invece, nella Sala David Sassoli del Nazareno. La segreteria dem è convocata alle ore 12:00. Parteciperanno ai lavori anche i capigruppo di Camera e Senato e i componenti del governo.

New York Times: “Cade a pezzi esecutivo Draghi: è un duro colpo per l’Italia”

“È andato in pezzi” il “governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza”. Lo scrive il New York Times, secondo il quale l’Italia entra ora “in una nuova stagione di caos politico in un momento critico, mentre l’Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie”. L’abbandono di Draghi, scrive il giornale, rappresenta “un duro colpo sia per l’Italia, sia per l’Europa”.

Scrive poi che “l’ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l’euro, ha usato la sua statistica” per portare all’Italia “un breve periodo d’oro” da premier. Ricordano come Draghi abbia “portato l’Italia fuori da uno dei peggiori giorni della pandemia, garantito e pianificato la spesa di miliardi di euro nei Recovery funds europei” ed è stato “parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell’Europa contro l’aggressione russa all’Ucraina”. Il Nyt scrive che “come al solito” quel “periodo di progresso, unità e aumentata influenza internazionale per l’Italia ha rapidamente lasciato spazio alla politica”.

Le elezioni di ottobre, prosegue il giornale, potrebbero portare in Italia “un governo dominato da partiti molto più solidali con il presidente russo Vladimir Putin e più ostili verso l’Unione europea”.

Determinante, secondo il Nyt, “il richiamo troppo potente delle imminenti elezioni per i partiti in competizione”. E sottolinea come “il colpo decisivo a Draghi non è venuto solo dal Movimento Cinque Stelle”, ma “anche dalla Lega, guidata dal nazionalista Matteo Salvini” che “ha faticato a prendere le distanze da Putin”. Mentre la Lega “è già entrata in campagna elettorale”, per il giornale la crisi si è “ritorta contro” i Cinquestelle.

Draghi arriva a Palazzo Chigi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è appena arrivato a Palazzo Chigi. Alle 9 il premier è atteso alla Camera per le comunicazioni, a seguire – dopo un probabile Cdm lampo – dovrebbe andare al Quirinale per le dimissioni. Nella sede del governo è arrivato da pochi minuti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofol

Elezioni anticipate, le date più probabili sono 2 e 9 ottobre

La data più probabile potrebbe essere quella del 2 o del 9 ottobre, visto che il 25 settembre si celebra il capodanno ebraico.

Mario Draghi alle 9 alla Camera per il dibattito sulla fiducia

Secondo round alle 9 alla Camera per Mario Draghi. Il premier non è stato formalmente sfiduciato in Senato (sono stati 95 i sì e 38 i no) e per concludere l’iter della parlamentarizzazione ascolterà domani il dibattito anche a Montecitorio e molto probabilmente salirà al Quirinale dopo aver ottenuto la fiducia nel secondo turno del Parlamento.

Crisi di governo: cosa succede in caso di dimissioni

Se Draghi oggi salirà al Colle per presentare le sue dimissioni – nonostante la fiducia ottenuta al Senato e quella che probabilmente otterrà alla Camera – la palla passerà all’inquilino del Colle che potrebbe prendersi qualche ora o qualche giorno di riflessione. Dopo aver incontrato i presidenti Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati – come prevede la Costituzione – Mattarella scioglierà le Camere. Sarà il governo, poi, a decidere la data delle elezioni che dovrà tenersi tra i 60 e 70 giorni dallo scioglimento del parlamento. La data più probabile potrebbe essere quella del 2 o del 9 ottobre, visto che il 25 settembre si celebra il capodanno ebraico.

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