Draghi da Biden: Putin pensava di dividerci ma ha fallito. Uniti in condanna invasione e aiuti a Ucraina
L’ultimo faccia a faccia tra i due leader è stato a margine del vertice G20 di Roma lo scorso ottobre.
Al bilaterale presente anche Yellen
C’è anche la segretaria al Tesoro Janet Yellen nella delegazione che accompagna Biden nell’incontro alla Casa Bianca con Draghi. Ci sono poi Jon Finer, assistente del presidente e primo vice consigliere per la sicurezza nazionale americana, Wendy Sherman, vice segretario di Stato, Thomas Smitham, incaricato d’affari all’ambasciata americana a Roma, Karen Donfried, assistente del segretario di Stato per agli Affari europei ed euroasiatici, Amanda Sloat, direttore per l’Europa del Consiglio per la sicurezza nazionale, e Joanna Pritchett, direttore per gli affari dell’Ue del Consiglio di sicurezza. All’incontro Draghi è accompagnato dall’ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia, Antonio Funiciello, capo di gabinetto, Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico, Luigi De Leverano, consigliere militare, Francesco Giavazzi, consigliere economico, Paola Ansuini, portavoce, e Ferdinando Giuliano, consigliere per l’informazione.
Il dossier energia
Il contributo che gli Stati Uniti riusciranno a fornire all’Italia, osservano fonti diplomatiche, sarà fondamentale nel medio lungo/periodo nella politica di diversificazione energetica che Roma sta perseguendo. Gli States ad oggi forniscono all’Italia il 10% delle importazioni di Gnl, un volume che il governo intende aumentare. Uno dei temi è quello delle capacità di rigassificazione, che l’Italia conta di aumentare con l’installazione di due rigassificatori galleggianti, uno da attivare già a inizio 2023 e l’altro entro la fine del prossimo anno, come ha garantito il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Il sostegno militare a Kiev
All’alleato il presidente del Consiglio garantisce una nuova tranche di aiuti economici a Kiev e un impegno maggiore delle forze armate a difesa del fianco Est: la missione italiana in ambito Nato, come ha annunciato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in Parlamento, sarà estesa a breve anche a Bulgaria e Ungheria per «rafforzare la postura di deterrenza e rassicurazione». Sulle armi, su cui però si moltiplicano i mal di pancia della maggioranza che sostiene il governo a Roma, l’Italia si appresta a valutare un terzo decreto per l’invio di pezzi più “pesanti”. Si è parlato, tra l’altro, dei semoventi d’artiglieria M109. Non escluso che ci siano anche i blindati leggeri Lince.
Il nuovo stanziamento Usa
Intanto gli Stati Uniti hanno deciso di stanziare altri 20 miliardi di aiuti militari all’Ucraina. Il confronto tra il presidente Usa e il premier italiano arriva all’indomani del via libera di Biden a una legge per velocizzare e oliare la fornitura di armi a Kiev ispirata a una misura del 1941 che permise agli Stati Uniti di Roosevelt di armare l’esercito britannico contro Hitler.