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Draghi al Senato: “Preoccupato per la tenuta della maggioranza? Vediamo…Avanti nel sostegno a Kiev come ci ha detto il Parlamento. Pace concordata e non subita”

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Il governo italiano intende continuare a sostenere l’Ucraina così come questo Parlamento ci ha dato mandato di fare”. A dirlo è il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il suo discorso al Senato (durato meno di 20 minuti) in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Prima del suo intervento a chi chiedeva se era preoccupato per la tenuta della maggioranza ha detto: “Non so, vediamo…”. Parole dettate dallo scontro tra i partiti di maggioranza durante il vertice di questa mattina per concordare una risoluzione unitaria da votare dopo l’intervento del premier. I 5 Stelle vorrebbero infatti che nel testo fosse inserito che Draghi sia obbligato a riferire in Parlamento prima di ogni vertice Ue e prima di ogni nuovo invio di armi a Kiev. Un testo a cui il governo ha espresso contrarietà. Nel pomeriggio, comunque, la maggioranza (5S compresi) ha raggiunto l’accordo sulla risoluzione unitaria da votare in Aula.

“Le sanzioni funzionano – ha proseguito Draghi nel suo intervento – l’Fmi prevede che inciderà per 8,5 punti di Pil sull’economia russa. Il tempo ha rivelato che queste misure sono sempre più efficaci. Ma i nostri canali di dialogo rimangono aperti, non smetteremo di cercare la pace, nei termini che sceglierà l’Ucraina”. E ha aggiunto: “Solo una pace concordata e non subita può essere davvero duratura. La strategia dell’Italia si muove su due fronti: sosteniamo l’Ucraina e le sanzioni alla Russia affinchè Mosca accetti di sedersi al tavolo” per il negoziato. Due dunque le parole chiave del discorso di Draghi: pace e Parlamento. Ora in Aula è in corso la discussione generale e si procederà poi con la votazione della risoluzione.

La diretta

Ore 16.41 Fazzolari (Fdi): “Interesse Paese è rispettare alleanze”

Fratelli d’Italia è il movimento dei patrioti italiani prendiamo le nostre decisioni solo e sempre nell’interesse della nazione e oggi vuol dire rispettare le alleanze internazionali come deve semre fare un’agrande nazione come la nostra”. Lo dice in Aula al Senato Giovanbattista Fazzolari di FdI intervenendo dopo le parole del premier Draghi in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Secondo Fazzolari si assiste a un “dibattito surreale come se le armi italiane – aggiunge – fossero fondamentali per decidere se l’Ucraina riesce a resistere oppure no. Anche se l’Italia dovesse tradire le proprie alleanze internazionali tutto il resto dell’Occidente continuerebbe a difendere l’Ucraina. Non cambierebbe le sorti della guerra ma cambierebbe l’immagine dell’Italia nel mondo facendo ripiombare l’Italia in un Paese poco affidabile”.

Ore 16.29 Accordo su risoluzione unitaria di maggioranza da votare al Senato

Raggiunta l’intesa sul testo della risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Draghi, in vista del prossimo Consiglio europeo. È quanto apprende l’Ansa da fonti parlamentari al Senato. A sottoscrivere l’accordo ci sarebbe anche il M5S.

Ore 16.06 Alfieri: “Dobbiamo dare pieno mandato al governo”

“È un Consiglio europeo importante, ci arriviamo con un passaggio che fa la storia: la sua foto con Macron e Scholtz dimostra che oggi c’è un motore a tre è qualcosa che oltre a rallegrarci ci riempie di responsabilità. Questo passaggio e il voto di oggi responsabilizza tutti, abbiamo il dovere di dare un mandato pieno al governo e penso che ci dobbiamo arrivare votando una risoluzione con impegni precisi”. Queste le parole del senatore pd Andrea Alfieri a Palazzo Madama.

Ore 16.03 Ferrara (M5S): “Critiche su guerra e necessità di evitarla”

“I pilastri dell’Italia sono le nostre vocazioni europeiste, atlantiste e mediterranee e pensare che venga meno uno dei 3 pilastri significa far cedere tutto. Di questo ne abbiamo piena contezza, ma questo non può impedirci una postura critica su questa scelta per ricordare che altre guerre precedenti hanno seminato morte e distruzione come quella odierna e quindi bisogna chiedersi qual è il metodo per evitare una guerra”. Così il senatore del M5S, Gianluca Ferrara, nel suo intervento al Senato sulle comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del prossimo Consiglio europeo.

Ore 16.00 Nel discorso niente termini “armi” e “militare”

Nel suo discorso al Senato Draghi ha citato due volte il Parlamento, non ha usato la parola “Nato”, e neppure “difesa militare”. Meno che mai “armi”. A più riprese ha invece sottolineato che l’operato dell’esecutivo muove verso la pace e la ricostruzione. La “difesa” dell’Ucraina è ritornata con fermezza nelle parole del premier, ma solo come verbo e nell’accezione alta del “difendere la libertà”. Un discorso, insomma, che sembra offrire un ramoscello d’ulivo a quella parte della maggioranza, e in primis M5S contiani e Leu, che attendeva un segnale, prima di decidere se convergere sulla risoluzione unitaria.

Ore 15.18 Ferrara (M5S): “Le Camere sono coinvolte di più sull’Ucraina”

“Presidente, dopo 4 mesi di guerra, le chiediamo di farsi portavoce di due punti: sollecitiamo la necessità di iniziative politiche orientate al cessare il fuoco e per una definizione pacifica del conflitto e, in secondo luogo, il più pieno e costante coinvolgimento del Parlamento in relazione all’indirizzo politico perseguito dal governo nei consessi europei e internazionali, inclusa la decisione di inviare nuove forniture militari”. Così il senatore del M5S, Gianluca Ferrara nel suo intervento al Senato sulle comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del prossimo Consiglio europeo.

Ore 15.56 Monti: “Pieno sostegno al governo”

“Ringrazio il governo per il modo serio, pragmatico e tesponsabile con cui guida l’Italia e contribuisce a definire una posizione italiana ed europea su questa drammatica vicenda”. Lo dice in Aula al Senato Mario Monti intervenendo dopo le parole del premier Draghi in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno e confermando “pieno sostegno” al governo.

Ore 15.41 Renzi (Iv): “Chi vuole dividere rispetti il Parlamento”

“Non sono uno di quelli che si può scandalizzare sulle discussioni nei partiti né credo che facciano male, sappiamo che possono succedere. Ma quello che possiamo chiedere a tutti è di essere seri rispetto alle priorità, perché la gravità della situazione internazionale – tra siccità, carestia, crisi energetica, si parla di guerra nucleare – impone che chi si vuole dividere, lo faccia rispettando l’onore di questo Parlamento e non cercando alibi o finti alibi per la discussione. Ormai un fiume ha tracciato e gli argini non saranno più quelli di prima e dopo il 24 febbraio dobbiamo fare la conta dei danni”. A dirlo è il leader di Italia viva, Matteo Renzi intervenendo nell’aula del Senato sulle comunicazioni del premier Draghi-

Ore 15.39 Renzi (Iv): “Interessa di tutti prevalga su quelli di parte”

“In alcuni momenti l’interesse di tutti deve prevalere sulle parti. Il 24 febbraio è cambiato tutto, sono venuti meno gli equilibri e le conseguenze che vedremo per decenni e generazioni, vanno oltre i confini dell’Ucraina. È un cambiamento epocale che riguarda cibo, energia e confronto tra democrazie. È un problema forse più grave dell’emergenza pandemica, che non è finita”. Lo ha detto Matteo Renzi in Senato durante la discussione generale dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.

Ore 15.37 Senato, circa 80 deputati presenti durante l’intervento di Draghi

In piedi, fra il ministro dell’interno Luciana Lamorgese e quello degli Esteri, Luigi Di Maio, il premier Mario Draghi ha tenuto al Senato le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Ue sull’Ucraina. In Aula si contavano un’ottantina di banchi vuoti, soprattutto sul lato destro dell’emiciclo, dove fra gli altri ha preso posto il leader della Lega, Matteo Salvini. Il discorso di Draghi si è concluso con un applauso, non particolarmente lungo, da parte di tutta l’aula. In precedenza, invece, solo dai banchi del centrosinistra erano partiti applausi quando Draghi ha osservato che l’allargamento della Ue “comporterà certamente una riflessione profonda sulle regole che disciplinano il suo funzionamento in politica estera, sicurezza, politica economica e sociale”.

Ore 15.36. Senato, intervento Draghi durato meno di 20 minuti

L’intervento di Mario Draghi nell’Aula del Senato in vista del Consigilio europeo del 23 e 24 giugno è durato meno di 20 minuti. Ora è in corso la discussione generale. Poi si procederà con la votazione delle risoluzioni.

Ore 15.35 Casellati avverte: “Proposte risoluzione presentate non oltre fine discussione”

“Le proposte di risoluzione dovranno essere presentate entro la conclusione della discussione generale”. Lo ha detto in Aula la presidente del Senato Elisabetta Casellati avviando la discussione sull’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ore 15.33 Casini: “In relazione premier il nostro impegno per la pace”

“Sono totalmente convinto che nella relazione del premier c’è tutto, innanzitutto il nostro impegno per la pace”, ha detto Pier Ferdinando Casini parlando al Senato.

Ore 15.32 Draghi: “Ingresso Croazia nell’Eurozona è un’ottima notizia”

“Il parere positivo della Commissione europea sull’adozione dell’euro da parte della Croazia a partire dal 2023 è un ottimo segnale, che naturalmente l’Italia accoglie con favore”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un passaggio del suo intervento in Aula al Senato, in vista del vertice Ue.

Ore 15.31 Draghi: “In Ucraina 4.569 morti, ma sono molti di più”

“Ci avviciniamo al quarto mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio. Mosca continua ad aggredire militarmente città ucraine nel tentativo di espandere il controllo sul territorio e rafforzare la propria posizione. I combattimenti a Severodoneck, nella regione di Luhansk, sono particolarmente feroci. Il bombardamento russo di Kharkiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina, aggrava il già terribile bilancio di morti e feriti. Al 20 giugno sono 4.569 i civili morti, 5.691 quelli feriti secondo le nazioni unite. Ma il numero reale probabilmente è molto, molto più alto”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

Ore 15.30 Draghi: “Da Parlamento ricevuto mandato ricerca pace”

“Ricercare la pace, superare la crisi: questo è il mandato ricevuto dal Parlamento, da voi.
Questa è la guida della nostra azione”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo aggiungendo che “l’Italia continuerà a lavorare con l’Ue e i partner G7 per sostenere l’Ucraina”.

Ore 15.29 Draghi: “Con tagli Mosca ancora più urgente tetto al prezzo del gas”

“Questa misura” di un tetto al prezzo del gas “è diventata ancora più urgente alla luce della riduzione delle forniture da parte di Mosca, con le difficoltà dell’Europa che aumentano vertiginosamente”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato sul consiglio europeo.

Ore 15.28 Draghi: “Da anno prossimo riduzione dipendenza da gas russo”

“Negli ultimi giorni la Russia ha ridotto le forniture di gas. Già dall’anno prossimo potremmo ridurre la dipendenza del gas russo”. Cosi’ il premier Mario Draghi al Senato.

Ore 15.27 Draghi: “No ad alternative a risoluzione Onu”

“Nell’immediato dobbiamo realizzare lo sminamento dei porti e garantire l’uscita in sicurezza delle navi. Ma dopo vari tentativi falliti non vedo alternativa all’adozione di una risoluzione delle Nazioni Unite dove l’Onu garantisca l’operazione sotto la sua egida”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

Ore 15.26. Draghi: “Sbloccare il grano, crisi umanitaria straordinaria”

“Il conflitto in atto” ha innescato “una crisi umanitaria di dimensione straordinaria, sono a rischio le forniture di grano nei paesi più poveri” e nei porti ucraini sono bloccati “milioni di tonnellate del raccolto precedente”. Così il premier Mario Draghi al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. Bisogna “liberare le scorte che sono in magazzino per sbloccare le forniture e fare spazio al nuovo raccolto che arriverà a settembre”.

Ore 15.18 Draghi: “Pace concordata, non solo subita”

“Continueremo a cercare la pace, una pace concordata e non solo subita”, ha detto il premier Draghi al Senato.

Ore 15.17 Draghi: “AKievho visto determinazione ucraini”

Durante la “visita a Kiev ho visto da vicino le devastazioni della guerra e constatato la determinazione degli ucraini nel difendere il loro Paese”. Così il premier Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.

Ore 15.15 Draghi: “Le sanzioni funzionano, ma non smetteremo di cercare pace”

“Le sanzioni funzionano, l’Fmi prevede che inciderà per 8,5 punti di Pil sull’economia russa. Il tempo ha rivelato che queste misure sono sempre più efficaci. Ma i nostri canali di dialogo rimangono aperti, non smetteremo di cercare la pace, nei termini che sceglierà l’Ucraina”, ha detto Draghi nel suo intervento al Senato.

Ore 15.14 Draghi: “Governo italiano intende continuare a sostenere Ucraina”

“Il governo italiano intende continuare a sostenere l’Ucraina così come questo Parlamento ci ha dato mandato di fare”. Così il premier Mario Draghi.

Ore 15.13 Vertice maggioranza, ipotesi voto risoluzione al Senato per parti separate

Voto per parti separate: è una delle ipotesi che sta circolando negli ultimi minuti tra le forze di maggioranza rispetto alla risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio al Senato, in vista del Consiglio europeo. Segno dell’incertezza e del clima di grande confusione che regna in una parte della maggioranza. Secondo alcune fonti parlamentari, sarebbe un escamotage che permetterebbe in particolare al M5S e a Leu di mantenere i propri distinguo sulla guerra in Ucraina. Altra opzione è di usare l’espressione “udite le comunicazioni del premier, si approva la linea del governo”, ma finora nonostante il lungo ‘negoziato’, non si è raggiunto un compromesso convincente per tutti. Da quanto si apprende, il governo sarebbe “irremovibile” sul fatto che la risoluzione citi il decreto Ucraina, che tra l’altro ha previsto l’invio di armi a Kiev.

Ore 15.10 Draghi: “Preoccupato per la tenuta della maggioranza? Non è così, vediamo…”

Preoccupato per la tenuta della maggioranza? “Non lo so, vediamo, vediamo…”. Così il premier Mario Draghi arrivando al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.

Ore 14.56 Leu: “Ascoltiamo Draghi e poi decidiamo sulla risoluzione”

“Ascoltiamo la relazione di Draghi e poi verrà depositata una risoluzione. Che sia unitaria resta l’obiettivo”. A dirlo è Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera uscendo dalla riunione di maggioranza.

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