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Dichiarazione redditi, meno controlli sulle spese sanitarie (ma non subito)

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Ho letto che per le spese sanitarie già risultanti dal modello 730 precompilato non ci saranno più controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. È corretto? (Lettera firmata, via e-mail)

Sì, è prevista questa giusta semplificazione che scatta però solo da quest’anno. Secondo l’articolo 6 del decreto legge 73 del 21 giugno scorso (decreto semplificazioni, non ancora convertito in legge) l’Agenzia delle Entrate non effettuerà il controllo formale sui dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata trasmessa senza modifiche, anche in caso di presentazione del modello 730 mediante Caf o professionista abilitato. Nel caso di modifiche, il controllo formale non è effettuato sui dati delle spese sanitarie che non risultano variati dal contribuente. La nuova norma prevede però che, a tal fine, il Caf o il professionista che trasmette la dichiarazione, debba acquisire dal contribuente i dati di dettaglio delle spese trasmesse al Sistema tessera sanitaria e ne debba verificare la corrispondenza con gli importi risultanti dalla precompilata. Ci sarà, quindi, un aggravio di lavoro per professionisti e Caf. In caso di difformità, l’Agenzia effettuerà il controllo formale relativamente ai documenti di spesa che non risultano trasmessi al Sistema tessera sanitaria. Le nuove disposizioni trovano applicazione dal periodo d’imposta 2022 attualmente in corso. Sarebbe auspicabile che, in sede di conversione in legge, questa opportuna semplificazione venisse estesa anche alle dichiarazioni 2022 per l’anno 2021 che sono attualmente in fase di compilazione. Ricordiamo, comunque, che se si è in regola è sempre consigliabile inserire le spese detraibili che sono sfuggite nell’elaborazione del 730 precompilato per poter godere pienamente degli sconti fiscali a cui si ha diritto.

Con la consulenza di Stefano Poggi Longostrevi

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