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Daniel Siccardi, il sindaco che inventava le aggressioni e si autoinviava le minacce

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di Federico Berni

Dopo la denuncia del sindaco di Ornago (Monza), la Prefettura aveva avviato la procedura di “vigilanza generica radiocontrollata”. Ma email e volantini erano falsi: citazione diretta a giudizio per Daniel Siccardi. Ma lui si difende: non sono stato io

Per lui, dopo le “minacce” sanguinarie di un certo “Fred”, la Prefettura aveva avviato la procedura di “vigilanza generica radiocontrollata”, una forma di tutela più blanda della scorta per persone a rischio, che comporta controlli, passaggi e servizi di vigilanza da parte delle forze dell’ordine sotto l’abitazione. Protocollo revocato, quando le indagini sulle presunte intimidazioni ai danni di Daniel Siccardi, sindaco di Ornago, piccolo centro brianzolo del Vimercatese, hanno chiarito che si trattava di un’invenzione. “Minacce” che lo stesso sindaco avrebbe inviato a sé stesso, secondo gli accertamenti condotti dai carabinieri di Vimercate, agli ordini del maggiore Mario Amengoni, coordinati dal procuratore aggiunto Manuela Massenz, che indaga per simulazione di reato. Inchiesta formalmente chiusa, come chiarito dal capo dell’ufficio giudiziario monzese Claudio Gittardi, e che si avvia ora alla citazione diretta a giudizio con l’accusa di aver affermato falsamente, “anche nella sua qualità di sindaco di Ornago, di essere stato vittima di gravi minacce, commesse mediante messaggi inviati via posta elettronica, rinvenuti nella casella della posta, e alcuni volantini lasciati negli uffici del comune il 20 aprile 2021″.

Il volto sfregiato e insanguinato

I messaggi minatori, oggetto della querela presentata dallo stesso Siccardi ai carabinieri di Bellusco, erano accompagnati da foto cruente del suo volto sanguinante e sfregiato. Il politico era uscito allo scoperto con un lungo post su Facebook, in cui raccontava di queste intimidazioni, incassando anche la solidarietà dei sindaci del Vimercatese, che si erano mobilitati con una manifestazione di solidarietà il 1° maggio dello scorso anno. Secondo gli investigatori dell’Arma le mail minatorie sono partite dall’abitazione e dal telefono del sindaco. “Abbiamo dato incarico a un consulente di approfondire e confutare queste tesi. Si contesta la creazione di un account di posta elettronica da cui è partita la mail, il cui invio non viene attribuito al sindaco”, ha fatto sapere l’avvocato della difesa, Francesco Montesano. Siccardi si è limitato a dichiarare che si difenderà “fino alla fine”, rimarcando la sua “estraneità”, come aveva fatto già durante un interrogatorio sostenuto in fase di indagini preliminari, che però non ha convinto gli inquirenti. Ma prima delle aule giudiziarie dovrà affrontare le opposizioni in consiglio comunale, insorte dopo le notizie arrivate da Palazzo. Più di una voce in paese sostiene che avrebbe finito le minacce per distrarre l’opinione pubblica dai problemi che caratterizzano il suo mandato, a cominciare dalla gestione dei rapporti con i dipendenti comunali, molto tesi, per proseguire con defezioni e rinunce in seno alla stessa maggioranza.

“Il nuovo che avanza”

Siccardi è stato eletto nel 2019 con la lista civica SìAmo Ornago. Arrivato come il “nuovo che avanza”, ma che “non decide niente”, secondo Giuseppe Gustinetti del Gruppo Progresso e Solidarietà, sostenuto dal centrosinistra, che ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente, per discutere dello “sfacelo” dell’attuale amministrazione, mentre il senatore leghista Emanuele Pellegrini ha chiesto “dimissioni immediate”.

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25 maggio 2022 (modifica il 25 maggio 2022 | 08:56)

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