Da Roma a Milano, le città mettono un freno ai monopattini selvaggi
ServizioMobilità alternativa
Nella capitale pubblicato il bando con nuove regole anti-caos: solo tre operatori, targa e limite 20km/h. Nel capoluogo lombardo sperimentazione prolungata per un altro anno
di Riccardo Ferrazza, Sara Monaci e Silvia Pieraccini
4′ di lettura
Arrivati in Italia sul finire del 2019, i monopattini elettrici in sharing hanno cambiato la mobilità nei centri cittadini con un incremento dei numeri nel periodo della pandemia da Covid che ne hanno fatto ben presto il servizio “in condivisione” più diffuso in Italia. Un successo che ha portato però anche conseguenze pesanti per la sicurezza e il decoro urbano: mezzi gettati sui marciapiedi o parcheggiati scorrettamente, incidenti. Un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, entrato in vigore nel novembre 2021, ha introdotto regole nazionali alle quali le amministrazioni comunali si sono adeguate. A Roma, intanto, dopo le linee guida approvate dalla giunta di Roberto Gualtieri il 24 giugno 2022, la “rivoluzione” è partita con la pubblicazione del bando per la selezione di tre operatori.
Il caos romano e le nuove regole
A Roma operano finora sette società di sharing per un totale di 14.500 monopattini in circolazione. Quasi la stessa quantità di mezzi di Londra – sottolineava una ricerca condotta da Consumerismo No Profit che ha messo a confronto numeri e abitudini nelle capitali europee – ma quasi tutti concentrati senza regola nelle zone centrali, nonostante il numero di abitanti sia un terzo rispetto alla capitale inglese e la città eterna si estenda per un’area inferiore del 22,3% . Nei primi 4 mesi del 2022 si sono registrati nella capitale italiana oltre 1,65 milioni di noleggi per un totale di circa 4 milioni di km percorsi; la maggior parte dei noleggi avviene nella zona centrale della città per una durata media di 12 minuti e 2 km percorsi. Numeri che si riflettono sull’elevato tasso di sosta scorretta dei monopattini, che a Roma si stima raggiunga il 69% del totale.
Con il nuovo regolamento cambieranno molti aspetti: come detto, gli operatori passeranno dagli attuali 7 a 3, con concessione di durata triennale e con mezzi che potranno essere un numero massimo di 3mila nelle zone centrali e poi equamente divisi tra gli altri Municipi. Le imprese che vorranno operare a Roma devono avere già effettuato un servizio autorizzato in città con un minimo di 750mila abitanti e almeno mille veicoli. Viene inoltre stabilito che sarà compito del Comune individuare le nuove aree no parking e dove realizzare gli stalli.
A queste disposizioni si aggiungono: dotazione della targa metallica sui veicoli con aggiunta di Qr code che ne permette l’identificazione immediata attraverso dispositivi elettronici, velocità massima di 20 km/h che diventano automaticamente 6km/h nelle aree pedonali, noleggi solo per maggiorenni e obbligo di iscrizione con carta d’identità.
A Milano sperimentazione prorogata
Milano punta sulla mobilità “alternativa” e guarda all’uso del monopattino con favore, promuovendo lo sharing dal 2020: i monopattini condivisi sono 5.250 di sette compagnie diverse con un limite massimo consentito di seimila mezzi, 750 per flotta). Gli studi che supportano la scelta del Comune dicono che questo mezzo sta diventando sempre più importante per il cosiddetto ultimo miglio, nei passaggi tra un mezzo pubblico e l’altro o per piccoli spostamenti. Gli utenti lo usano per una media di 1,5 km, per 12 minuti consecutivi (mediamente si contano 8.600 noleggi giornalieri). Per quanto riguarda il rispetto delle regole, Milano si attiene a quanto deciso a livello nazionale sui limiti di velocità e sull’uso del casco. Si può andare con il monopattino anche nelle piste ciclabili, ma non nei marciapiedi.