Covid, Usa e Europa preparano i piani di vaccinazione anti varianti dell’autunno: cosa sappiamo finora
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L’Ema si appresta ad approvare gli “aggiornamenti” destinati a colpire anche i sottotipi del ceppo originale di SARS-CoV-2
10 agosto 2022
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L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) si appresta ad approvare in autunno il vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech adattato per contrastare le varianti Ba.4 e Ba.5 di Omicron. Le due case farmaceutiche hanno avviato una sperimentazione clinica e dovrebbero presto presentare una domanda di autorizzazione all’ente regolatorio europeo, che potrebbe poi procedere con un’approvazione rapida in autunno. Un segnale in aggiunta agli altri che l’attesa per i vaccini adattati alle ultime varianti del Covid sta per terminare.
Nell’Ue 350mila contagi al giorno
All’inizio di un agosto i contagi nel Vecchio Continente si mantengono stabili – in media, intorno ai 350mila al giorno – ma la Commissione europea lavora senza sosta per farsi trovare pronta per la stagione fredda, quando la curva è prevedibile che rialzi la testa. E lo fa prima di tutto spostando in avanti di qualche settimana le consegne previste per l’estate con Moderna, per garantire che i Paesi abbiano le dosi necessarie quando più ne avranno bisogno, e poi iniziando a prenotare le prime dosi dei vaccini adattati alle varianti Ba.4 e Ba.5 di Omicron. Prima, però, servirà l’autorizzazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), la cui lente è, già da metà giugno, puntata sull’aggiornamento degli immunizzanti destinati a colpire sia il ceppo originale di SARS-CoV-2 che i successivi sottotipi.
L’intesa tra Bruxelles e Moderna
All’indomani dell’annuncio di Pfizer e BioNTech della loro prima sperimentazione clinica del vaccino aggiornato per neutralizzare il nuovo duo di varianti, Bruxelles ha chiuso un accordo con la statunitense Moderna per adeguare ancora una volta il suo calendario di consegne, rinviando a settembre e durante l’autunno-inverno la fornitura dei lotti inizialmente previsti per l’estate. Un’intesa che garantirà che «i Paesi abbiano accesso alle dosi di cui hanno bisogno al momento giusto per proteggere i cittadini», ha spiegato la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides. E, soprattutto, che assicura alle capitali europee i primi 15 milioni di dosi adattate alle varianti. Previa, come di consueto, l’autorizzazione all’immissione in commercio da parte di Ema.
I medici di famiglia: molto il sommerso
Le premesse rafforzano la speranza di affrontare la stagione fredda con nuove armi nel combattere una pandemia ancora lontana dal dirsi terminata. «Sul fronte Covid stiamo vivendo una strana estate, con molto sommerso. Osserviamo tantissimi casi, a conferma del fatto che non solo il virus non è scomparso, ma è fortemente sottostimato», evidenzia Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). Numeri che torneranno fatalmente a salire con l’arrivo dell’autunno. Per questo, ha osservato Kyriakides, «gli Stati membri devono disporre degli strumenti necessari».
Massima sicurezza, la linea ferma di Ema
BioNTech e Pfizer hanno annunciato in questi giorni l’avvio di una sperimentazione clinica per il vaccino aggiornato, puntando a «una protezione ampia e prolungata». E la stessa Moderna, con l’intesa raggiunta con Bruxelles, prevede di essere pronta per settembre. Quando saranno in arrivo anche oltre un milioni di dosi del vaccino sviluppato da Valneva. A Ema, invece, spetta il delicato compito di tenere il passo con le nuove varianti garantendo al tempo stesso la massima sicurezza. «Le promesse non mi bastano», ha detto qualche giorno fa la direttrice dell’agenzia Ue, Emer Cooke.