Covid, ricoveri al minimo storico quest’anno. Ma sale la mortalità tra gli anziani

Oltre l’emergenza

I ricoveri sono scesi a quota 6.812 nei reparti ordinari e 307 in rianimazione. Ma l’ultimo report Gimbe evidenzia che, a partire da metà febbraio, si rileva un progressivo aumento del tasso di mortalità negli over 80

di Andrea Gagliardi

20 maggio 2022Aggiornato il 20 maggio 2022, ore 17:35

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Dati positivi sul fronte delle ospedalizzazioni per Covid-19 in Italia: l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica registra infatti un calo in 7 giorni pari al 13%, così come una flessione del 5,9% nelle terapie intensive. È quanto emerge dal report settimanale della Fondazione Gimbe relativo al periodo 11-17 maggio. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 20 maggio segnano del resto un minimo storico di ospedalizzazioni dall’inizio dell’anno: 6.812 ricoveri nei reparti ordinari e 307 in rianimazione.

Ricoveri al minimo storico quest’anno

Al 20 maggio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è dell’10,6% in area medica e del 3,1% in rianimazione. Cinque Regioni superano la soglia del 15% in area medica, con l’Umbria che raggiunge il 22,4%, mentre tutte le Regioni si collocano sotto la soglia critica del 10% in terapia intensiva. Continua poi il calo anche dei ricoveri pediatrici. Nella rilevazione del 17 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso si osserva una riduzione dei pazienti Covid pari al 15,9%. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza degli under 18 ricoverati ovvero il 65% dei pazienti (il 16% ha tra 0 e 6 mesi); tra 5 e 11 anni il 19% dei ricoverati mentre il 16% ha tra 12 e 18 anni.

Rallenta la discesa dei contagi

Prosegue ma rallenta la discesa dei contagi da Covid-19 in Italia. Sempre in base al report Gimbe, negli ultimi sette giorni i positivi sono diminuiti del 14,8% contro il 27,5% della settimana precedente. I nuovi casi settimanali si attestano a quota 244 mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 35 mila casi giornalieri. In tutte le regioni inoltre si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi: dal -0,1% della Sardegna al -22,7% della Calabria.

Gimbe: cala efficacia terza dose, sale mortalità anziani

Dal report Gimbe emerge però che in Italia, a partire da metà febbraio, si rileva un progressivo aumento del tasso di mortalità negli over 80 (da 28,8 a 40,1 decessi per 100 mila persone) e – seppure in misura minore – nella fascia 60-79 anni (da 3,4 a 4,9 decessi per 100 mila persone), con conseguente numero assoluto di decessi molto elevato nelle fasce più anziane della popolazione, in particolare negli over 80.

Quarta dose necessaria

«Questi dati – osserva Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – confermano oltre ogni ragionevole dubbio che aspettare l’autunno per effettuare la quarta dose con vaccini “aggiornati” è molto rischioso per le persone vulnerabili che, al contrario, devono ricevere l’ulteriore booster a 120 giorni dalla terza dose, come ribadito dal documento “Completamento delle schedule vaccinali anti Sars-CoV-2 in soggetti vulnerabili” dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale».

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