Covid, il Governo studia il piano per allargare la quarta dose. Ma tra over 80 e fragili non decolla
ServizioVaccini
Dopo tre mesi solo un quinto delle persone che dovevano ricevere l’ulteriore richiamo risulta immunizzata. Gli esperti: sbagliato voler aspettare i nuovi vaccini
di Riccardo Ferrazza
2′ di lettura
Allargare dopo l’estate la quarta dose ad altre fasce di età, per ora prevista solo per ultraottantenni, ospiti delle Rsa e soggetti fragili over 60: il ministro della Salute Roberto Speranza lavora all’ampliamento della platea delle persone vaccinabili con il secondo booster in vista della campagna di immunizzazione autunnale contro il Covid. Finora, però, sulla quarta dose si è andati a rilento: solo un quarto della platea potenziale ha ricevuto l’ulteriore richiamo.
I DATI DEL CONTAGIO
Solo un quinto degli over 80 con secondo booster
Le prenotazioni della quarta dose per over 80enni, ospiti delle Rsa e fragili dai 60 anni in su, sono iniziate il 12 aprile 2022, dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco. A tre mesi di distanza la situazione è quella descritta dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «Dobbiamo registrare che c’è stato un rallentamento e questo non è positivo: dobbiamo utilizzare ogni momento per rinnovare l’appello a tutti coloro per i quali è prevista la quarta dose, come anziani e ultrafragili». In numeri: secondo le eleborazioni di Lab24 solo il 24,6% della platea che poteva ricevere la quarta dose risulta aver fatto l’iniezione anti-Covid.Percentuale che scende al 19,2% (meno di un quinto) tra gli over 80.
Piemonte primo, Calabria ultima
Come sempre ci sono enormi differenze tra Regioni. In Piemonte la percentuale è più del doppio rispetto alla media nazionale (52,4%). Seguono ma staccate Emilia-Romagna e Lazio (rispettivamente 39,2 e 30,4). Anche Liguria, Toscana e Lombardia fanno meglio della media. La Calabria è ultima con appena il 7,6% che ha ricevuto la quarta dose ma sotto il 10% c’è anche la Basilicata.
«Sbagliato aspettare i nuovi vaccini»
La responsabilità del fallimento? È anche di «chi consiglia di aspettare i vaccini nuovi, perché quelli attuali non servirebbero più» ha detto Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’università Statale di Milano. «Ben venga una vaccinazione ampia ed estesa il più possibile. Fare la quarta dose è fondamentale, anche abbassando il limite d’età attualmente fissato, perché la situazione lo necessita. Una narrazione errata, anche da parte di alcuni medici di famiglia – sottolinea – ha frenato una vaccinazione che è vero che si basa sul ceppo Sars-CoV-2 di Wuhan» (coronavirus originario, ndr) «ma comunque conferisce un valido rinforzo alle difese immunitarie» delle persone più a rischio di complicanze dell’infezione.