Coronavirus ultime notizie. Oggi in Italia 17.193 nuovi casi e 79 vittime
Al via progetto per analizzare effettivo contagio nelle scuole
Partirà da settembre lo studio di EuCare sull’impatto del Covid-19 nelle scuole. Il progetto la scorsa primavera ha visto la sua fase pilota, coinvolgendo scuole in Italia e all’estero, analizzerà la diffusione del Covid nelle aule, le conseguenze, i rimedi, e le possibili nuove soluzioni. “Questo studio si propone diversi obiettivi – sottolinea Francesca Incardona, coordinatrice di EuCare –. Anzitutto, vuole identificare l’effettivo percorso del contagio negli istituti ovvero se avviene dentro o se arriva dall’esterno; in secondo luogo, comprendere l’efficacia reale delle misure di contenimento quali mascherine, distanziamento, aerazione. Inoltre vogliamo valutare l’utilizzo di una misura che sembra essere molto efficace e poco invasiva, lo screening salivare con il Metodo Lolli. A questi elementi si aggiunge lo studio dell’impatto psicologico delle restrizioni e l’eventuale perdita di apprendimento ad esse associata. Saranno coinvolti direttamente alunni e insegnanti con la partecipazione di un’associazione studentesca europea, Obessu, nella stesura del protocollo scientifico insieme a virologi, medici, epidemiologi e statistici di fama internazionale”.
TERAPIE INTENSIVE E RICOVERI
Il numero di ricoveri giornalieri, quelli in terapia intensiva, e la crescita percentuale giornaliera.
Oms: Alta copertura vaccini resta priorità
«Indipendentemente dalla storia dell’infezione, il raggiungimento di un’elevata copertura con una serie di vaccini resta la priorità assoluta. I paesi dovrebbero sottolineare l’urgente necessità di raggiungere questo obiettivo chiedendo la vaccinazione di tutti gli adulti, concentrandosi sugli operatori sanitari, sugli individui immunocompromessi e sugli anziani». Così l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che con il supporto dello Strategic Advisory Group of Experts (Sage) sull’immunizzazione e del gruppo di lavoro sui vaccini Covid-19, continua la revisione delle prove sui crescenti tassi di sieroprevalenza contro Sars-CoV-2 e le caratteristiche e i potenziali benefici dell’immunità ibrida.
Le dosi di richiamo – sottolinea ancora l’Oms – sono associate a una maggiore protezione contro Omicron. Allo stesso modo, i gruppi ad alta priorità dovrebbero avere la precedenza. L’evidenza attuale – inoltre – suggerisce che la protezione immunitaria contro gli esiti gravi della malattia è “più robusta” nei casi “ibridi”, in cui c’è stata sia infezione sia vaccinazione, rispetto ai casi in cui si sia avuta solo l’infezione o la sola vaccinazione. Ma “la durata della protezione dall’immunità ibrida non è stata ancora completamente definita e non è chiaro se l’immunità ibrida continuerà a fornire una forte protezione contro le nuove varianti”, sottolineano gli esperti Oms. Infine, “prove emergenti suggeriscono che l’infezione da Omicron offre una protezione limitata contro la reinfezione da sotto varianti di Omicron”.
Gimbe: In 7 giorni calano i tamponi del 15%
Si registra un ulteriore calo del numero dei tamponi totali (-15%): da 1.521.091 della settimana 18-24 maggio a 1.293.472 della settimana 25-31 maggio. Lo evidenzia l’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 15,8% (-179.715), mentre quelli molecolari del 12,6% (-47.904). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce sia per i tamponi molecolari (dal 6,2% al 5,4%) che per gli antigenici rapidi (dal 13,1% all’11,9%).