Contrasto agli illeciti: l’allarme corruzione resta alto. Allerta anche sul Pnrr
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Tra il 2014 e il 2021 la Gdf ha sequestrato un miliardo di euro e denunciato 25.725 persone. L’Unione europea: in Italia accesso difficile alle informazioni sui finanziamenti ai politici. Sette proposte di Transparency
Ivan Cimmarusti
20 settembre 2022
3′ di lettura
Per l’89% di un campione di italiani tangenti e abusi di potere sono una problematica diffusa. Il 43% li ritiene un fenomeno aumentato nell’ultimo anno. Una percezione, descritta nelle statistiche 2022 della Commissione Ue, che si somma alle emergenze segnalate nella relazione sullo stato di diritto in Europa, tra le quali il limitato accesso alle informazioni sui finanziamenti ai partiti nel nostro Paese.
Eppure, tutto questo non trova riflesso nei programmi elettorali: il capitolo “lotta alla corruzione” risulta scarno se non proprio assente. Un particolare che non è sfuggito, per esempio, all’advisory board di Transparency International Italia, pronta a premere per un’integrazione dell’agenda politica sul fronte della lotta alla criminalità e che ha elaborato sette proposte.
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I temi in ballo sono molteplici. C’è l’adeguamento della normativa del whistleblowing alle direttive europee e la legge sul lobbying arenata al Senato con la caduta del Governo Draghi. Ma anche il potenziamento dell’Anac e della disciplina dell’abuso d’ufficio, del traffico d’influenze e della corruzione tra privati, fino alla semplificazione amministrativa, alla promozione di best practice nella Pubblica amministrazione e a un aggiornamento del decreto legislativo 231/2001 sui modelli organizzativi e della legge 190/2012 sulla trasparenza nella Pa.
Il problema, inoltre, non è solo l’alta percezione della diffusione del fenomeno corruttivo, in parte figlia dell’approccio demagogico, o populista, degli ultimi anni. Le tangenti sono una questione che riguarda tutta l’Europa. Lo ha detto mercoledì scorso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Se vogliamo risultare credibili quando chiediamo ai Paesi candidati di rafforzare le loro democrazie, dobbiamo eliminare la corruzione anche all’interno dell’Unione”. Per questo motivo – ha annunciato – “il prossimo anno la Commissione presenterà misure per aggiornare il nostro quadro legislativo di lotta alla corruzione”.
In Italia il fenomeno è ancora allarmante. Basta considerare che tra il 2014 e il 2021 solo la Guardia di finanza ha denunciato per questo tipo di reati 25.725 persone, di cui 2.269 finite in arresto. I capitali sotto inchiesta e poi sequestrati ammontano a poco meno di un miliardo di euro, cioè 954,2 milioni. A ciò vanno aggiunte le segnalazioni dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, sul rischio che dietro gli appalti Pnrr si celino forme di infiltrazione criminale e di corruzione.