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Conte vede Grillo. Ma il garante M5S vuole evitare il palco di Roma

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di Emanuele Buzzi

Il presidente M5S a Genova per un «rapido saluto»: vorrebbe averlo venerdì per il comizio di chiusura della campagna elettorale

«Con cuore e coraggio sempre», parola di Giuseppe Conte. «Verso il 2050», gli fa eco Beppe Grillo. Sui social del presidente e del garante M5S campeggia la stessa foto: loro due di spalle insieme, a Genova, con Grillo che sembra indicare un orizzonte oltre l’azzurro del mare. Il faccia a faccia tra i due lontano da Roma e dai tam tam di partito (sfociati l’ultima volta con il caso De Masi-Draghi) è già di per sé una notizia. «Ero a Genova e prima di partire ho scambiato anche un rapido saluto con Beppe Grillo. Ci siamo aggiornati sulla campagna elettorale», spiega il presidente del Movimento a Ore 14 su Rai 2.

«Parliamo spesso, direi quotidianamente al telefono, abbiamo un progetto di trasformazione della società — ha detto l’ex premier — lo abbiamo iniziato in questa legislatura, realizzando l’80% del nostro programma, ora vogliamo completare quel 20%, siamo ambiziosi, e abbiamo anche aggiunto altre cose». Conte ha precisato che con Grillo non ha affrontato la questione risultati o sondaggi, ma il leader non si è sbottonato più di tanto sugli argomenti toccati con il garante: «è un grande esperto di comunicazione, lo conosciamo, è un appassionato, anzi è un antesignano di ambiente, di biodiversità, parliamo molto di questi temi».

In realtà non è arduo immaginare che dietro al confronto tra i due ci sia una questione urgente e — da un punto di vista di immagine — dirimente per gli stellati: la presenza o meno di Grillo in piazza Santi Apostoli per il comizio di chiusura della campagna elettorale in programma questo venerdì. Il garante, che ha trascorso le ultime settimane ben lontano dai riflettori dopo la querelle di luglio sulle presunte telefonate di Draghi per allontanare Conte dal M5S, non avrebbe intenzione (per la prima volta nella breve storia del Movimento) di partecipare al comizio finale per le Politiche. Non era successo nemmeno per le elezioni del 2018, quando il garante a un certo punto aveva ipotizzato di non concedere l’uso del simbolo agli stellati. Conte di sicuro preferirebbe avere Grillo al suo fianco sul palco e lo ha manifestato al garante. Il presidente ha ribadito l’«ottima intesa» con lo showman ligure e i ben informati spiegano l’assenza di Grillo dalle scene come una volontà di distaccarsi dalla politica per tornare a calcare i palchi dei teatri e dei palazzetti d’Italia senza lo spettro (ingombrante) del Movimento sulle sue spalle. Sta di fatto che l’incognita della presenza o meno del garante a Roma rischia di essere uno dei nodi del finale di campagna elettorale per gli stellati.

Conte, lunedì di nuovo a Milano, ha cercato di ribaltare la narrazione che vuole i Cinque Stelle come un partito a trazione meridionale: «Siamo la vera forza riformatrice di questo Paese. Dovunque siamo stati e con qualsiasi formula di governo abbiamo alzato l’asticella della legalità, della lotta alla corruzione, dell’antimafia e della transizione ecologica e digitale vera. Abbiamo tutte le carte in regola per parlare al Nord come al Sud», ha detto il leader in un punto stampa al Mercato centrale di via Sammartini. Ma il presidente del Movimento 5 Stelle rischia di trovarsi di fronte a una nuova grana dopo il voto di domenica: cresce il pressing di alcuni parlamentari regionali nei confronti dei vertici per eventuali deroghe al terzo mandato.

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19 settembre 2022 (modifica il 20 settembre 2022 | 11:06)

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