Ciro Grillo, la mamma al processo: “Quella sera non ho sentito nulla”. La difesa: “Irrilevante, la ragazza non poteva urlare”
“Non ha sentito nulla”. Parvin Tadjik, madre di Ciro Grillo e moglie di Beppe, ha testimoniato questa mattina nell’aula del Palazzo di giustizia di Tempio Pausania nel processo che vede imputati il figlio e tre amici accusati di violenza sessuale. La donna non ha rilasciato nessuna dichiarazione ai cronisti e l’udienza si è tenuta ancora a porte chiuse. A parlare sono i legali. “La signora Grillo ha testimoniato di non aver sentito assolutamente nulla, né lei né le persone che stavano con lei il giorno del fatto”, ha detto Antonella Cuccureddu, uno degli avvocati del collegio difensivo che assiste Ciro Grillo e i tre amici (Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta).
Come spiega la legale una delle persone che stava con la signora Grillo quella mattina partì molto presto: “alle 6.30 uscendo di casa, ha detto di aver visto la ragazza in veranda con un asciugamano in testa e le gambe sul tavolo”, ha raccontato l’avvocato: “Era una delle ragazze presunte vittime, era tranquilla, nessuno ha chiesto aiuto, né si son sentite urla o rumori di nessun genere. La signora Grillo era assolutamente tranquilla e ha raccontato momenti di totale normalità, non riconducibili a un fatto di simile gravità”. La mamma di Ciro ha pertanto confermato quanto già detto agli inquirenti in sede di indagini preliminari, ribadendo che le finestre dell’appartamento dove alloggiavano i ragazzi fossero sempre aperte.
Di diversa opinione Dario Romano, avvocato difensore di una delle vittime, la ragazza italo norvegese che avrebbe subito la violenza sessuale da tre dei ragazzi imputati. “Il fatto di non aver sentito nulla, lo ribadiamo, non ha alcuna valenza processuale. Non si è trattato di uno stupro in strada, ma stiamo parlando di una persona che non era neanche nelle condizioni di urlare” ha precisato. Tra le testimonianze acquisite oggi in udienza ci sono anche quelle delle due farmaciste, che avrebbero venduto a una delle vittime la “pillola del giorno dopo” e il barista del Caffè degli Artisti, che avrebbe venduto sigarette a vittime e imputati. Tutti però hanno detto di non ricordare nulla.
Il fatto risale alla mattina del 17 luglio 2019. In una villetta di Porto Cervo in Costa Smeralda quattro ragazzi genovesi amici d’infanzia, tra cui Ciro Grillo, e due ragazze di Milano, dopo essersi conosciuti la sera prima in discoteca, al Billionaire, avevano passato la serata insieme. Il 26 luglio, quindi nove giorni dopo, ritornata a Milano al termine della vacanza, una delle due ragazze raccontò ai carabinieri che in quella villetta aveva subito violenza sessuale. Ripetutamente e da tutti e quattro, mentre la sua amica dormiva. Un racconto che porta all’apertura di un fascicolo giudiziario da parte della Procura di Tempio Pausania con il rinvio a giudizio dei quattro imputati.
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