Chi era Luca Serianni, linguista al servizio dell’italiano morto a 74 anni
di Paolo Conti
Docente alla Sapienza, vicepresidente della Dante Alighieri, è stato autore di una grammatica uscita in numerose edizioni. È stato un intellettuale sempre animato da passione generosa e senso delle istituzioni
Il grande linguista Luca Serianni è scomparso giovedì 21 luglio a Roma. È stato ricoverato all’ospedale San Camillo, dopo che il 18 luglio era stato investito da un’auto a Ostia, mentre attraversava sulle strisce pedonali. Serianni era nato a Roma il 30 ottobre 1947 e aveva 74 anni. Qui sotto, un ritratto dell’insigne studioso. Qui il ricordo del linguista Giuseppe Antonelli.
Mercoledì 14 giugno 2017, Luca Serianni, grande linguista e filologo, lascia l’insegnamento attivo a la Sapienza di Roma e così si rivolge nell’Aula Magna di Lettere ai suoi ragazzi dell’ultimo anno: “Ho avuto, nel mio lavoro, come riferimento il secondo comma dell’articolo 54 della Costituzione che dice: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Per questo ho chiesto ai miei allievi: “Sapete cosa rappresentate per me? Voi rappresentate lo Stato….” Spero che questa affermazione possa lasciare traccia di sé in quanti, un giorno, dovessero ricoprire cariche pubbliche. Non sta a me stabilire se io abbia adempiuto al precetto costituzionale…”.
Nel momento dell’addio a uno dei più grandi linguisti italiani contemporanei, è giusto ricordarlo non solo per i suoi tanti e oggettivi meriti di studioso e di maestro di generazioni di allievi della disciplina, ma anche come cattedratico legato alle istituzioni, animato da un senso non tanto del semplice dovere quanto, soprattutto, della ricerca della coesione sociale attraverso la lingua italiana e mostrando un raro esempio di docente attentissimo agli allievi e ai colleghi.
Serianni, romano, classe 1947, docente emerito di Storia della lingua italiana a La Sapienza dopo lunghi anni di insegnamento militante, era vicepresidente della Società Dante Alighieri (a cui era legatissimo proprio per il suo scopo statutario di diffondere la lingua italiana nel mondo), socio ordinario della Casa di Dante di Roma, accademico della Crusca, socio dell’Accademia dei Lincei, accademico dell’Arcadia e socio di numerose altre accademie nazionali e di istituti culturali. Per il suo prestigio anche internazionale, era dottore honoris causa dell’università spagnola di Valladolid e di quella di Atene. Era autore di una fortunata grammatica, uscita in numerose edizioni negli anni. Con Maurizio Trifone ha curato, dal 2004, il Devoto Oli-Vocabolario della lingua italiana. Con Pietro Trifone ha curato una Storia della lingua italiana in tre volumi.
Serianni negli ultimi tempi stava coordinando con passione e grande soddisfazione il progetto complessivo del neonato Mundi, il Museo nazionale della lingua italiana aperto a Firenze nel complesso di Santa Maria Novella. Un sogno culturale che Serianni perseguiva dal 2003 con la mostra allestita proprio a Firenze, Dove il sì suona. Da presidente della fondazione “Lincei per la scuola” da anni accettava inviti in tanti istituti sparsi sul territorio nazionale per parlare di lingua e di letteratura. In particolare alla Società Dante Alighieri era impegnato nella promozione dell’italiano all’estero e sempre per la Società dirigeva L’Oim, l’Osservatorio degli italianismi nel mondo.
Serianni lascia un grande e sincero rimpianto nelle diverse generazioni di allievi che ha formato, tra i colleghi che hanno sempre trovato in lui piena collaborazione, spirito di squadra, disponibilità
21 luglio 2022 (modifica il 21 luglio 2022 | 19:58)
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