Champions League: troppo Bayern per l’Inter, Napoli schianta Liverpool. TUTTI I RISULTATI
Un Napoli brillante, veloce e intenso travolge il Liverpool al Maradona: 4-1 con doppietto di Zielinski e gol di Anguissa e Simeone; per il Liverpool gol della bandiera di Luis Diaz. Il Bayern passa a San Siro con gol di Sanè e autogol di D’Ambrosio. La sconfitta con il Bayern Monaco, che segue la cocente delusione del ko nel derby contro il Milan, ha portato alla reazione della tifoseria dell’Inter a San Siro. Al triplice fischio finale nella sfida di Champions League, infatti, dagli spalti sono arrivati copiosi i fischi per gli uomini di Simone Inzaghi, segnale che la doppia delusione ha inciso anche sull’umore dei tifosi. LO SPECIALE
Agenzia ANSA
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Gli altri risultati (RISULTATI E CLASSIFICHE)
Tottenham-Marsiglia 2-0
Club Brugges-Bayer Leverkusen 1-0
Atletico Madrid-Porto 2-1
Barcellona-Plzen 5-1
Ajax-Rangers 4-0
Eintracht-Sporting Lisbona 0-3
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TROPPO BAYERN PER L’INTER, A SAN SIRO
Troppo Bayern Monaco, l’Inter resiste fino a quando le gambe reggono ma i nerazzurri non trovano la reazione dopo la sconfitta nel derby di campionato contro il Milan. (la cronaca) Gli uomini di Simone Inzaghi restano in partita per oltre un’ora, nonostante l’iniziale vantaggio bavarese firmato da Sané, hanno alcune occasioni per pareggiare senza però riuscire a riaprire la gara, che anzi i tedeschi chiudono grazie a un’autorete di D’Ambrosio. Un risultato che probabilmente non testimonia il divario tra le due squadre, ma che per i nerazzurri vale comunque la terza sconfitta nelle prime sei gare stagionali. Non basta nemmeno l’idea di Inzaghi, che rivoluziona l’Inter con cinque cambi rispetto al derby e in particolare lanciando dal primo minuto Onana, all’esordio in maglia nerazzurra. L’ex Ajax è chiamato subito in causa, perché il Bayern parte all’attacco sulla spinta dei cinquemila tifosi arrivati dalla Germania: Kimmich chiama in casa il portiere interista due volte nei primi tre minuti, trovando un doppio intervento del nigeriano accolto dagli applausi dei 60mila di San Siro. Una partita subito accesa e dagli alti ritmi, con gli uomini di Nagelsmann che soffocano le idee nerazzurre con una pressione feroce e una fase offensiva tambureggiante. Ci provano Coman e Muller in diverse occasioni trovando ancora le pronte risposte di Onana, l’Inter resiste e prova a pungere con un mancino dal limite di D’Ambrosio, ma è solo questione di minuti: lancio col contagiri di Kimmich, stop volante di Sané che supera Onana in uscita e sblocca il risultato. Dzeko prova a suonare la scossa, con un colpo di testa su corner di poco a lato, con il Bayern che però sfiora il raddoppio con Davies e il solito Muller. Nel finale di primo tempo, i bavaresi rallentano lasciando qualche spazio in più ai nerazzurri, che però non riescono ad approfittarne per i troppi errori tecnici e nei passaggi. La ripresa si apre con un’Inter più convinta, tanto che Dzeko ha sul destro la palla del pareggio ma calcia troppo debolmente nelle braccia di Neuer. Il Bayern però in ripartenza fa paura, sprecando ancora un paio di occasioni per raddoppiare. E Onana rischia di combinarla grossa, facendosi sfuggire dalle mani un pallone facile su deviazione di Bastoni e venendo salvato dal palo. Come nel primo tempo, però, anche stavolta è questione di minuti, perché i bavaresi accelerano ancora: combinazione Sané-Coman, tocco sotto dell’ex City che D’Ambrosio spinge in porta con un tocco sfortunato che regala il raddoppio ai tedeschi. Un gol che spegne di fatto le poche, residue, speranze rimaste ai nerazzurri, dimostrato anche dai cambi di Inzaghi che pensa probabilmente prima a non prenderne altri cambiando 2/3 di difesa. Eppure l’occasione giusta per riaprire la sfida l’Inter la avrebbe, ma Correa non approfitta di un errore di Lucas Hernandez calciando clamorosamente a lato a tu per tu con Neuer. E l’argentino, poco dopo, insieme a Dimarco spreca un’altra ripartenza pericolosa. Nel finale il Bayern si limita a controllare, perché l’Inter fisicamente non ne ha più, dopo una partita in cui il divario tecnico, tattico e atletico è stato molto più netto probabilmente di quanto non dica il punteggio. E sabato a San Siro arriva il Torino, un altro potenziale crocevia, un’altra occasione che Lautaro e compagni non potranno sbagliare.
NOTTE MAGICA AL MARADONA, NAPOLI SCHIANTA LIVERPOOL
Serata di forti emozioni al ‘Maradona’, con una straordinaria vittoria del Napoli che schianta (4-1) il Liverpool e comincia nel migliore dei modi il girone di Champions League. (la cronaca) La partita è dominata dagli azzurri e gli inglesi nel confronto con i padroni di casa fanno una pessima figura. Il Liverpool è confuso, inebetito e di fronte allo strapotere fisico e tattico degli azzurri non riesce mai ad entrare nel vivo della gara. Il primo tempo si conclude 3-0 per il Napoli che peraltro sbaglia anche un calcio di rigore, calciato da Osimhen sul risultato di 1-0 per gli azzurri e parato da Alisson. La squadra di Spalletti è nettamente superiore agli avversari in ogni fase di gioco e in tutte le zona del campo. Il 4-3-3 di Klopp, di fronte al Napoli schierato con il 4-2-3-1, dà l’immagine di una squadra sfilacciata in cui non c’è gioco corale e ognuno sembra andare avanti per proprio conto. Dall’altra parte c’è invece un Napoli super organizzato, con alcuni giocatori in una condizione fisica straordinaria. E’ il caso di Anguissa che riesce a trovarsi sempre al centro delle azioni della sua squadra e al tempo stesso tampona e pressa gli avversari davanti alla propria area di rigore. Il Napoli fruisce di un rigore dopo appena 5′ per un fallo di mano in area di Milner che devia una conclusione di Zielinski. E’ lo stesso polacco a trasformare mandando in vantaggio la sua squadra. Al 18′ gli azzurri potrebbero raddoppiare. Van Dijk atterra Osimhen lanciato verso la porta. L’arbitro non vede il fallo ma richiamato dal Var, rivede l’azione e concede il rigore che però Osimhen tira male, facendosi respingere la conclusione da Alisson. Ci si aspetterebbe a questo punto la reazione degli inglesi che però esercitano solo uno sterile predominio di gioco, chiudendo il Napoli nella propria metà campo ed esponendosi ai micidiali contropiedi della squadra di Spalletti. Il raddoppio viene sfiorato da Kvaratskhelia (Van Dijk respinge sulla linea di porta) e arriva al 31′ con Anguissa che scambia in area di rigore con Zielinski, si presenta davanti ad Alisson e insacca con un diagonale rasoterra. Anche in questo caso non c’è reazione da parte del Liverpool. Al 41′ Osimhen deve uscire per infortunio ed entra Simeone. L’argentino, al debutto in Champions, va in gol al 44′. Kvaratskhelia dà spettacolo sulla sinistra, supera prima Alexander-Arnold e poi Gomez, poi piazza la palla davanti alla porta dove l’attaccante argentino deve solo spingerla in fondo alla rete. La ripresa è cominciata da poco più di un minuto quando il Napoli trova il quarto gol. Simeone serve in area Zielinski il cui tiro viene respinto da Alisson, ma il polacco ribatte il pallone in rete. Al 3′ però è il Liverpool a trovare la via del gol con un rasoterra dalla distanza di Luis Diaz, su un’azione che parte da un errore in uscita di Di Lorenzo. Gli inglesi sentono odore di riscossa e si gettano all’offensiva per tentare di recuperare il risultato. Il Napoli si difende con ordine e raramente gli attaccanti di Klopp riescono a procurarsi buone opportunità. I due allenatori tentano di dare una scossa alle rispettive squadre con una serie di sostituzioni che però non modificano l’impostazione della gara. Il Liverpool pressa e il Napoli contiene e gioca di rimessa. La stanchezza rende la partita meno spettacolare e più confusa e si esauriscono anche le emozioni. Al Napoli non rimane che festeggiare la straordinaria vittoria e i primi tre punti conquistati nel girone di Champions. Per Klopp, invece, continua la ‘maledizione’ dello stadio napoletano, dove ha sempre perso, anche quando guidava il Borussia.