Centrali nucleari in Italia, l’asse Salvini-Calenda per il rilancio
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Il segretario del Carroccio ha candidato il suo quartiere a Milano come sito dove costruire un ipotetico primo impianto termonucleare. Il leader di Azione ha annunciato una mozione in Parlamento per questa settimana
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Il partito del nucleare rilancia, ritagliandosi uno spazio crescente nell’ambito delle misure utili a scongiurare l’aumento delle emissioni e del costo in bolletta di luce e gas. Una soluzione, quella del nucleare, fortemente contestata dagli ambientalisti, ma che potrebbe trovare una sponda tra le istituzioni della Ue. La Commissione Ue, infatti, si è espressa a favore dell’inserimento di gas e nucleare (a determinate condizioni – come l’adozione delle migliori tecnologie disponibili) all’interno della tassonomia europea, un sistema che, in sintesi, è chiamato a valutare cosa e in quale misura è classificabile come investimento sostenibile. E se è vero che le commissioni ambiente ed economia del Parlamento europeo hanno bocciato (di misura) la proposta della Commissione Ue, sul tema deve pronunciarsi a luglio l’aula di Strasburgo.
Il rilancio di Salvini sul nucleare
In Italia a bloccare il partito del nucleare ci sarebbero già ben due referendum, quello del 1987 e del 2011. Non a caso sei mesi fa il leader della Lega Matteo Salvini arrivò a ipotizzare una raccolta di firme a favore di un altro referendum in grado di ribaltare l’esito di quelli precedenti. Ma nei giorni scorsi il segretario del Carroccio ha rilanciato, candidando il suo quartiere come sito dove costruire un ipotetico primo impianto termonucleare. «La prima centrale nucleare italiana? Fatela a Milano, a casa mia, nel mio quartiere a Baggio. Proprio a Milano, che è la capitale dell’innovazione», ha detto dal palco del convegno dei Giovani Industriali di Rapallo.
Tajani: nucleare scelta coraggiosa, ora investire
Nel centrodestra, schierata a favore del nucleare di nuova generazione è Forza Italia. «Investire sul nucleare di ultima generazione è la strada che dobbiamo assolutamente percorrere se vogliamo l’autosufficienza energetica. Ora non siamo più dipendenti da Mosca, ma lo siamo da altri Paesi. La storia ci insegna che avremo altre crisi, servono investimenti decisi oppure ci troveremo ad avere sempre un problema sul costo dell’energia» ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, in collegamento con l’Assemblea generale di Elettricità Futura, a Roma.
Calenda: giovedì mozione per il nucleare
A spingere per un ritorno al nucleare è anche il leader centrista Carlo Calenda che punta a un mix nucleare/rinnovabili. L’obiettivo del fondatore di Azione è raggiungere una potenza complessiva di 40 GW di impianti nucleari. Ipotizzando una potenza media di 5 GW per centrale, sarebbero necessarie 8 centrali. Calenda ha annunciato per giovedì una mozione parlamentare per l’inclusione dell’energia elettrica generata da centrali nucleari nel mix energetico italiano.
Conte: ok a fare ricerca sul nucleare, poi si valuterà
E se il leader del Pd, Enrico Letta, ha bocciato la proposta avanzata da Bruxelles di inserire il nucleare e il gas naturale in una lista di attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, una timida apertura al nucleare di nuova generazione, sia pure solo per ora sul fronte della ricerca, si registra da parte del presidente del M5s Giuseppe Conte: «Stiamo parlando di investire nella ricerca e siamo favorevoli: ma al momento non sappiano ancora molto delle ricadute sul piano pratico. Valutiamo quando avremo tutti i dati. Ci ragioneremo» ha detto intervenendo la scorsa settimana al 51esimo Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori. Una parziale inversione di rotta rispetto alla tradizionale posizione del M5s, ostile a nucleare e gas come fonti energetiche su cui investire.