Caro caffè, da Trento a Messina: ecco quanto ci costa l’espresso al banco
Roma, 28 maggio 2022 – Caffè al banco, quanto mi costi? La risposta è in un’indagine di Assoutenti. Che certifica: la classica tazzina di espresso raggiunge nei bar prezzi sempre più alti e rincari in alcuni casi a due cifre rispetto al 2021.
Sommario
- L’indagine di Assoutenti
- Qual è il prezzo medio?
- Dove si beve il caffè più caro?
- Dove si beve il caffè più economico?
- Quali città hanno mantenuto i prezzi stabili?
- Quali sono le ragioni dei rincari?
L’indagine di Assoutenti
L’associazione stila la mappa ufficiale dei prezzi dell’espresso nelle principali province italiane colpite dalla fiammata di inflazione che sta investendo l’Italia e l’Europa e che riguarda anche altri prodotti.
Qual è il prezzo medio?
Il prezzo medio nazionale del caffè è oggi di circa 1,10 euro contro 1,038 euro del 2021, rileva Assoutenti.
Dove si beve il caffè più caro?
La palma del caro-caffè spetta al Trentino Alto Adige, con i bar di Trento che vendono l’espresso consumato al banco in media a 1,25 euro, 1,24 euro a Bolzano. Anche a Cuneo il caffè costa 1,24 euro. In ben 3 province dell’Emilia Romagna (Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia) l’espresso abbatte la soglia psicologica di 1,20 euro, così come in Veneto (Rovigo e Venezia), mentre a Padova e Vicenza il prezzo medio è di 1,19 euro. I
Dove si beve il caffè più economico?
Il caffè più economico d’Italia – avverte Assoutenti – è quello servito dai bar di Messina (0,89 euro), seguita da Napoli, città dove l’espresso è una tradizione storica (0,90 euro) e da due province calabresi (Reggio Calabria e Catanzaro, 0,92 euro).
La mappatura del caffè realizzata da Assoutenti registra così differenze abnormi dei listini tra nord e sud Italia: il caffè costa a Trento addirittura il 40,5% in più di Messina, pur essendo il medesimo prodotto e realizzato allo stesso modo.
Quali città hanno mantenuto i prezzi stabili?
Solo 5 province, Napoli, Biella, Lucca, Novara e Macerata, hanno mantenuto stabile il prezzo medio del caffè, mentre in tutte le altre città italiane si registrano aumenti anche pesanti.
“Nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani: i numeri ufficiali confermano oggi il nostro allarme, e il trend al rialzo, che oggi sfiora una media annua del 6%, è destinato a proseguire nei prossimi mesi”, afferma il presidente Furio Truzzi.
Quali sono le ragioni dei rincari?
“A generare i rincari – nell’analisi del presidente – da un lato c’è il caro-bollette, che impone maggiori costi energetici agli esercenti poi scaricati sui consumatori finali attraverso i prezzi al dettaglio, dall’altro le tensioni nelle quotazioni delle materie prime, che hanno portato a rincari per beni come caffè e zucchero. A fare le spese di tale situazione sono i consumatori, considerato che in Italia si consumano ogni giorno 9,3 milioni di tazzine di espresso al bar”, conclude Truzzi.